Bose: The Audition

Una dimostrazione molto particolare e ricca di sfaccettature, quella che ha portato il nostro Marco Maffei fino alla megalopoli turca, per conoscere il mistero che si celava da circa 3 mesi dietro il titolo The Audition.

Il video di presentazione (link) ha stuzzicato le fantasie anche con l’affermazione “sarai tu il giudice” e “sono le prestazioni che contano”… quindi la curiosità è stata sapientemente alimentata, fino al 17 maggio, data della rivelazione della nuova linea. Dopo una cortese accoglienza in una Istanbul che stupisce per grandezza e modernità, ecco svelati il Bose® RoomMatch™ Progressive Directivity Array e il Bose® PowerMatch™ Configurable Power Amplifier. La famiglia è pensata per il settore delle installazioni, quindi come impianto residente di qualità in teatri, sale conferenze, etc.
La presentazione è avvenuta presso il teatro del moderno TIM Show Center, in cui Mr. Marc Jourlait (Vice Presidente Bose Europe), Akira Mochimaru (General Manager) e Ron Holtdijk (Direttore della divisione Sistemi in Europa) hanno introdotto ed esposto tutta la parte creativa e progettuale della soluzione elettroacustica.

L’impianto è stato presentato come una soluzione al problema delle riflessioni sonore indesiderate, e si comporta come un diffusore con direttività molto precisa, grazie al fatto che la sua dispersione dipende dall’accorpamento di ben 15 diffusori differenti possibili, tutti esteticamente compatibili, ma con dispersione orizzontale e verticale specifica.

Un diffusore RoomMatch™, in base al modello, può avere una direttività orizzontale fissa compresa fra 55° e 120° e una dispersione verticale fissa compresa fra 5° e 60°. Un cluster può essere composto da diffusori con dispersione fra loro uguale o differente, fattore che va stabilito dopo una analisi dell’ambiente acustico da sonorizzare, in modo da assemblare un sistema adeguato alla location, coerente in fase e in banda passante, considerabile quindi lineare.
L’estetica è moderna, con utilizzo di alluminio che conferisce gradevolezza sia in teatri classici che, soprattutto, in sale-conferenze ed auditorium.

Ciascun RoomMatch contiene ben 6 driver da 2” (a cui è possibile applicare 600 W di picco su 8 ohm) inseriti in guide d’onda (visibili in foto a lato) di forma curvilinea, rifasate tramite 6 piccole fessurine rettangolari vicinissime fra loro. L’arco su cui sono poste le guide determina la dispersione verticale del singolo cabinet e la distanza fra le fessure di un cabinet resta praticamente invariata anche rispetto al cabinet superiore o inferiore, in modo da formare oggettivamente una linea fisica. All’interno vi sono anche 2 woofer da 10” con una potenza applicabile di picco di 2000 W (4 ohm / LF). Il cabinet pesa circa 55 Kg.

Il subwoofer abbinabile alla linea è il RoomMatch RMS215, omnidirezionale, che contiene 2 LF da 15” con una potenza di picco applicabile di 4000 W ed una Spl max di 133dB in campo aperto, con un peso di 60 Kg. Il sub è compatibile con il rigging del sistema, per cui può essere sospeso in cima all’array, oppure appoggiato.

Completa la linea l’amplificatore / processore PowerMatch 8500, che eroga 4.000 watt (classe D) di potenza in uscita su un numero di canali configurabile fra due e otto. PowerMatch 8500 è stato progettato per operare sia con i moduli RoomMatch, sia con altri diffusori professionali, fornendo caratteristiche insolite per un finale da 12 Kg che assorbe “soltanto” 1400 W circa, quindi con una spina da 10A (!).
La nuova tecnologia QuadBridge permette la configurazione dell’amplificatore in base ai diversi requisiti di potenza in uscita richiesti dal sistema (che di norma richiede la presenza di diversi tipi di amplificatori). È quindi possibile scegliere le modalità Single, Bridge, o QuadBridge; le configurazioni sono selezionabili via software ed includono 8 x 500W, 4 x 1000W, 2 x 2000W o combinazioni miste. Le modalità Bridge e QuadBridge™ possono operare con carichi a bassa impedenza o a tensione 70V/100V.
Il PowerMatch presenta alcuni accorgimenti brevettati che ne minimizzeranno la manutenzione, tipo i circuiti rovesciati per evitare l’accumulo di polvere, trasformatori di tensione sofisticati, leggeri e piccolissimi, ed altri accorgimenti ingegnosi.

