Clay Paky al Bolshoi di Mosca

Clay Paky è il nuovo protagonista al Teatro Bolshoi di Mosca
Bolshoi in russo vuol dire “grande” e grande è la fama che il teatro ha conquistato nel corso dei secoli: fondato nel 1776 da Peter Urussov, il Teatro Bolshoi inizia la sua attività maggiore nel 1806 grazie ad artisti e compositori provenienti dall’Italia e dalla Francia, oltre a quelli celeberrimi locali.

A partire dal 1840 cominciano ad essere rappresentate opere di enorme rilievo composte da Mozart, Rossini e Auber. Lattività del balletto classico inizia solo alla fine del XIX secolo. Da allora si sono susseguite le esibizioni di numerose compagnie, teatrali e di ballo, e orchestre (dalla Scala di Milano all’Opera di Parigi), tanto nazionali quanto internazionali.
Attualmente il numero dei dipendenti del Bolshoi si aggira intorno ai 2500 elementi, oltre 900 dei quali sono ballerini, musicisti, cantanti e attori. I fasti dell’edificio, l’eleganza delle sale, la ricercatezza dei costumi, dei dettagli coreografici e scenografici, e la particolarità dei due palchi del teatro, rendono il Bolshoi una delle maggiori istituzioni culturali della Russia contemporanea.

Recentemente, nel Teatro Bolshoi sono stati installati dei proiettori Clay Paky, che sono andati ad integrarsi col sistema di illuminazione già presente, composto da luci teatrali tradizionali. Ne parliamo con Damir Ismagilov, light designer del Teatro, in questa breve intervista.


Nel 2002 il Teatro Bolshoi ha acquistato degli Stage Zoom 1200 e dei CP Color 400 Clay Paky. Come sono stati inseriti all’interno dell’impianto di illuminazione preesistente e che funzione ricoprono durante gli spettacoli?

Gli Stage Zoom 1200 vengono spesso impiegati in combinazione con altre luci teatrali, in spettacoli o scene dove arriviamo ad utilizzare fino a 1000 luci per scena. Ma la loro funzione più caratterizzante è quando lavorano da soli e creano, per esempio, un effetto di illuminazione di contrasto.
Con l’avvento in teatro dei proiettori professionali a corpo mobile le possibilità per il mio lavoro di light designer si sono ampliate a dismisura.
Oggi sono in grado di cambiare la direzione della luce con maggiore velocità, accuratezza e precisione durante uno spettacolo. Ma ciò che è ancora più importante è che lo Stage Zoom 1200 sia uno strumento di lavoro tanto preciso quanto potente.
Prendiamo ad esempio la scena “Patibolo” dell’opera “Khovanshchina” di M. Mussorgsky: c’è un ceppo sul palco che a un certo punto deve essere illuminato con estrema precisione dal fascio di luce da un’altezza di 12 metri. Per lo Stage Zoom si tratta di un lavoro di ordinaria amministrazione, che esegue con estrema efficacia, un lavoro che al contrario non sarebbe affatto semplice con altri proiettori.
Gli Stage Zoom 1200 sanno ricoprire da soli tante funzioni differenti: posso seguire i movimenti dei protagonisti in scena, creare una scenografia impiegando un gobo fisso, aggiungere dinamicità alla scena utilizzando un gobo rotante, concentrando infine il fascio di luce su un determinato oggetto. Nella scena finale della rappresentazione, i diversi fasci di luce si indirizzano alternativamente su più assi, concentrandosi al centro del palco o al contrario disperdendosi in direzioni diverse.

Sappiamo che gli Stage Zoom 1200 vengono efficacemente impiegati nell’illuminazione di concerti, eventi live e per altri generi di spettacolo. Quali erano invece le esigenze da adattare all’impiego in ambito teatrale?

Per le rappresentazioni del Bolshoi non abbiamo bisogno di effetti spettacolari e l’illuminazione a colore fisso viene utilizzata piuttosto raramente. Abbiamo impiegato moltissimo invece la vasta sezione di effetti grafici, che include due ruote gobo, di cui una con gobos rotanti e indicizzabili a piacere. Per noi è di estrema importanza riuscire a riprodurre la tessitura delle rocce, gli effetti dell’acqua, del fuoco delle foglie in modo originale, grazie all’uso della luce. Essendo i gobos degli Stage Zoom intercambiabili, abbiamo ottenuto questi effetti scegliendoli con cura all’interno del catalogo Rosco e tramite il supporto prezioso di Doka Media, il distributore di Clay Paky per la Russia.
Una volta realizzzato il disegno richiesto, lo Stage Zoom 1200 permette di combinare con efficacia un gobo con altri. Noi lavoriamo spesso con gobos metallici e di vetro in movimento ai quali possiamo aggiungere un determinato colore, quando è necessario. Personalmente ritengo che l’effetto sia di grande coinvolgimento.


Damir, potresti darci un tuo giudizio sul CP Color 400?

Sono proiettori washlight multifunzione: dispongono di filtri e lenti che permettono di diffondere o concentrare il fascio di luce in un angolo compreso fra 10°e 80°, adattandosi quindi a ogni esigenza di proiezione. La miscelazione di colore CMY, ottenuta con filtri dicroici puri, mi dà garanzia di qualsiasi tonalità di colore desiderata. Altre caratteristiche assai importanti sono, l’effetto dimmer per le dissolvenze di luce, e la scelta fra due lampade a scarica da 400 Watt che garantiscono un’ottima resa luminosa. Il tutto in un corpo leggero, maneggevole e dalle ridotte dimensioni.

In che modo utilizza il CP Color?

In alcuni spettacoli vengono installati su una rampa e utilizzati per l’illuminazione della scena, in altri vengono utilizzati per fare fondi di colore. Uno dei più importanti vantaggi del CP Color 400 è la sua capacità di illuminare ampie zone a breve distanza: il risultato è una straordinaria superficie verticale caratterizzata da colori mutevoli. La qualità dei suoi colori, il controllo digitale DMX 512, la semplicità, la versatilità, l’affidabilità, la silenziosità sono tutte caratteristiche ideali per le esigenze teatrali.

Ricordi una scena in particolare in cui il proiettore CP Color 400 si è rivelato particolarmente brillante?

Nell’opera “Khovanshchina” lo utilizziamo per la creazione dei fondali e viene lasciato in funzione per l’intera durata dell’opera, circa tre ore. Ricoprendo di colore le decorazioni in primo piano, riesce a creare la tinta necessaria per questa situazione. Le decorazioni dell’opera sono state appositamente realizzate in grigio chiaro, per poterle colorare con la luce. I proiettori riescono a cogliere perfettamente qualsiasi colore: tinte calde o fredde, o persino bianco. E il tutto in perfetta armonia con la musica. Non possiamo dimenticare, infatti, che lavoriamo in un teatro musicale e che è la musica a determinare il paesaggio luminoso e cromatico dell’opera.

In definitiva posso affermare che i proiettori Stage Zoom 1200 e CP Color 400 offrono ai light designer l’opportunità di raggiungere nel proprio lavoro livelli di qualità della luce senza precedenti, insperati fino a qualche anno fa. Oggi i proiettori Clay Paky vengono utilizzati in tutti i generi di spettacoli, concerti, manifestazioni teatrali che prendono vita sul palco del nuovo teatro Bolshoi.

Nota: Nel corso del 2003, sono stati aggiunti al parco luci del Bolshoi anche alcuni Stage Profile Plus SV della Clay Paky, i sagomatori a corpo mobile tra i più silenziosi al mondo.

Info: www.claypaky.it

Leggi altre notizie con:
Vai alla barra degli strumenti