Carnevale Milano

Incontriamo Marco Boarino, regista e direttore artistico/creativo di Oraeventi, società milanese decisamente anomala nel panorama delle agenzie di eventi. Ha ideato e realizzato uno spettacolo molto interessante dal titolo "UP?" presentato il 28 febbraio a Milano in Piazza Duomo, per il quale sono accorsi oltre 70.000 spettatori.
Abbiamo fatto a lui una serie di domande che, a sua volta, ha girato ai diretti interessati.

MarcoBoarino e Fabrizio Nocera, i due titolari e creatori, sono due trentenni che propongono spettacoli e contenuti decisamente originali di cui curano ogni aspetto, dall’ideazione alla produzione, e che non hanno paura di sporcarsi le mani ricoprendo ruoli e competenze miste, prerogativa necessaria, ci raccontano loro, per il raggiungimento di questi risultati mantenendo una struttura agile, leggera ed elastica, pronta a riposizionarsi su progetti e sfide ogni volta diversi.

Oraeventi è una struttura polivalente di Milano che crea e realizza "Progetti Spettacolari per il Territorio" ossia Eventi Culturali di varie dimensioni appositamente creati per l’occasione ed il luogo di rappresentazione e pensati per masse indistinte di pubblico, in tutte le loro differenze anagrafiche e di preparazione culturale.
Prerogativa di Oraeventi è una marcata impronta multidisciplinare a partire dal dialogo tra le più svariate manifestazioni artistiche contemporanee: dalle arti sceniche (teatro, danza, nuveau cirque) fino alle arti plastiche, audiovisive e multimediali di ultima generazione.

L’altro aspetto fondante risiede nella relazione con il luogo che andrà ad accogliere l’evento, con le sue peculiarità storiche ed architettoniche e con la sua straordinaria potenzialità: cieli, mari, fiumi, montagne, isole, palazzi, ogni luogo si trasforma per una notte in un palcoscenico d’eccezione.
Si tratta di una società giovane, composta da poche persone ma polivalenti e multifunzionali. A partire da un’ideazione condivisa, la produzione viene solitamente divisa in regia, concept degli allestimenti e delle tecniche e partecipazione all’elaborazione del disegno luci per Marco Boarino, mentre Fabrizio Nocera segue la drammaturgia dello spettacolo, la direzione di produzione e il coordinamento generale del Progetto.

Tra i principali Eventi firmati Oraeventi tra il 2005 ed il 2008 si segnalano il Grande Evento Finale del Carnevale Ambrosiano 2008 e 2009, il Capodanno 2008 della Città di Milano, gli spettacolo di apertura del Festival Astiteatro 27 e 28 sul fiume Tanaro, le Torri ed i palazzi della città, lo Spettacolo Inaugurale del salone Nautico 2008 e Spettacoli per Eventi privati (AUDI, Triennale, Sixty Group, Antonio Marras, Genoa FC e molti altri.

ZioGiorgio: Come è nata l’idea?

Marco: Dopo il successo de “Il Segreto di Utopia” – spettacolo di chiusura del Carnevale Ambrosiano 2008 che ha richiamato oltre 50.000 persone in Piazza Duomo – Il Comune di Milano ha deciso di rinnovarci la fiducia per l’ideazione e la realizzazione del Grande Evento Finale dell’edizione 2009. Come tema di tutto il Carnevale Ambrosiano è stata indicata “la città del futuro” e – mettendo insieme le nostre riflessioni sui cambiamenti che Milano affronterà in vista di EXPO 2015 unitamente alla crisi attuale – abbiamo da subito iniziato ad interrogarci sul senso della rivoluzione tecnologica di cui siamo protagonisti e testimoni in questo inizio di millennio. Gli elementi chiave sui quali abbiamo concentrato la nostra attenzione si sono quindi focalizzati sull’uomo (i performer e l’attore), la macchina (le tecnologie dello spettacolo e la Media Facciata) ed il cantiere (il primo della città del futuro che si sarebbe trasformato in palcoscenico verticale). Il Viaggio nel tempo condotto da un angelo-messaggero sarebbe stata infine la cornice narrativa nella quale presentare lo spettacolo che – per nostra missiion – deve sempre essere pensato per masse indistinte di pubblico in tutte le loro differenze anagrafiche e di preparazione culturale e con una marcata impronta multidisciplinare a partire dal dialogo tra le più svariate manifestazioni artistiche contemporanee: dalle arti sceniche (teatro, danza, nuveau cirque) fino alle arti plastiche, audiovisive e multimediali di ultima generazione.

ZioGiorgio: Marco, parlaci in generale del concept di questo evento.

