Mi rendo conto che recensire il registratore stereo digitale Edirol R-09 non mi è facile, per il semplice motivo che ormai è diventato uno dei miei strumenti di lavoro indispensabili.
Mi ha accompagnato nell’ultimo mese in tutte le mie trasferte a caccia di interviste e redazionali e ha sempre svolto egregiamente il lavoro per cui è stato impiegato.
E’ arrivato in una scatola con ingombro limitato, direi la metà di una scatola da scarpe, con una bella confezione dalle grafiche accattivanti.
Aprendola ho notato spazi ben ottimizzati internamente, tanto da richiedere una certa cura negli incastri affinché tutti i pezzi trovassero alloggio nei loro scomparti una volta riposti.
Oltre all’R-09, poco più grande di un pacchetto di sigarette, trovano posto nella confezione il manuale, un cavo per la connessione USB, la scheda della memoria SD card e la presa con alimentatore di corrente per la connessione alla rete elettrica.
Una volta preso in mano l’R-09 dà una sensazione di prodotto ben realizzato, quei prodotti che – anche se le plastiche forgiano la quasi totalità dello strumento – rimandano un buon feeling e un aspetto professionale.
I microfoni sono ben visibili nella parte alta dello chassis e messi in configurazione stereo con capsule opposte.
Sempre sul lato alto dello chassis trovano spazio i due fori delle connessioni di ingresso a mini-jack per il mic-in e il line-in.
Sebbene a prima vista l’R-09 non sembra avere molti comandi, è esaminando attentamente tutte le parti dello strumento che ci si rende conto che i tasti e i piccoli switch sono in numero tale da rendere la dotazioni completa.
Credo che la loro disposizione razionale e ben congeniata faccia risultare lo strumento molto “pulito”, logico nel design e nelle soluzioni costruttive.
Sul lato sinistro abbiamo i tasti che regolano il volume di line-in, il tastino Power – da tenere premuto qualche secondo per l’accensione e spengimento onde evitare manovre accidentali – e un coperchietto in plastica morbida che chiude la connessione alla rete elettrica tramite apposito adattatore (incluso). Sul lato destro troviamo il volume di uscita, la presa cuffie (sempre mini-jack) e il selettore Hold che, se azionato, blocca tutti i tasti rendendoli inattivabili.
E’ nella parte inferiore invece che trova alloggio lo sportellino che scopre il vano con la connessione USB 2.0, la scheda memoria e le pile.
Con un primo scatto si accede alla scheda memoria e alla presa USB e con un secondo – forse leggermente meno “agile” – al vano pile.
Nella faccia posteriore sono ubicati 4 piccoli selettori con 2 posizioni ciascuno per regolare il mic gain (low-high), external mic-type (mono-stereo) un low-cut (on-off) e un controllo denominato AGC (on-off) che agisce come un attenuatore di gain automatico, molto simile ad un limiter.
Guardando la faccia anteriore, quella principale, troviamo un display retroilluminato di grandezza sufficiente, un led rosso che segnala il peak di livello e i controlli per accedere al menù, al reverb e al tasto repeat per la ripetizione delle tracce.
A completamento il classico e praticissimo “jog” delle funzioni di avanzamento, play, stop ecc…
Al centro di esso, in rosso e ben visibile, il tasto REC per la registrazione che ha anche le funzionalità di “OK” per i menù.
Quest’ultima funzione non è specificata ma naturalmente ho pensato di cliccare il tasto REC per dare conferma alle voci del menù, in maniera istintiva, già la prima volta che ho usato l’R-09.
Per cominciare una registrazione basta semplicemente schiacciare una prima volta il tasto REC per “armare” la traccia in registrazione e una seconda per procedere all’effettiva registrazione del sonoro.
Appena stoppata la traccia registrata è possibile riascoltarla immediatamente, premendo play. Nell’ uso più semplice le operazioni con l’R-09 risultano assolutamente user-friendly.
Ovviamente entrando nel menù è possibile cambiare le configurazioni per la registrazione aumentando o diminuendo il sample rate, decidendo il formato wave (non compresso) o mp3, scegliere la cartella di destinazione dei files e così via.
