Digidesign: Mbox 2 Mini

What’s this?

“Mbox® 2 Mini — il sistema Pro Tools LE™ più piccolo e più economico sulla faccia della terra…”, ecco cosa recita uno slogan della Mbox 2 Mini.
La cosa interessante, alla realtà dei fatti, è che si può effettivamente avere una workstation digitale col software Pro Tools con una cifra di poco inferiore a 300 euro. Questo significa che basta installare la scheda, il software e si è pronti per registrare sul sequencer più diffuso al mondo.

La scheda in questione, quindi, intesa come hardware è solo una parte del “pacchetto” che si acquista alla cifra di cui sopra. Nella confezione avremo anche il software Pro Tools 7.3 e una ricca dotazione di plug-in in bundle che soddisfano certamente tutte le esigenze di produzione a livello amatoriale e probabilmente anche semi professionale.
Come da filosofia Digidesign la cosa intrigante è la possibilità di salvare il progetto fatto a casa con la versione LE (che correda la scheda in questione) e importarlo in Pro Tools HD in un qualche studio di alto livello attrezzato per il mixaggio…

Vabbè, continuiamo pure a sognare che le nostre belle songs vengano prima o poi prodotte in uno studio hi-end di Los Angeles, ma intanto focalizziamo l’attenzione sulla Mbox 2 Mini, strumento efficace e completo per molti HD-recorder.

La scheda

E’ una scheda USB (USB 1.1) con connettore scheda-computer incluso e filo sufficientemente lungo per avere cablaggi liberi, particolare non sempre scontato.
Gli ingressi audio sono 2 di linea con connettore jack da ¼ e un microfonico con classica presa XLR, mentre le uscite sono due e solo analogici, sempre in formato jack ¼, più una presa cuffie con controllo di volume separato e indipendente.
Nonostante le connessioni degli input “fisici” siano effettivamente 3, questo non tragga in inganno: gli ingressi usabili contemporaneamente sono sempre e comunque 2.
Ciò significa che se si usa il microfonico si può usare un solo ingresso di linea in contemporanea. Ho osservato che le alternative di mercato si assestano più o meno sulla medesima offerta di In e Out.
Sulle main out non c’è nulla di particolare da segnalare, mentre negli ingressi troviamo un selettore PAD di attenuazione in ingresso per entrambe le entrate e in più, solo per l’ingresso microfonico, la possibilità di alimentare con phantom power (48v) i microfoni che la necessitino.
In effetti l’IN microfonico può essere commutato, sempre tramite tastino funzione, in ingresso D.I.; altra cosa interessante.

Il pannello posteriore è essenziale e concettualmente chiaro, complici anche le grafiche che raggruppano e ordinano connessioni e tasti. In basso a destra la presa USB completa le connessioni.

Il pannello anteriore è di un blu elegante Digidesign-style e appare quasi più scarno e semplice del posteriore.
Non c’è veramente modo di non intendere funzioni e controlli della scheda.
Nella fattispecie abbiamo 2 manopole gain canali 1 e 2, manopola mix per il master out e manopola per il volume cuffia.
Alla sinistra del pannello c’è la presa cuffia, intelligentemente posta anteriormente, un led verde che indica la connessione USB e il funzionamento della scheda, e un tasto mute.
Ecco tutto per quel che concerne la parte hardware di questa scheda che, tra connessioni e controlli, risulta comunque completa nella sua dotazione base.
Consideriamo, tra le altre cose, che i componenti sono inclusi in un leggerissimo chassis di 15,24 cm di profondità per 12,7 di larghezza e 4,44 di altezza: dimensioni tanto contenute da farla stare tranquillamente nella tasca anteriore di una valigetta per computer portatile.
A qualcuno non sarà sfuggita l’assenza delle connessioni MIDI e di una connessione digitale.

Personalmente non ho sentito molto la mancanza del MIDI dato che da tempo uso una masterkeyboard USB che non mi ha creato nessun problema di convivenza con la scheda.
Dal mio punto di vista, se reputo il MIDI non essenziale, trovo invece che la connessione digitale dovrebbe far parte della dotazione minima di ogni scheda per HD recording.
Le macchine e gli apparecchi che permettono un collegamento digitale sono ormai moltissimi e anche a livello consumer: questa la motivazione principale della mia affermazione.
Tanto per la cronaca MIDI e connessione digitale s/pdif sono di serie nel modello appena superiore: la M-box2.

