XXL Inside PMS

Daniele è un batterista “tutto di un pezzo” e di live ne ha fatti veramente tanti, sia su grandi palchi (fu uno dei primi batteristi dei Litfiba) che in club e locali di tutt’Italia.
Sentiamo quello che ha da dire sul sistema di monitoraggio in cuffia della Toscana XXL Inside.

Il monitoraggio in cuffia in situazioni concertistiche, il cosiddetto “in-ear monitoring”, specialmente per
un batterista, è diventata ormai una necessità inevitabile per innumerevoli ragioni.

Prima fra tutte quella
di dover miscelare il livello del programma musicale con l’amato-odiato metronomo ma non solo, a volte
anche la scarsa qualità dell’impianto di monitoraggio a terra di molti locali, rende questo sistema di
ascolto degli altri musicisti un vera e propria “oasi felice” per la salute dell’udito e della musica.
In questo
senso il PMS è stata una bellissima scoperta. Fino a ieri mi affidavo ad un glorioso ma ormai datato mixer
di linea da 1 unità, che però, oltre al gran numero di canali inutili, non permetteva l’ingresso di segnali
bilanciati, con il conseguente problema dei “ronzii del mondo circostante”.

Con il PMS di XXL Inside ho finalmente trovato un compagno affidabile e funzionale.
Piccolo (1 unità
rack di metà lunghezza), leggero (l’alimentatore è esterno) e poco profondo (appena 10 cm.), ha subito
trovato la sua collocazione sul traliccio della batteria in una posizione accessibilissima.
Nonostante le
dimensioni ha tutto ciò che serve: sul retro presenta 5 ingressi, 1 in jack sbilanciato, 3 in xlr bilanciati di
cui uno stereo e 1 “direct in” xlr/jack, sempre bilanciato con 2 uscite parallele 1xlr e 1 jack per far passare
il segnale attraverso il dispositivo, senza alterarlo.

Quest’ultima possibilità si rivela molto utile per far
passare il segnale del proprio strumento, miscelarlo col resto delle entrate presenti e rimandarlo fuori per
qualsiasi uso. Personalmente uso questo artificio per avere il segnale del mio riascolto in cuffia e
rimandarlo esternamente al monitor a terra. Sul pannello frontale ci sono i controlli di volume, di panpot
(solo su 1 ingresso) i pulsanti di mute utilmente luminosi, un regolatore di sensibilità d’ingresso per la
“direct in”, il volume master e un uscita di cuffia.
La semplicità della costruzione e la leggerezza lo rendono molto solido e affidabile: collaudato in più di
50 concerti con i “Killer Queen” non ha mai tradito, quindi nella bambagia di uno studio può ritenersi
indistruttibile.
Qualche difetto? Più che altro miglioramenti che lo renderebbero, a mio avviso, quasi
perfetto: la possibilità di limitare automaticamente il segnale, per la salute mentale/auditiva del povero
“musicista in balia del tecnico dell’ultim’ora” e un uscita cuffia leggermente più performante, non perché
L’attuale sia insufficiente, ma un po’ più di “pompa” farebbe rendere meglio le cuffie “in-ear” più
sofisticate risparmiando sulla “manetta” del master.

info: www.xxlinside.com

info: www.killerqueen.it

thansk to: Daniele Trambusti

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