Esiste un luogo in Internet dove ogni bravo chitarrista, o aspirante tale, può sentirsi a casa sua. Informazioni, curiosità e tanti, tanti servizi sono solo un’aspetto dell’associazione “Accordo”. Albero Biraghi ci guiderà a conoscere meglio il lavoro svolto in questi anni…
Alberto Biraghi oltre che coordinatore dell’associazione Accordo (associazione senza fini di lucro), è giornalista e direttore responsabile della rivista “Nashville”, ma sopratutto è un vero appassionato di Internet e motore trainante di molte delle iniziative promosse sul sito Accordo.it di cui lui stesso è webmaster.
L’associazione “Accordo” mette a disposizione della comunità di chitarristi e bassisti numerosi luoghi virtuali di dibattito, aggiornamento e informazione, da quanto tempo esiste l’associazione?
Virtualmente dal 1992, quando il nucleo originale fondo’ la
rivista Nashville. Realmente dal gennaio 1994, quando
l’associazione e’ stata formalizzata con un atto notarile.
L’idea di un’associazione di servizi per i musicisti è stata tua o è nata all’interno di un gruppo di collaboratori?
L’idea originale e’ nata davanti a una bottiglia di vino vuota
e a un disco degli ZZ Top, presenti il sottoscritto, Maurizio
Gottardi (presidente) e Uiui Bertinelli (per anni segretaria di
redazione, caposervizio, consolatrice e rifocillatrice del
gruppo). Poi si aggiunsero altri amici con la stessa passione.
Dopo sei mesi eravamo oltre 300.
Avete subito trovato una calda accoglienza da parte dei distributori di strumenti musicali oppure l’iniziale diffidenza ha avuto la meglio?
Scherzi? All’inizio ci snobbavano, ma appena Nashville ha
cominciato a mettere in piazza qualche truffetta le hanno
provate tutte: minacce, tentativi di corruzione (giuro, mi
hanno offerto una bellissima chitarra), finta solidarietà.
Tuttora e’ un rapporto difficile.
I distributori italiani, salvo rare eccezioni, sono
dei box movers senza la minima capacita’ di adeguarsi al
mercato globale.
Credono ancora nelle barriere e nella chiusura
anziche’ nella trasparenza e nel servizio.
D’altra parte
l’unico valore che aggiungono e’ costo, non servono a nulla.
Vivono su pigrizia e insicurezza dei negozianti, ancora troppo
poco scafati per acquistare direttamente all’origine.
Noi siamo quelli che pagano stipendio, cene aziendali
e business class ai manager delle aziende che distribuiscono i
prodotti, meritiamo ben altro a fronte dei nostri esborsi.
Second Hand Guitars è una mostra mercato in cui chitarristi, negozianti, aziende ed esperti si trovano insieme a (come dici sempre tu) poter lasciare ditate su ottime chitarre… Vuoi parlarcene?
Certo. I negozianti, almeno quelli piu’ giovani e aperti, hanno
il capito il valore della nostra iniziativa (del resto non
l’abbiamo inventato noi il guitar show, negli USA ce n’e’ uno a
settimana.
Altri vengono per paura di perdere un treno. Altri
ancora tentano di boicottarci.
Da che siamo nati pero’ noi
cresciamo costantemente, a dispetto di chi tenta di fermare il
tempo.
La rivista “Nashville” (un tempo edita su carta) è adesso on-line grazie anche alla collaborazione di un non precisato numero di collaboratori esterni. Come mai la scelta di abbandonare la carta e trasferire tutto nel web?
Bah, io sono un giornalista passato in Rete per lavoro molto
presto (1995).
I costi di stampa, spedizione e promozione
erano diventati proibitivi e poi oggi in rete chi sa fare le
cose in proprio puo’ dare di piu’ a costi molto piu’ bassi.
Abbiamo
risorse tecnologiche di altissimo valore (per esempio, giriamo
su un server – quasi – tutto nostro in housing da I.net) e
possiamo contare sull’aiuto di tre dei migliori informatici
nazionali per lo sviluppo dei software.
Il sito e’ tutto
dinamico, supportato da vari database che consentono
aggiornamenti frequentissimi.
Per non parlare delle mailing
list.
Se un socio vuole affrontare un nuovo tema possiamo mettergli a
disposizione una lista di discussione in pochi minuti.
L’ultima
e’ divertentissima, si chiama Jamsession ed e’ stata lanciata
da un ragazzo tanto simpatico quanto polemico che odia le liste
moderate.
Su jamsession si trova con altri come lui e litigano
su musica e chitarre in tutta… tranquillita’.
Ovviamente ce
ne sono molte altre. Chitarristi, la prima lista italiana sulle
chitarre, e’ un punto di riferimento per tutti gli appassionati.
Agenda aggrega oltre 5000 appassionati, ecc ecc.
Un’ultima cosa… Visitando il sito Accordo.it non si può fare a meno di notare una certa impostazione… come dire?… “battagliera”… Link verso associazioni per l’abolizione della pena di morte, per la diffusione di sistemi open source ed apertamente contro il dominio Microsoft… Cosa c’entra tutto questo con la musica?
La musica e’ vita, i link ad associazioni che lottano contro la
pena di morte sono stati richiesti a gran voce durante gli
ultimi, drammatici assassinii compiuti dalla “giustizia”
d’oltreoceano.
E poi, in fondo Accordo e’ un’associazione di consumatori.
Ci
pare giusto dare spazio a temi piu’ universali della musica, i
temi della solidarieta’, del rispetto, della trasparenza.
Quanto a Microsoft, be’… siamo in Rete con forza ed
efficienza grazie a chi scrive codice open source.
Il nostro
server Apache ha un uptime da guinness dei primati, il nostro
sendmail non sbaglia un colpo. Ed e’ tutto gratis.
Microsoft chiede denaro contante per prodotti (soprattutto in
campo server) che spesso creano problemi drammatici.
Gia’ che
ci siamo, lo diciamo e diamo il nostro contributo, costa cosi’
poco un’icona sul sito e puo’ fare molto.
L’open source ci consente anche di risparmiare risorse per
sviluppare nuovi servizi e per le nostre attivita’ culturali e
sociali (su queste ultime l’associazione ha scelto di non farsi
pubblicita’).
A proposito, vedo che tu usi Outlook e la posta in formato HTML.
Sai che occupa da 5 a 20 volte piu’ banda rispetto alla posta
testuale senza aggiungere alcun valore? Le nostre mailing list
sono efficienti perche’ chiediamo ai soci di spedire mail in
formato testo.
E’ un formato piu’ leggero, elegante, leggibile
e (dicono i guru della comunicazione in Rete) piu’ incisivo.
Non possiamo che darti ragione anche su quest’ultimo punto… In effetti anche la nostra newsletter settimanale gratuita viene inviata totalmente in formato testo senza nessun allegato o infiocchettatura in html proprio per motivi di leggerezza e rispetto delle caselle postali altrui…
Grazie quindi da parte nostra e di tutti i lettori di ZioGiorgio.it per il tempo che ci hai dedicato. Sicuramente ci saranno ulteriori interessanti occasioni per incontrarci nuovamente.
A presto.