Marco: “UP?” è uno spettacolo multidisciplinare che – progettato e disegnato appositamente per il Carnevale Ambrosiano 2009 da Oraeventi in collaborazione con Urban Screen – ha voluto interrogarsi sul senso del progresso. Uno straordinario viaggio nel tempo condotto dal Signor A. – futurista ed inventore dei primi del secolo scorso – che è apparso il 28 febbraio 2009 a Milano in Piazza Duomo, dove ha trovato ad accoglierlo una folla numerosa ed il primo cantiere della città del futuro. Il Signor A. ha raccontato la sua storia da un palco speciale allestito con blueback, interagendo con sfondi virtuali che proiettati nella Media Facciata sull’Arengario nel primo esperimento di narrazione multimediale dal vivo. Le sue parole hanno preso vita grazie a performer volanti, acrobati e danzatori aerei scelti tra prestigiose Compagnie Internazionali di Circo Contemporaneo e che hanno trasformato il cantiere in uno spettacolare palcoscenico verticale, equipaggiato con animazioni digitali, telecamere volanti, giochi di luce, laser ed effetti speciali. Le riprese dello spettacolo sono state realizzate sia da una Regia Video che tramite flycam, ossia modellini volanti di elicotteri, quadrirotori e rovercam telecomandati da terra ed equipaggiati con telecamere remotate ad altissima risoluzione, che hanno permesso una visione esclusiva ed irripetibile dello performance acrobatiche.

ZioGiorgio: che tipo di aziende e persone sono state coinvolte per mettere in scena lo show?

Marco: Per le strutture CSC Allestimenti (Luigi Benaglia) e Timor&Sanz (Alessandro Bellini e Michele Calegari) su Ideazione di Oraeventi e Direzione Tecnica di Gabriele Dall’Osto. Il Service Audio e Luci è stato affidato ad Airone Service con Fabio Pecis come Responsabile, Federico Ronchi come Light Designer e Daniele Santi per l’Audio RCF. Per il Laser Show ci siamo affidati ad Alberto Kellner e la sua Laser Entertainment mentre per la Regia Video a Peppe Bellucci per Immagini E… e a Volovisione per le riprese aeree.
I contributi grafici sono stati curati da Nicodemo Barillaro, Shani Santato, Simone Rovellini e Daniela Bravi per Urban Screen. I performer provengono dalle Compagnie Motus Modules, Sonics, Vertigimn e Cirko Vertigo e le coreografie sono state affidate a Brigitte Morel ed Alex LittleStone.

ZioGiorgio: parliamo della regia e, nello specifico, della coordinazione delle varie maestranze durante l’evento stesso.

Marco: La Regia di Eventi così border è molto particolare, in quanto è una miscela di metodologie e sistemi molto ampi e differenziati presi dal Cinema, dal Teatro Urbano, dalla Televisione e dai Concerti. I tempi di prova predisposti dalla produzione – eccellente! – sono inevitabilmente insufficienti alle esigenze reali. Bisogna avere – o cercare di avere – le idee più chiare possibile sul risultato che si è immaginati e che comunque il piano di realtà non rispecchierà mai fedelmente: ci sono momenti di spettacolo in cui partono anche dieci “comandi di scena in simultanea” (audio, memoria luci, uscite artisti, track video, aggiustamenti in corsa).
Un buon clima di lavoro e l’armonia e il sostegno reciproco tra i vari reparti sono i cardini su cui strutturiamo ogni nostra produzione: nel caso di UP? la professionalità e la disponibilità di tutti non sono mai stati così efficaci.

ZioGiorgio: qual è stata l’idea di partenza per lo sviluppo delle scenografie e in che modo è stata realizzata?

Marco: Il palcoscenico doveva essere polifunzionale e progettato per ospitare sia tecniche di performance (16 appendimenti motorizzati e 2 passerelle verticali per le performance volanti) che di service (luci, laser, cluster audio e palcoscenici Verticali). Le varie tecniche non dovevano andare in conflitto e preservare un impatto estetico preciso di stampo industriale e da cantiere edile (Blade Runner, Metropolis, Matrix, Tim Burton, Urbanistica ed Architettura Industriale, Marinetti e i Futuristi) per trasformarsi in palcoscenico verticale e creare momenti emozionali di grande impatto e vertigine che giocano sul ribaltamento della prospettiva.
L’idea del “cantiere verticale” che ha guidato tutta la messa in scena del progetto, ha determinato anche la scelta di eliminare completamente ogni elemento scenografico e di avere una struttura di ferro, nuda che si colorasse e si animasse trasformandosi in altro.

Zio Giorgio: come è stato concepito il laser show?

Marco: La richiesta registica è stata quella di utilizzare un breve momento di spettacolo all’inizio dell’ evento per trasportare idealmente gli spettatori in un’ altra epoca e dimensione un po’ come un viaggio nel tempo, il laser si prestava bene con gli effetti volumetrici e architetture di luce a creare scenari irreali e richiami onirici ad un viaggio nel tempo.