Non credo che serva a molto addentrarsi troppo nell’uso dei menù e sottomenu, come si suol dire è veramente più difficile a dirsi che a farsi.
Chi ha un minimo di dimestichezza con un qualsiasi apparecchio per registrazione o l’uso di una pennina USB “simil iPod” non farà la minima fatica a comprendere settaggi e funzioni visualizzati di volta in volta nel menù.
Passiamo alla prova vera e propria.
Come dicevo sopra dal mio punto di vista l’utilizzo dell’R-09 è estremamente semplice e intuitivo almeno nelle sue operazioni base.
L’interfacciamento con il mio PC portatile (HP compaq) per scaricare il files sul computer non richiede particolari accorgimenti, con la sola anomalia che ogni volta che collego il registratore mi chiede di installare nuovamente il driver.
Ho chiesto delucidazioni ad Andrea Milana del supporto tecnico Edirol che mi ha prontamente risposto: siamo convenuti che tale problema dipende da una qualche configurazione nascosta del mio computer portatile (avrò modo di indagare), in effetti su altri due pc – un notebook Acer e un assemblato desktop – non ho riscontrato nessun problema.
Normalmente l’R-09 compare come una qualsiasi unità di memoria di massa esterna pronta per effettuare operazioni di copia/incolla e drag and drop in perfetto windows-style.
Nota di merito all’assistenza Edirol con cui ho potuto scambiare 2 o 3 mail nel giro di un paio d’ore.
La scheda di memoria SD integrata fornita per la registrazione ha una capacità di 64mb, non proprio tantissime, ma ormai questo tipo di schede (una comunissima SD card) costano veramente poco, e con anche 512 mb i minuti di registrazione diventano veramente tanti.
A tal proposito è notizia recente quella dell’upgrade gratuito del firmware dalla versione 1.02 alla 1.03 che permette di supportare piu’ tipologie di SD card e migliore stabilità e operatività in situazioni di temperatura critiche.
I formati di registrazione, come si accennava poco sopra, sono sia il wave non compresso che l’mp3.
Nello specifico possiamo decidere per l’mp3 dei bit-rate che vanno da 64 a 320 Kbps e per quanto riguarda gli wave dei sample-rate di 44Khz o 48Khz, e risoluzioni da 16-bit o 24-bit.
Per l’mp3 avrei gradito la possibilità di poter diminuire ulteriormente la qualità in modo da ottenere files ancora piu’ ridotti in termini di spazio in mb.
Per i files mp3 a 64 Kbps non è necessario forse un sample-rate di 44Khz, che è il minimo configurabile sia per l’mp3 che per il waves.
Dico questo perchè l’mp3 a qualità minima è comunque assolutamente adatto alla ripresa di interviste e appunti vocali, si potrebbe scendere ancora un po’ senza comunque deteriorare troppo la ripresa…
Ovviamente la qualità sonora la si apprezza nelle situazioni in cui si fanno registrazioni “vere”, che non siano quindi semplici memo vocali.
Come accade spesso per apparecchiature audio digitali (audio in genere ahimè…) è abbastanza difficile esprimere giudizi puramente qualitativi, data l’origine soggettiva di tali valutazioni.
Per l’R-09 posso sottoscrivere un paio di impressioni che ho avuto fin dal suo primo utilizzo, parlando in termini squisitamente sonori.
Una qualità evidente è il basso rapporto segnale-rumore, legata anche ad un’efficace gestione del gain.
Oltre ai due tasti per aumentare e diminuire il guadagno, posti sul lato sinistro, è possibile scegliere tramite un selettore a due posizioni un valore di gain-high e gain-low.
Come seconda considerazione vorrei porre l’attenzione sulla fedeltà del registratore di Edirol nella riproduzione dei piani sonori e degli ambienti.
Escluso ovviamente l’effetto di riverbero – utilizzabile in maniera “creativa” in casi particolari – la registrazione conserva una profondità di ambiente e una distanza tra gli strumenti sempre molto veritiera e precisa.