Installazione e settaggi

L’unica cosa da fare è inserire il dvd a corredo, quello in cui c’è software e driver, e seguire la procedura guidata.
Tutto va effettuato prima di attaccare fisicamente la scheda al computer, come del resto accade per tutte le periferiche interfacciate con presa USB.
La differenza sostanziale è che qui non occorre installare un driver ma basta mandare il setup del software Pro Tools LE. In questo modo la procedura stessa si occuperà di fornire il driver al computer e settare automaticamente il sequencer in base alla scheda Digidesign che stiamo utilizzando.
Nella pratica, non servirà nemmeno andare nelle preferences del sequencer per assegnare un qualche driver e non sarà neppure necessario intervenire su parametri tipo latenza, il buffering ecc…
La nostra scheda sarà pronta per funzionare con latenza assimilabile allo zero e stabilità rassicurante.

Il software

Una parte da protagonista la fa di certo la presenza del sequencer Pro Tools anche se nella sua versione “limitata” LE.
Queste le caratteristiche:

• Supporto per 32 tracce audio simultanee (128 tracce audio virtuali), espandibile fino a 48 tracce*
• Sequencing MIDI completamente integrato con supporto per 256 tracce MIDI simultanee
• Supporto per più di 50 plug-in, strumenti virtuali e altre applicazioni compatibili
• Consente di inserire applicazioni ReWire all’interno di Pro Tools
• Supporto per Beat Detective™ LE, lo strumento per analisi e correzione automatica del ritmo

• Supporto per le superfici di controllo Control|24™ e Command|8® di Digidesign

• Supporto per un grandissimo numero di plug-in e di opzioni software di terze parti compatibili
• Supporto per computer su piattaforma Windows XP e Mac OS X

*È necessario possedere l’opzione Music Production Toolkit oppure DV Toolkit™ 2

A leggere semplicemente quanto sopra si evince che siamo nella possibilità di fare produzioni importanti e abbastanza elaborate con la versione LE. La vera limitazione, in questo caso, sta nelle possibilità offerte dall’hardware a livello di entrate e uscite fisiche. Ma trattandosi della “piccola” di Digidesign, per lo più della versione “chamberstudiorecording”, non credo che si possa chiedere molto di più. Ah già, l’entrata digitale mi sarebbe piaciuta proprio l’avevo già detto? (eh…eh…eh…)
Sul sequencer, in particolare, non saprei cosa aggiungere che non sia già stato detto in questi anni.
Di fatto è il più utilizzato in ambito professionale, qualcuno dice che sia meno potente di altri a livello di editing delle tracce, a livello di gestione del MIDI (a livello generale…), mentre altri dicono che suona in qualche modo meglio e che è di gran lunga il più stabile e affidabile. Non saprei, io che non sono mai stato un super-smanettone trovo da sempre Pro Tools molto intuitivo, efficace e effettivamente stabile. Non mi sono mai accorto che mancasse qualche strumento per cui io abbia dovuto ricorrere ad altri sequencer.
Nel mese in cui ho utilizzato la scheda credo di aver avuto 3 o 4 crash complessivi di cui uno solo, che ricordo bene, non dipendente dall’uso massiccio di plug-in e in qualche modo legato alla potenza del mio computer portatile. Quest’unico caso degno di nota, prevedeva un blocco durante un’operazione di export di un file audio a mio avviso assolutamente uguale a molti altri (una traccia di chitarra acustica). Ripensandoci a posteriori forse un problema legato al nome del file…

Sul suono non mi sento di dire che ci siano grosse differenze con i concorrenti almeno in riferimento alla versione LE. Per la versione HD di Pro Tools, che differisce per la presenza di processori dedicati al mixing e al processamento invece, il discorso può anche farsi
interessante e di differenze ha parlato, in meglio, qualcuno anche molto autorevole .
Si consideri poi che i test sono sempre più o meno falsati causa l’impossibilità di usare Pro Tools con altro hardware diverso da Digidesign (certo esistono le versioni M-Powered, magari ne parliamo un’altra volta promesso…).
Non nascondo invece che non amo moltissimo l’interfaccia grafica, credo che sia una questione puramente estetica per contro, chi ci passa molte ore al giorno, mi dice che ne apprezza la sobrietà e la tonalità di colore riposante.
Non so, siamo sul puntiglioso, non vorrei essere additato per quello noioso!