Zio Giorgio: che tipo di macchine avete utilizzato per la realizzazione?

Marco: Abbiamo impiegato 3 sistemi laser, un laser multicolore centrale e due laser verdi lateralmente sulla destra e sinistra del palco. Tutti i sistemi impiegati sono laser di nuova generazione, con diodi a stato solido, raffreddamento ad aria e basso consumo elettrico. In particolare è stato impiegato un laser grafico multicolor LE Flash Arctos Pro 10 W RGB e due proiettori LE Microlaser verdi come laser laterali. Il sistema di controllo utilizzato era invece un doppio sistema Pangolin LD 2000 Professional con 3 schede di controllo separate, una per ogni laser. Per la diffusione del fumo artificiale abbiamo invece impiegato 8 sistemi LE Smokebox con controllo dmx wireless e due maxi ventilatori Tornado per la migliore diffusione del fumo nella piazza.

ZioGiorgio: come avete fatto coesistere le esigenze puramente illuminotecniche con il lato estetico dell’installazione, altrettanto importante?

Marco: Il posizionamento dei Pezzi luce dovevano coniugare funzionalità, illuminazione dei performer volanti ed estetica generale dell’oggetto scenico.

ZioGiorgio: quali esigenze illuminotecniche ha avuto uno spettacolo del genere?

Marco: La scelta illuminotecna si è essenzialmente realizzata nella decisione di lavorare molto di taglio su tutta la struttura. Infatti la priorità era quella di dare spazio ai coridoi verticali degli attori, senza andare ad intaccare le zone occupate dai movimenti aerei degli artisti. La scelta principale è stata quella di usare 12 Clay Paky Alpha Wash 575 sui due corridoi estremi del layer, cosi da creare una cornice di luce che potesse creare effetti scenografici, sia per far vivere la struttura attraverso i colori, sia per sviluppare movimenti che andassero ad accompagnare le danze aeree degli artisti, che erano quasi sempre rinforzate da 2 segui 2500 frontali. Sul palco ho messo altri 8 Alpha wash 575 e 4 Panorama 575 per creare dei piazzati aerei sui vari livelli di danza degli artisti. La scelta dei Clay Paky è stata fatta in quanto dotati di una grandiosa luminosità e di un ottimo zoom. Sempre di taglio ho messo 16 par cp 62 1000 w che lavoravano dalle estremità del pilosio e mi davano una sorta di piazzato di taglio su tutti i 18 metri utili di palco, aiutando le riprese tv con un bianco classico. Completavano il Disegno 8 Par cp 62, sono stati messi anche sul palco per fare dei piazzati dal basso verso l’alto, mentre 4 serie di Acl 2 dall’alto e 2 dal basso servivano insieme a 8 CF 7 Coemar per creare geometrie. Infine su tutto il pilosio, abbiamo montato 20 barre a led lampo, seguendo le diagonali del ferro, riprendendo così il concept del logo dell’evento ‘UP’, una freccia che guardava verso l’alto.

Ovviamente sarebbe stato molto bello poter montare anche 12 Alpha Beam 300 dall’alto della struttura, che avrebbero reso così più completo il senso di cornice e dato molta più vita a tutta la struttura..magari il prossimo anno. Tutte le memorie sono state programmate su SMPTE, con una SPARK 4-D, che ovviamente ha aiutato molto la spettacolarizzazione dei brani musicali è le giuste entrate sui vari accenti di musica e cambi di atmosfera. Per quanto riguarda invece i piazzati dell’attore che narrava sul palco dotato di blueback i proiettori utilizzati sono stati classici quarzi da 1000 e domino 1000 w, in quanto le esigenze erano puramente di ripresa televisiva. Spero di essere stato abbastanza chiaro, in quanto lavorare e spiegare il progetto luci per un palco verticale, non è molto semplice.

ZioGiorgio: ci spiegate qualche cosa sul progetto audio? Che materiale avete utilizzato?

Marco: L’esigenza era quella di coprire tutta la Piazza, con una spinta decisamente “rock” trasmettendo – inizialmente – solo track da un CD-Player. Airone Service di Bergamo ha curato l’allestimento tecnico e ha utilizzato un sistema audio interamente composto da prodotti della serie TT+ High Definition Touring and Theatre di RCF. Daniele Santi, TT+ Product Specialist di RCF, ha realizzato il set up del sistema che era composto da moduli line array TTL33-A, subwoofer TTS28-A, diffusori due vie TT22-A come front fill e stage monitor TT25-SMA. I line array erano suddivisi in 4 cluster: due principali per il fronte sonoro e due composti da meno moduli appesi ai lati del palco per diffondere il sonoro nel resto della piazza.