Il Suono:
L’obiettivo di Bose è quello di “offrire un audio da concerto indipendentemente dalle dimensioni, dalla forma e dalle proprietà acustiche dalla sala”. Molti di voi storceranno il naso, ma non sarei così catastrofico: il TIM center ha una sala molto grande da circa 2000 posti, eppure con 2 array da 4 teste ciascuno e uno da 3 posso affermare che si è data una buona pressione ed una buona intelligibilità a programmi pop, jazz e funk (quest’ultimo suonato non con un CD, ma live da una vera band di 8 elementi).
Quello che ho notato è stata una diversa qualità nel suono del cluster centrale, che suppongo essere stato organizzato in modo più efficace rispetto al Left e Right, ma in ogni caso la sostanza c’è: i cabinet e il rigging sono solidi, i modelli sono ben 15 e permettono di raggiungere anche alte SPL aumentando opportunamente la quantità dei cabinet e adeguandone la dispersione verticale.

I finali, inoltre, sono fra i più “eco” che ci siano, assorbono poco e sono completamente configurabili. Se pensiamo che il prezzo del sistema mostrato in questa sala da 2000 posti, costerebbe probabilmente anche meno di 100.000 euro, direi che il target di Bose è realistico: investire un budget rispettabile (ma non fantasmagorico) in un progetto inedito, versatile e pensato appositamente per le installazioni fisse (in progetto anche una versione IP65 da esterno).
Il sistema è improponibile per i tour per un motivo semplicissimo: nessuno riempirebbe un camion con 15 modelli differenti di sistemi per assemblarli sul posto; cosa che invece, dopo una progettazione accurata, può essere fatta acquistando soltanto i moduli che servono.

Il suono del sistema è piacevole, anche se durante la demo c’è stata qualche piccola imprecisione. Personalmente avrei dedicato un po’ di attenzione in più alla integrità dei segnali prima del P.A., ma auspico che una progettazione ed un montaggio accurato al 100% possano regalare una esperienza di ascolto anche superiore a quella avuta comunque ad Istanbul.
Il sistema ha una intuizione che funziona: un array con direttività orizzontale e verticale controllabile che si adatta alle esigenze geometrico/acustiche della sala. Peccato che la dispersione non si possa (ancora) modificare all’interno di un diffusore polivalente tramite un telecomando o, magari, da un bel tablet. Magari in un prossimo futuro.

[In foto, Paolo D’Innocenzo con il modulo delle 6 guide d’onda HF presenti nel diffusore
RoomMatch, che ricorda vagamente un motore a 6 cilindri]

L’intervista a Paolo D’Innocenzo (Sales Manager Bose Italia):
ZioGiorgio: Paolo, come sta andando questa trasferta ad Istanbul ?

Paolo D’Innocenzo: Bene, è una cosa nuova anche per noi, essendo la prima volta che facciamo una presentazione di prodotto a livello europeo. Ciò è stato fatto perché le tecnologie che abbiamo presentato meritano un palcoscenico internazionale. La presentazione ha riguardato una tecnologia esclusiva di Bose, la Progressive Directivity Array, che non va confusa con il classico line array, con cui al massimo condivide la forma. Ciò che abbiamo fatto è un prodotto che realizza un risultato difficile: una precisa copertura dell’area di ascolto in ambienti chiusi con il controllo non solo del piano verticale, ma anche di quello orizzontale. I moduli sospesi vengono uniti l’uno all’altro offrendo un comportamento pari a quello di un singolo diffusore con delle tecnologie brevettate che garantiscono un alto bilanciamento tonale e minimizzano il comb filtering.

ZioGiorgio: Bose è appena entrata in questo mercato, già con una propria filosofia particolare ?

Paolo D’Innocenzo: La filosofia di Bose è quella di non stare dietro alla concorrenza, altrimenti avrebbe fatto un line array già 15 anni fa. