In questo appuntamento ZioMusic.it, sempre molto attento a quello che accade nel mondo della musica, vuole dare voce ad una band emergente reduce da una entusiasmante tournèe negli USA a cui seguirà, a breve, un nuovo disco.
Realtà come queste rischiano spesso di passare inosservate nel nostro paese, invece storie ed esperienze simili non possono che giovare al nostro ambiente, dando una speranza a tutti quei “mestieranti” che una sera si’ e una sera no calcano palchi di pub, club e piazze pur non arrivando mai (non ancora aggiungiamo noi…) ai grandi stadi o a San Remo…
Loro sono i Broken Trophy, capitanati dal cantautore Americano, ma Italiano di adozione, Lewin Barringer (vocal and acustic guitar) con un album all’attivo e un indecifrato numero di concerti.
In occasione del loro tour negli States, ZioMusic.it ha incontrato proprio Lewin e Francesco Pratesi (bass). Gli altri membri della band sono Gabriele Ulivi (guitar) e Giuseppe Rotondi (drum).
Cominciamo la chiacchierata con Francesco, vecchia conoscenza di ZioMusic, nonché compagno di qualche palco prima che il sottoscritto passasse dietro al mixer…
ZioMusic: allora Francesco, una bella soddisfazione! Oltre ad avere visto posti bellissimi hai avuto il piacere di suonare oltreoceano, nelle capitali della musica blues e folk. Che realtà musicale hai trovato?
Fra: eh… l’America è grande… come ben sai! Ho trovato diverse realtà. Vorrei dividere due fattori: tecnologia e pubblico.
Fortunatamente la tecnologia che abbiamo in Italia non ha molto da invidiare a quella che si trova negli U.S.A., nel senso che considerando i vari livelli di performance troviamo specularmente gli stessi impianti, gli stessi locali, più o meno la stessa organizzazione e management.
Per esempio, come qua anche negli States, nel “pubbettino” troviamo l’impianto rimediato, una pedana che sostituisce il palco, niente spie, normali luci d’ambiente, il gestore che organizza i concerti ecc…
Nel locale con la “L” maiuscola il livello sale un pò, un buon impianto fisso, diversi monitor, luci dedicate.
Nei Club c’è un bel palco, impianto al top, quindi diffusione ottima, fonico, americana, manager, backstage ecc…
Ma quello che fa la differenza, ciò che ti fa apprezzare le strutture che ti ho detto, è il pubblico!
C’è proprio qualcosa di diverso, è nell’aria, si respira, la gente che hai davanti non è gente, è PUBBLICO, capisci?
Allora ti emozioni anche nel piccolo pub, quello del primo esempio, perchè a fine concerto vengono molte persone a conoscerti, a parlare, a chiedere, e magari scopri che sono musicisti che suonano paurosamente 5 strumenti che però hanno avuto l’attenzione e l’entusiasmo di ascoltarti, di scoprire quello che hai di tuo da dire, le tue sfumature, ed è impressionante!
Sinceramente qui non mi era mai successo!
Ma al prossimo furbetto che becco dalle nostre parti…gli spiegherò due cose…
ZioMusic: Mi dicevi, a microfoni spenti, che “là è proprio un altro mondo”. E siamo alle solite. I musicisti in America hanno una dignità e riescono ad arrivare a fine mese, è un mestiere a tutti gli effetti.
Cosa ci vorrebbe di quello che è il musicbizz americano e che manca da noi?
Fra: due cose: la prima è difficile perchè sono i “numeri”, con una popolazione e un’ area cosi vasta le probabilità di esibizione, riuscita, e vendite si amplificano.
La seconda è che servirebbe coraggio da parte di chi decide, il marketing in ambito musicale ormai è spietato e se posso dirlo “di bassa lega”, i gestori dei locali piccoli e grandi prediligono le coverband, cosa non sbagliata a priori ma ci vorrebbe una mezza misura, dedicare un pò di tempo alla scelta della band emergente e dargli un pò di spazio.
In America i gruppi che decidono di cominciare a scrivere e proporre musica propria sono ben visti e ben accolti nel giro, qui è l’esatto contrario.
ZioMusic (@Lewin): Lewin, sentendo la tua musica si ascoltano influenze differenti che vanno dal funky, al blues alla grande tradizione cantautorale folk del New Mexico. Quali sono state le tue influenze?
Lewin: le mie influenze musicali sono gruppi come The Beatles (…naturalmente), Johnny Cash, Nickle Creek e Coldplay, ma ultimamente le persone che hanno influenzato la mia musica sono artisti sconosciuti come Hundred Year Flood, Simon Widdowson, e adesso particolarmente Nathan Moore. Comunque non sono solo altri gruppi o artisti che influenzano il mio modo di scrivere canzoni. Recentemente la mia vita è stata una grande risorsa di materiale. E’ una fantastica terapia scaricare i miei problemi e gioie attraverso la musica.
ZioMusic: ho avuto modo di sentire le vostre esibizione live e nel tempo il sound è leggermente cambiato, modificato. In che direzione sta andando adesso il tuo gusto musicale?
Lewin: questa è una domanda difficile a cui rispondere perchè ora come ora sento che non sto utilizzando solo un genere musicale.
Ho notato che ora che sono cresciuto ho maggiore interesse nello scrivere e cantare canzoni che sento di più. Canzoni che hanno profonditá e senso per me, catturano di più la mia attenzione. Non sono più interessato a far ballare persone ubriache ai nostri concerti in questi giorni.
Naturale che fa parte del gioco, ma ciò che mi interessa mostrare è l’arte della musica. Comunque non voglio sembrare un politico nel rispondere alle domande, vorrei dire che la nostra musica sta diventando un mix di gusto americano e europeo.