ZioGiorgio: oggettivamente il posizionamento delle varie sorgenti sonore risultava un po’ anomalo, come avete fronteggiato questo “inconveniente”?

Marco: Effettivamente il posizionamento era particolare per motivi scenografici e le sorgenti sonore sono state posizionate direttamente sulla struttura. A una settimana dall’evento ci hanno comunicato la necessità di far esibire anche alcuni comici di Colorado Cafè come apertura dello Show: grazie alla versatilita’ del sistema audio utilizzato e a qualche accorgimento siamo riusciti ad ottenere una copertura di tutta l’area del pubblico consentendo ai comici con radiomicrofoni di muoversi tranquillamente sul palco. L’impianto TT+ ha funzionato alla perfezione permettendo di cogliere tutte le sfumature della recitazione degli attori e garantendo sempre una perfetta intelligibilità. Inoltre, nonostante la pressione sonora necessaria per amplificare un evento in una piazza grande come quella di Milano, non si è verificato nessun problema di rientro anche quando gli attori, equipaggiati con microfoni head-set, si sono portati di fronte all’impianto.

ZioGiorgio: a livello video gli spunti interessanti sarebbero molti. Partiamo da quelli che reputate più importanti, vi do carta bianca, raccontatemi qualche cosa.

Marco: Giuseppe Bellucci ha organizzato la regia video, coordinando in maniera efficace tutto il suo valido staff tecnico, scegliendo come partner tecnico il service Immagini E… di Soresina. La parte più difficile è stata la preparazione del blueback per questo primo esperimento di narrazione multimediale. Un montaggio all’aperto rende più difficile/vulnerabile la resa a causa delle imprevedibili condizioni atmosferiche senza dimenticare il fattore luce, che ha costretto a provare solo di sera nelle 2 notti precedenti all’evento. Per quanto riguarda la parte tecnica e la messa in onda, curata da Stefano Milan, è stata utilizzata una regia video Sony-SDI 8 ingressi che gestiva 2 telecamere DX-35 con operatore, una radiocamera broadcast (Sony BVP-100), una camera SDI remotata in fibraottica, la messa in onda dei contributi RVM e i due segnali video forniti dai mezzi aerei di Volovisione. La scelta è stata motivata dall’input del Regista dell’Evento che non voleva una ripresa tradizionale soprattutto sui totali ma preferiva privilegiare i dettagli in modo da trasmettere nella Media Facciata una sorta di "terzo occhio" dello spettacolo ed evitare agli spettatori di concentrarsi sulle riprese piuttosto che sul live come ahimè spesso succede. Lo schermo di proiezione era la Media Facciata di Piazza Duomo che è il led wall per esterni più grande d’Europa gestito da Urban Screen che è stato partner del progetto nonchè esecutore dei contenuti grafici virtuali trasmessi. La luminosità del Led wall ha influito nell’elaborazione del piano luci, nella scelta dei contenuti virtuali per le proiezioni blueback, ed inevitabilmente nella scelte delle ottiche ed i diaframmi delle telecamere che dovevano riprendere soggetti volutamente poco luminosi, necessari per limitare l’imponente luminosità del LedWall.

ZioGiorgio: vorrei magari approfondire il discorso delle riprese aeree.

Marco: Volovisione ha realizzato riprese aeree con quadrirotori (modellini volanti) telecomandati a terra e dotati di telecamere remotate ad alta definizione ed una Rovercam con telecamera remotata, che si muoveva sul palco. Volovisione Flycam Productions è una casa di produzione specializzata in riprese aeree e riprese speciali ad alto coinvolgimento emozionale. L’utilizzo di nuove tecnologie e la capacità di creare esclusivi punti di osservazione, ci permettono di regalare sequenze uniche e di attrarre lo spettatore non solo con le immagini ma con gli stessi strumenti che diventano spettacolari interpreti dell’azione. Disponiamo di diversi sistemi di ripresa radiocontrollati che al meglio si adattano per le molteplici esigenze di produzione contenuti e per l’entertainment come le flycam, gli elicam, i dirigibili e le rovercam. Per lo spettacolo abbiamo realizzato delle riprese con trasmissione live delle performances degli artisti sul palco in volo su pubblico e performer con le flycam elettriche quadrirotore, sul palco con la rovercam riprendendo dal suolo lo show di danza aerea. Le applicazioni delle tecnologie di Volovisione sono pressochè infinite, lavoriamo per il cinema e la tv, per gli eventi, concerti e manifestazioni, produzione di contenuti.

Info: www.oraeventi.com

Aldo "hucchio" Chiappini & Luca Rossi
ZioGiorgio Network

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