La prova di quest’oggi riguarda un piano elettrico che mi è capitato di testare recentemente quasi per caso (per Casio…aimè che brutta).
Nel senso che, in realtà, era un po’ di tempo che avrei voluto fare una prova comparata con qualche modello di masterkeyborad (tastiere mute che si usano per mandare segnali MIDI) in commercio, quando invece un amico mi dice che ad un prezzo assolutamente paragonabile a quello di una master c’era un piano elettrico di Casio per nulla male.
Quindi appena ho potuto ho provato lo strumento in questione, che per la precisione è il modello Privia PX 110.
Ero molto interessato sostanzialmente al feel della tastiera e per questo motivo quasi non mi aspettavo più di tanto dai suoni dello strumento, forse tradito anche dal prezzo piuttosto basso.
Il feel in effetti, appena ho cominciato a strimpellare qualche motivetto, si è rivelato assolutamente realistico e la tastiera è veloce, poco stancante e con un piacevole “effetto martelletto” del quale poi ho capito il motivo.
Si tratta di una tastiera a 88 tasti semipesati con un’azione definita “martello Scaled” che simula una risposta tipica di un piano a coda, piuttosto fluida e morbida.
La sensazione devo dire che c’è, ma malauguratamente avevo nell’altra stanza uno yamaha C7 a coda, che ha riportato sulla terra la tastiera della Casio. E grazie direte voi!
E’ pur vero che un piano elettrico come il px 110 può funzionare benissimo anche come masterkeyboard e in questo senso la facilità di azione e la scorrevolezza che sembra avere la tastiera, si fa apprezzare in particolar modo quando si usano synth per fasi lead.
La tastiera ha dato ragione a chi me ne indicava le qualità e, per il mio modo di suonare il piano povero di tecnica e probabilmente senza un’impostazione del tutto corretta, risulta molto performante, agile e soprattutto mai faticosa.
Ma passiamo ai suoni, che sono tutt’altro che secondari.
Ovviamente partiamo dal piano, in stile “the grand”. Il sample in sé è bello, abbastanza realistico, con quei leggeri battimenti dovuti alla non perfetta intonazione dei pianoforti con grande tavola armonica (che sia chiaro non è assolutamente un difetto) ma le casse di diffusione integrate non rendono per nulla giustizia.
Le cose cambiano e di molto quando lo ascolto prima in cuffia e poi su un paio di Genelec 1031A.
Dagli altoparlanti inseriti nello chassis del Privia px 110 il suono è molto medioso e abbastanza piatto, mentre in cuffia la percezione stereofonica ovviamente ne guadagna e nelle Genelec, invece, il sound può essere apprezzato in tutto il suo range dinamico. In effetti anche nelle note basse, che di solito nei sample non proprio eccelsi sono quelle che danno risultati peggiori, la timbrica è buona ed equilibrata.
Sui monitor da studio però riscontravo una certa “durezza” nel decadimento della nota rimediabile con un filo di riverbero.
Il piano elettrico è bello, convincente e per altro anche personale, con un bell’attacco nitido e frizzante.
Sui suoni di archi, string e organo invece direi che gli equilibri sono buoni, in linea con altri piani e tastiera della stessa categoria, anche se con prezzi nella maggior parte dei casi maggiori.
Ci sono poi i ritmi, il metronomo, un sistema di apprendimento denominato Part-off che serve per allenare separatamente mano destra e sinistra, sequencer a 2 tracce, prese cuffie, MIDI IN e OUT, insomma un sacco di cose utilissime e che rendono la dotazione del px 110 assolutamente completa.
Per esprimere un’idea sulla tastiera, posso affermare tranquillamente che il feeling di essa è assolutamente da paragonarsi a piani elettrici o masterkeyboard di livello superiore e i sample di piano sono usabilissimi in qualsiasi situazione che sia anche di ambito professionale.
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On-board ha anche un effetto di hall caldo e sobrio e un chorus decente.
La finitura è in materiale plastico grigia e i tasti sono ben posizionati e piacevoli al tocco.
Da parte sua ha pure un design gradevole e dimensioni contenute che, unitamente a un peso accettabile, lo rendono adatto ad essere inserito in situazioni di arredo o a essere trasportato.
Nota dolente forse gli altoparlanti di serie che non rendono certo giustizia i suoni molto più ricchi e pieni di quelli che l’impianto di diffusione in dotazione riesca a restituire.
Numerosi anche gli optional tra cui il supporto in abbinamento CS-65PDK con pedali espressione inclusi che rendono il Privia esteticamente gradevole e adatto anche ad essere parte integrante di un arredamento.
info: www.casio-europe.com/it/emi
Aldo “hucchio” Chiappini
ZioGiorgio.it staff