Sergio Calligaris: Rigor y Pasion

Ecco un’altra produzione che vorremmo segnalarvi che, come da nostro intento, racchiude un qualche cosa di particolare, sfizioso e che probabilmente difficilmente troverebbe motivo per essere rimarcata se non nelle nostre pagine.
Di certo Sergio Calligaris con questa fatica discografica “…rigor y pasiòn…” scomoderà grandi firme della musica classica contemporanea e sicuramente molto più autorevoli della nostra, ma credo che pochi abbiano posto l’attenzione sull’aspetto tecnico produttivo.
La registrazione è stata effettuata a “regola d’arte”, con una qualità e una coerenza che rendono merito alle sonorità acustiche e a ogni minima sfumatura degli esecutori.
Tanto per capirsi, ecco cosa viene scritto nella copertina della custodia del CD: “During the recording of the digital masters and the subsequent transfert to disc, the signal was not passed through any processor device (i.e. compression, limiting, or equalization) at any step during production”.
Nella pratica, sia in fase di acquisizione che di missaggio, non sono mai stati utilizzati processori di segnale che snaturassero in qualche modo la normale timbrica e la dinamica originale degli strumenti.
Meno male, ci viene da dire, finalmente una produzione che rispetta al massimo le dinamiche esecutive e i colori dell’esecuzione, attenzioni queste che di certo un’opera come questa merita.

Sarò sincero, non mi sento abbastanza ferrato sull’argomento per fare una sorta di recensione a livello musicale del CD: la mia conoscenza della musica classica – che studiai a suo tempo in maniera abbastanza marginale – non mi permette di essere padrone degli aggettivi adatti e nemmeno posseggo forme linguistiche tanto efficaci ed esplicative da rendere giusto merito al lato artistico compositivo.
Musicisti di alta levatura (Duo Tinelli-Mazzocane, Trio Pro Arte, Mèditerranèe Quartet, Duo Stella-Gentile) interpretano due sonate (la Sonata Op.9 dichiaratamente omaggio a Robert Schumann) e diverse variazioni per un totale di 14 tracce di sicuro impatto emotivo.

Un CD da ascoltare con calma e più volte al fine di cogliere le soluzioni armoniche e melodiche racchiuse in un arrangiamento sempre molto sobrio ma nello stesso tempo deciso e potente.

Mi ha sorpreso particolarmente la dotazione tecnica adottata per la registrazione dal vivo, motivo principale per il quale ho deciso di segnalare la produzione, sentite qui…
La sessione ha avuto luogo nella Sala Convegni Gruppo Putignano a Noci in provincia di Bari nel novembre 2006.
Parco microfoni di tutto rispetto come Bruel & Kjaer 4009, 4012 Hi-voltage; Schoeps CMC6xt-MK2Hg, CMC6xt-MK4g.
Sul fronte preamplificatori Millenia Media HV-3, Prism Sound, Maselec MMa-4 e una console Studer 962 con Millenia Media Mixing suite.
Il tutto è stato poi registrato su supporto SADiE HD 64 e Genex GX 9048
Per il convertitori si è optato per Prism Sound Converter models ADA88-XR, Dream AD-2 e Dream DA-2.
Il monitoraggio in fase di post produzione è stato affidato a B&W Nautilus 80L Segnature.
Ultima citazione dalla copertina del CD, ma tra i primi in ordine di importanza per il lavoro tecnico, Filippo Lattanzi e Lisa Pisanu per il mixing, l’editing e il mastering (operato dal solo Lattanzi).

Mi permetto di dire che questo è un caso in cui una dotazione di outboard hi-end sia stata sapientemente usata e, probabilmente, è proprio in queste situazioni, più che in ambito pop, che si possono apprezzare al meglio le qualità timbrico-sonore di apparecchiature di questo livello qualitativo.
Ho ascoltato il CD nei miei soliti riferimenti (Genelec 1031A, Yamaha NS-10 e M-audio studiophile) più in macchina, sul mio impianto HI-FI Yamaha e in tutti i casi la dinamica degli strumenti e i piani sonori sono risultati sorprendenti.
In certe parti di esecuzione gli strumenti rimangono proiettati veramente in primo piano, a testimonianza, ancora una volta della qualità della ripresa e delle apparecchiature usate.
Ci tengo a sottolineare poi che le note di copertina riportano anche che il progetto è stato fatto a 24 bit e 96Khz …
Unica considerazione, del tutto personale, è che in certi punti della registrazione gli strumenti suonano molto con ambiente originale. Questo non è certo un errore; solo il pianoforte in alcune situazioni perde un po’ di “fuoco” a discapito dell’intelligibilità generale del mix che risulta appena più impastato
Detto ciò, averne di produzioni fatte in questo modo!

info: www.carisch.it

info: www.dad-records.com

Aldo “hucchio” Chiappini
ZioGiorgio.it staff

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