Ed è diventata qualcosa che può succedere solo quando mescoli musicisti americani e europei.
ZioMusic: a proposito di sound e di inspirazione so che state lavorando al nuovo album. Immagino che le date negli U.S.A. abbiano contribuito al processo creativo. Vuoi darci qualche anticipazione?
Lewin: dunque, questa è una domanda che è venuta in mente anche agli altri membri del gruppo. Ho sentito domande come “che tipo di album faremo?” di frequente nelle settimane passate. Credo che il nuovo album sará un mix di stili: il vecchio stile Broken Trophy di sicuro, ma anche un certo tipo di folk rock sperimentale che i Broken Trophy hanno inventato.
Siamo l’ultimo gruppo di musicisti che sono nati negli anni settanta e che ancora credono nel sogno di diventare la più grande band del mondo. Gli altri musicisti che hanno più o meno la nostra etá, in questo paese hanno compromesso la loro integritá artistica suonando in cover band. Le cover band sono il cancro della scena musicale italiana, e le odio con passione.
Ammetto che anche noi facciamo delle cover ma niente di quello che passa per radio o su MTV. Cerchiamo semplicemente di scegliere canzoni che vorremo aver scritto noi.
Il nuovo album cercherá di spingere i limiti degli stili che abbiamo ascoltato crescendo. Non sto parlando di strani suoni di tastiere, parlo di tecniche di scrittura musicale. Broken Trophy è composto da 4 musicisti pieni di talento e preparati. Abbiamo avuto tutti molta educazione musicale e ora che abbiamo cominciato a comporre insieme, sono convinto che il nuovo album sará grandioso. Il nostro prossimo album sará il massimo di quello che sta succedendo intorno nel panorama del nostro genere musicale.
ZioMusic: tornando al live, ho notato che usi una specie di Leslie alla chitarra da cui ottieni un sound particolare. Ci spieghi cos’è di preciso e come lo usi?
Lewin: il mio è un Motion Sound Pro 3 e ha solo il cono, che ha a che fare con le parti alte. Ha una finale di bassi che compie un tremolo dall’alto verso il basso, ma io non uso quella sezione.
Uso il mio Leslie per due cose. Primo, mi piace usarlo in quanto ci sento una parte dell’organo. In secondo luogo mi piace usarlo per aiutare a creare un suono molto aperto e stereo. Avendo il cono che gira lentamente, si riesce ad ottenere un suono che nessun pedale potrebbe mai ricreare.
E’ letteralmente impossibile per un pedale di ricreare quel suono perchè non ci sono parti che girano.
ZioMusic (@Fra): Francesco sei uno di quelli che va al sodo, mi pare di capire che la tua strumentazione sia abbastanza semplice, cosa ricerchi nel tuo suono?
Fra: in due parole: Vibrazioni e Definizione!
Il basso per chi ascolta è uno strumento a notevole impatto emotivo solo se ha queste due costanti, e per ottenerle non serve solo volume anzi.
Per me è molto importante la qualità dell’amplificatore, li non si può scendere a compromessi, se puoi risparmiare un pò sul basso non si può sull’ampli!
E questo per le vibrazioni, perchè un buon ampli mantiene una qualità omogenea su tutta l’estensione; direttamente unito e vincolato a questo fattore c’è il secondo che è quello della compressione, ciò che mi da definizione e una pressione sonora costante e per ogni nota, senza avere zone morte, quei vuoti di basse che possono uccidere un’ esecuzione. Attualmente uso il compressore incluso nella testa del mio TraceElliot.
Nell’immediato futuro sceglierò tra i due migliori compressori a pedale che ho provato in america, uno marcato EBS e l’altro Ashdown, entrambe offrono compressione multibanda.
ZioMusic (@Lewin): in parte ne abbiamo già parlato sopra. Come di sovente nelle nostre interviste ZioMusic vi chiede una riflessione sulla condizione dei musicisti e degli addetti ai lavori nel nostro paese. Di cosa sentite realmente la mancanza nel nostro ambiente?
Lewin: la mia risposta fará arrabbiare molti italiani probabilmente!! Credo che ci sono molte persone piene di talento in Italia.
Alcuni musicisti sono veramente grandiosi. Ma sfortunatamente questi non sono i musicisti che gli italiani vanno a sentire. Come dicevo prima, le cover band sono il cancro della scena musicale qui, negli Stati Uniti, e ovunque.
Ok, ci servono per i matrimoni, le feste private e le feste di lavoro, ma devo davvero ascoltarle in ogni bar in cui vado in Italia? Ok, magari non tutti i bar, ma tutti i bar più frequentati sì!
Credo che la gente che esce sia troppo preoccupata dell’immagine e da quello che gli altri pensano di loro, e si dimenticano come entusiasmarsi per qualcosa se qualcuno non gli ha detto in precedenza che quella cosa è fica o no.
In Italia l’altro grosso problema è la SIAE. Sono una grande compagnia di furbi secondo me. Prendono i soldi direttamente dalle mani dei musicisti e dei gruppi. Il fatto che un locale debba pagare la SIAE ogni volta che vuole avere della musica (non solo dal vivo) costringe il locale ad assicurarsi che sará pieno, per questo chiamano una cover band
.
La SIAE ha reso estremamente difficile suonare musica originale dal vivo. Non c’è alcuna ragione per cui un locale debba pagare la SIAE quando un gruppo che fa musica propria va a suonare. Non si infrange alcun diritto artistico nel suonare la musica che scriviamo! Perchè la SIAE fa soldi sulle nostre serate?
…Cosa mi manca quando sono in Italia?
Una scena musicale che abbracci musica nuova, invece di averne paura.
info: www.brokentrophy.com
Aldo “hucchio” Chiappini
ZioGiorgio.it staff