Vimar Raccontata da Lorenzo Marini

Tra le più importanti aziende produttrici di apparecchiature per il comando, la protezione e la distribuzione dell’energia elettrica nei settori civile e terziario, sicuramente un posto di tutto rilievo spetta alla Italiana VIMAR che da oltre 50 anni opera in questo difficile e competitivo settore.
Oltre alla tradizionale attività di produzione delle apparecchiature commercializzate e di particolari software per la progettazione di un impianto e la stesura del relativo preventivo dei materiali, Vimar si distingue anche per la sua preziosa opera divulgativa effettuata dalle pagine di “Vimar point”, la rivista dedicata a chi lavora nel campo dell’installazione elettrica.
Il Direttore di questa coraggiosa iniziativa editoriale è Lorenzo Marini a cui abbiamo chiesto:

La prima domanda è d’obbligo, come è nata l’idea di una rivista?

Vimar aveva l’esigenza di comunicare ad un target trasversale di circa 120.000 operatori professionali del settore elettrico.
La stampa tecnica, utilizzabile per veicolare la comunicazione ha due caratteristiche: è polverizzata in una miriade di testate e queste raggiungono nell’ipotesi più felice 20.000 operatori.
Quindi ha due punto negativi: modesta copertura e costi elevati, per questo abbiamo pensato ad un mezzo dedicato.
Il problema maggiore per chi intraprende un simile lavoro è la raccolta dei nominativi e indirizzi, la loro gestione e aggiornamento.
Il nostro archivio indirizzi, al quale hanno lavorato e lavorano 100 persone della nostra organizzazione commerciale in Italia, è il nostro miglior lavoro e solo dopo averlo messo in piedi abbiamo iniziato a fare la rivista.

Una rivista dedicata agli installatori è sicuramente una buona idea, pensa però che oltre ad essere un interessante mezzo pubblicitario possa nel tempo rivelarsi anche un reale strumento di lavoro?

Vimar Point non è un mezzo pubblicitario, ma uno strumento d’informazione:
lo stile è sobrio, adatto ai tecnici, fornisce molti dati e informazioni sui prodotti; sta al lettore valutarli e fare le proprie scelte.
Il prodotto Vimar richiede semplicemente d’essere spiegato: chi lo conosce lo acquista.
Non forniamo argomenti emotivi, ma perfettamente razionali.
Vimar Point è in effetti uno strumento di lavoro; la scelta degli argomenti è fatta da un lato dalla redazione (i nuovi prodotti e normative di settore) e dall’altro lato dai lettori: monitoriamo, in azienda, i quesiti e le richieste dei clienti e, in base alla loro frequenza, sviluppiamo l’argomento sul giornale: è infatti altamente probabile che siano quesiti ed esigenze comuni a gran parte dei lettori.

La distribuzione è sempre una punto fondamentale per il lancio di qualsiasi prodotto e la diffusione di una rivista non fa differenza, un installatore che volesse riceverla come può farlo? ed è gratuita?

L’abbonamento a Vimar Point è gratuito. Trattandosi d’uno strumento professionale ci limitiamo a verificare che chi lo richiede sia effettivamente un professionista.
E’ comunque per noi una grande soddisfazione che, a parte i cambi d’indirizzo o l’inizio/cessazione dell’attività, non ci siano richieste se non in numero minimo: di fatto copriamo tutto il target che a noi interessa!

Non abbiamo potuto fare a meno di notare l’alta qualità grafica che avete adottato, più che uno strumento riservato ai tecnici, vista la bellezza delle immagini pubblicate, ha tutta l’aria di una rivista specializzata nel turismo. Non rischia di essere forse un pò troppo dispersiva e poco tecnica?

La qualità grafica non è fine a se stessa, ma un mezzo per far si che la rivista venga letta. Lo stesso vale per il linguaggio, estremamente preciso e corretto, ma anche semplice e discorsivo, per quanto possibile.
Tra i nostri lettori ci sono docenti universitari ed installatori che non hanno avuto la possibilità di studiare: siamo soddisfatti che quello che pubblichiamo risulti utile per gli uni come per gli altri e facilmente comprensibile.
La divulgazione tecnico-scientifica non è questione di bassa qualità grafica e di linguaggio difficile. Non credo in una società stratificata in base alla maggiore o minore difficoltà di lettura (parole + immagini). Una persona che scrive “difficile” o non conosce la propria materia o non sa comunicare: sono difetti e carenze maggiori dell’analfabetismo e dell’ignoranza.
I “grandi” scrivono in modo semplice e chiaro: la spiegazione della teoria della relatività fatta da Einstein è alla portata di chiunque intenda conoscerla: basta che se la legga con un po’ d’attenzione.
Concludo ricordando che la buona qualità grafica ha uno sforzo creativo iniziale, ma i costi di produzione e distribuzione del giornale non ne risentono: sinceramente non capisco – anche alla luce dei mezzi tecnici disponibili – perchè ci siano in giro pubblicazioni di pessima qualità.
Vimar Point è stampato da una roto offset che gira a 40.000 copie/ora, cioè in meno di una mattinata. Assicuro che costa relativamente poco, comunque molto meno di una presenza con due pagine sulla stampa tecnica.

Il mondo del lavoro aumenta la velocita delle informazioni continuamente e con l’avvento di Internet addirittura in modo frenetico. Non pensa che la cadenza trimestrale adottata rischi di non essere adeguata al ritmo dei tempi?

Farsi un giornale ha anche un grosso vantaggio: si può farlo uscire quando si vuole e tutte le volte che si vuole. Si può anche segmentare la distribuzione in base al target o alla zona geografica.
Quest’anno abbiamo così fatto 5 numeri invece dei tre canonici. L’informazione poi va data con ordine e criteri precisi, per evitare di comunicare molto, ma in modo confuso e soprattutto a pochi.

Un ultima domanda, prima di lasciarla al suo lavoro che sappiamo essere molto impegnativo, pensa che un mezzo come Internet potrà modificare in tempi veloci l’accessibilità alle informazioni ed il commercio ed in particolare la distribuzione delle documentazioni tecniche e pubblicitarie oppure la tanto discussa ma poco utilizzata vendita on-line?

E’ un dato consolidato che chi usa Internet legge di più di chi non la usa. La Nielsen ha un monitoraggio regolare del fenomeno.
Quindi si può dire, sulla base dei fatti e non delle impressioni, che Internet fa aumentare la lettura dei giornali e delle pubblicazioni in genere.
Questo non sembrerebbe scontato, ma è interessante. Internet ha una funzione quindi complementare estremamente utile e specifica. Trovo sensato che si cerchi in Internet un dato o un prodotto, un aggiornamento o una novità che non c’è ancora sul materiale tradizionale. Ma trovo demenziale consultare un catalogo tecnico di 1000 pagine e 4000 articoli in Internet.
Penso ad un progettista che lavora simultaneamente con vari cataloghi di questa mole di vari produttori e deve spostarsi da uno all’altro: non vedo alternative alla carta. La distribuzione non può essere via Internet: Vimar ha 20.000 pagine di documentazioni: nessuno è disponibile a scaricarasele e preferisce riceverle su carta o su CD. Si tratta infatti d’una consultazione abituale e nessuno può occupare spazio sull’hard disc per farci stazionare dati.
La vendita on-line è una realtà anche per il settore elettrico: ci sono dei siti dove si trovano oltre 100.000 articoli. Ma non compete alle aziende, che hanno un rapporto con il sistema distributivo tradizionale, mettersi a vendere on-line. E’ piuttosto il sistema distributivo a fare o dover fare questo nell’ottica del servizio al cliente.
Un installatore perde mezza mattinata ad acquistare i materiali che usa nella giornata: se può ordinarli in due minuti e riceverli sul cantiere in poche ore questo è un effettivo vantaggio. Ma è un vantaggio anche per i distributori all’ingrosso, perchè la gestione di un ordine on-line è meno costosa di quella tradizionale.
Un numero più limitato di magazzinieri può comodamente prelevare a magazzino e preparare le commesse nell’arco dell’orario lavorativo, senza le punte di afflusso ed i periodi in cui si rimane a braccia conserte, e con un limitato parco di automezzi si può consegnare.
Studi approfonditi ci dicono che ciò migliora il servizio e riduce i costi.

Auguriamoci allora che la classe imprenditoriale del nostro settore riesca a capire le potenzialità di Internet, senza però sopravvalutarle, evitando di percorrere strade sbagliate disperdendo denaro ed energie.

ZioGiorgio.

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