Questa dote si fa apprezzare non poco nelle registrazioni stereofoniche in cui è importante proprio la ripresa della “scena sonora”: vedi piccola orchestra, dialogo cinematografico, rumori per la sonorizzazione di film, strumenti classici ecc…
La posizione del registratore, in relazione alla sorgente da riprendere, influenza molto il risultato per la risposta in frequenza dei due microfoni che non ha andamento omnidirezionale: si osservi la figura che descrive i diagrammi polari dei due trasduttori.
Ho usato la funzione Reverb un paio di volte giusto per provarla, non la reputo fondamentale ma, dal momento che è inclusa rappresenta di certo un plus.
Selezione da menu veloce e con addirittura 4 “stanze” tra cui scegliere: Hall1, Hall2, Plate e Room. Convincenti e assolutamenti sfruttabili.
La funzione Repeat invece può essere molto divertente, basta cliccare una prima volta il tasto repeat durante il play per inserire il punto “A” di inizio loop e una seconda volta per il punto di fine “B”.
L’uscita cuffia funziona molto bene e rimane piuttosto pulita a livello di conversione analogica e questo permette un monitoraggio efficace durante le riprese che lo necessitano, il volume di uscita può essere regolato tramite i tasti volume.
Tra le cose che mi hanno convinto meno, ma che comunque non pregiudicano l’utilizzo dell’R-09, c’è il tasto denominato AGC. Questo tasto si comporta nè più nè meno come un limiter che interviene sui picchi di segnale per evitare che l’audio vada in clip.
Il principio di funzionamento è corretto e efficace, forse troppo efficace, nel senso che l’intervento della limitazione è molto decisa, dal mio punto di vista era da preferire un rapporto di compressione (la RATIO, che comunque nei limiter è come principio infinita…) più delicato e con il risultato di ottenere una forma d’onda meno “squadrata” e con una dinamica più morbida.
E’ sempre possibile non inserirlo ed ottenere gain comunque ottimali agendo sui controlli in ingresso e sul selettore di sensibilità “mic gain” che, come dicevo sopra, è molto efficace.
L’autonomia delle pile è dichiarata dalla casa di 4 ore circa per la registrazione continua e di 5,5 ore per la riproduzione continua.
Le mie 4 confezioni di batterie stilo (l’R-09 necessita di due pile modello stilo) mi hanno restituito, di media, una durata leggermente inferiore, per essere precisi poco più di 3 ore – 3 ore e un quarto.
Si potrebbe disquisire sulla qualità delle pile utilizzate, è vero, forse è una prova che mi riserverò di fare in futuro, ma al momento considero i dati sulla durata in mio possesso abbastanza attendibili.
Devo sottolineare inoltre che ho usato il registratore per sessioni con delle interruzioni di pause, degli stop per accedere al menu e con la luce del display sempre accesa. In definitiva un uso non proprio “continuativo” come indica Edirol dichiarando la durata delle pile.
Al di là di queste considerazioni, mi sento di affermare che l’Edirol R-09 è uno strumento che svolge in pieno il lavoro per cui è stato creato: registrazioni stereo di qualità.
In alcuni casi devo dire che la qualità di registrazione è stata sorprendente, in particolare in stanze piccole e con strumenti acustici dove la sensibilità dei microfoni e la pulizia sonora generale dell’apparecchio sono veramente apprezzabili.
Per il lavoro di “giornalista” (ah, io sono un tecnico non un giornalista…) è assolutamente indispensabile e, anzi, con qualità sonore anche sopra il necessario.
Considerando il prezzo competitivo e la vasta possibilità di utilizzo l’R-09 si pone come uno strumento di assoluto interesse per musicisti e semplici appassionati. Aggiungo che questo tipo di supporti di registrazione “tascabili” (che propongono anche altre case produttrici a cui chiederò una prova) rappresentano in termini assoluti una novità importante nel campo dell’audio recording.
Provo ad elencare una serie di utilizzi tra i primi che mi vengono in mente: lavoro redazionale, registrazione lezioni didattiche, ripresa delle prove della propria band, appunti audio, provini e idee di nuove canzoni, podcast, registrazioni stereo professionali di buona qualità e…a voi l’estro e la fantasia.
Per quanto mi riguarda è diventato strumento indispensabile.
info: www.edirol.it
Aldo “hucchio” Chiappini
ZioGiorgio.it staff