NAPOLI – Un rito semplice, con pochi canti, poche parole, tanti fiori, moltissima gente: così Napoli ha dato il suo ultimo saluto a Mario Merola, cantante ma sopratutto uomo di fede che se ne va con una messa solenne. Fuori, sopra Piazza Mercato, all’uscita il corteo funebre viene accolto da fuochi d’artificio, che colorano una giornata piena di sole. Secondo le forze dell’ordine hanno partecipato complessivamente alla celebrazione, che si poteva seguire anche su un maxischermo installato in piazza, oltre 20mila persone.
La folla composta, che ha porto un saluto anche personale al re della sceneggiata, affrontando lunghe ore di fila, dalle prime ore del mattino, per entrare in chiesa, poggiare uno sguardo sulla bara, e uscire fuori entro l’inizio della messa. Il rito, celebrato da padre Alfredo Di Cervo, comincia con 20 minuti di ritardo: Rosetta, moglie del cantante, si sente male e quasi sviene. La ‘favola’ del giudizio universale con la separazione di coloro che in vita sono stati giusti e di quanti invece no, si presta ad una omelia che immagina Mario Merola già accolto in Paradiso. La sua vita, dice il sacerdote, è stata vissuta e cantata nei suoi colori più umani, il Signore avrà accolto in Paradiso Mario, anche per ogni volta che le sue note hanno toccato il cuore di qualcuno, aiutando a scegliere la pace e il bene.
Dopo i funerali alcune centinaia di persone non hanno ancora abbandonato piazza Mercato a Napoli e sostano dinanzi al sagrato della Basilica del Carmine, dove dagli altoparlanti allestiti, insieme ad un maxischermo per consentire a tutti di assistere alla cerimonia funebre, vengono diffusi i classici del repertorio del re della sceneggiata.
infoe fonte: www.ansa.it