Meno “appariscente”, ma non per questo meno importante, è la dotazione di plug-in completa e di alto livello.
Sinceramente, prima di ricevere la Mbox 2 Mini, neanche sapevo che fossero così tanti e di questa qualità i plug-in inseriti nel bundle.

In tutto parliamo di 50 plug-in con la sola limitazione di avere in qualche caso “qualche cosa in meno” rispetto alle full-version in commercio.
Partendo da Xpand! un virtual instrument che mette a disposizione ben più di 1000 suoni di vario genere per creare loop, riff, sample, molto potente e creativo.
Si trova poi una ricca dotazione di plug-in della serie Bomb Factory che emula molti famosissimi hardware vintage tra cui lo storico UREI 1176.
Il plug-in in questione si chiama BF 76 e personalmente lo conoscevo già prima di trovarlo nella Mbox 2 Mini.
A mio gusto è uno dei compressori software migliori che abbia mai sentito, vi consiglio vivamente di provarlo. Altro plug-in che trovo utilissimo, tra gli altri, è l’ essential meter bridge, a prima vista un semplice meter in stile analogico ma irrinunciabile appena si fa “assuefazione” all’uso…

Non finisce qui, tra i plug-in dell’ ignition pack anche versioni “ridotte” di SampleTank 2, Amplitube e Melodyne tanto per citare quelli con cui ho “giocato” di più. Poi tutta la serie DigiRack con equalizzatori, dinamiche, effetti di ambiente e morphing… insomma una scelta ampia e ben strutturata.

info: lista plug-in

Ma come funziona?

Funziona bene, tanto per essere pratici.
Mi sono persuaso all’idea che saranno interessati a questa scheda novelli homerecorder, piccoli produttori o comunque musicisti che hanno bisogno di una soluzione rapida e indolore: plug and play
Quindi per questo dico che la scheda funziona bene, nel senso che non ho avuto intoppo alcuno sia nell’installazione che nell’uso (quei 3 o 4 crash sono assolutamente trascurabili) e, per di più, mette in condizione l’utente di essere pienamente operativo con appena qualche ora di pratica.

I preamplificatori svolgono bene il loro lavoro rimanendo puliti anche con gain piuttosto alti, cosa fondamentale in strumenti di questa fascia di prezzo più che la ricerca di qualità sonora assoluta.
La valutazione dei preamplifcatori della Mbox 2 Mini è stata fatta esclusivamente passando una chitarra acustica e una voce su questa scheda e su altre due schede USB di cui posso fare tranquillamente i nomi: una M-audio firewire 410 e una UA-25 (che avevo a portata di mano).
Tutto molto semplicemente a 44.1 Khz e 16 bit, tanto per fare la solita qualità CD e per non perdersi in improbabili e complicate prove; trattandosi di strumenti semi-professionali ho mirato più al concreto.
Il mio orecchio, in effetti, non ha riscontrato grosse differenze anche se forse la m-audio sembra avere un po’ di “spessore” in più soprattutto con la chitarra acustica (il prezzo della M-audio è decisamente diverso N.d.R.)

Per la cronaca la prova è stata fatta utilizzando il software Pro Tools per la Mbox 2 Mini e Cubase SL 2.0 per le altre due schede, chitarra acustica Yamaha APX 500 e microfono Neumann U87. Ho riascoltato i file da Windows Media Player dopo aver fatto l’export dai relativi sequencer in qualità CD su monitor Genelec 1031A e Yamaha NS10M.

Credo che la vera “battaglia” la si giochi invece sul campo della dotazione offerta da questa scheda nei confronti della concorrenza.
E’ un dato di fatto che con meno di 300 euro si porti a casa la scheda audio, il sequencer audio più usato al mondo e una quantità incredibile di plug-in di alta qualità.
Parlando oggettivamente le rivali del settore sono veramente poche e, comunque, nessuna è in grado di fornire una piattaforma hardware e software interamente proprietaria come Digidesign fa.
Io l’ho usata per creare qualche song a casa e, con gran comodità, per utilizzare un software di analisi acustica attaccando semplicemente un microfono di misura alla M-box2-mini.

info: www.digidesign.com/it

Aldo “hucchio” Chiappini
ZioGiorgio.it staff

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