Un raffinato musicista come Herbie Hancock ha dato alla voce di Giorgia una delle definizioni più appropriate: “E’ fantastica. Quando improvvisa sa come preservare il suono prezioso della sua voce. Quando canta ha come una luce dentro”.
La sua splendida voce e la bravura interpretativa meritano l’accompagnamento di musicisti di fama internazionale ed un impianto luci che sostenga degnamente lo show.
Mimmo D’Alessandro, il manager che cura le sue esibizioni dal vivo per la D’Alessandro & Galli, ha incaricato del disegno luci il lighting designer inglese Vince Foster, ma a sovrintendere lo spettacolo durante il tour è stato chiamato Francesco De Cave.
Francesco conosce molto bene i prodotti Martin ed è in grado di padroneggiare la tecnologia dei proiettori intelligenti per esprimere al meglio le suggestioni rapide ed intense di un concerto.
Sensibile interprete delle più grandi artiste italiane, fra cui Laura Pausini e Carmen Consoli, Francesco ha affiancato Foster nell’allestimento preparato in quattro giorni, prima del debutto a Foligno.
Come hai descritto Giorgia a Vince?
Come una cantautrice italiana dolce e aggressiva, lei è un po’ tutto. Ha parole che sono delle immagini e quello che dice va trasformato in colori. Non conoscendo la lingua italiana, Vince è stato molto disponibile nell’accettare i suggerimenti sui testi.
Si vede che metti molta passione nel tuo lavoro. Hai sempre fatto live?
Come free-lance faccio live da 5 anni. Prima ho lavorato tre anni in televisione dove ho avuto l’opportunità di seguire trasmissioni importanti come: “Furore” dagli studi Rai di Napoli, “Ciao Darwin” con Mastropietro come direttore della fotografia, “Beato fra le donne” e “Convenscion”. Precedentemente ho lavorato per 7 anni in teatro e per sfilate di moda.
Il live però è quello che mi dà più soddisfazioni. È una cosa bellissima fare un allestimento, ascoltare i pezzi ed a seconda delle sensazioni ricevute abbinarvi un colore. Quando prendo un tour parlo con l’artista, tento di capire cosa pensa di quella canzone e da lì inizio il mio lavoro che consiste nel cercare di realizzare ciò più ha colpito l’interprete e che nello stesso tempo piaccia a me come lighting designer.
Quali proiettori Martin sono stati usati per il tour di Giorgia?
Il service Agorà ci ha fornito di: 6 Mac 300 per illuminare le truss verticali, denominate “cerini” per la loro caratteristica forma, 24 Mac 500 e 32 Mac 600.
Su Giorgia ci sono 4 Mac600 sempre fissi che fanno un washato sul palco e due Mac 500 per il controluce. Steve ha usato pochi gobos ed ha preferito creare effetti con fasci incrociati che spesso vanno sul pubblico. I motorizzati sono anche usati per illuminare il fondale, sul quale si sono creati giochi d’ombre e di colore.
Mentre proseguiamo nella nostra chiacchierata il Palastampa di Torino si va riempiendo fino ad esaurire la capienza.
Durante il concerto Giorgia riesce a scatenare l’entusiasmo dei suoi fans.
Le dominanti congo e yellow-spring accompagnano i momenti più vibranti, mentre le ricche scale tonali della sua voce si riflettono in ardite sequenze di ambra, rosso, congo e verde e sventagliate di fasci sul pubblico in uno show veramente coinvolgente.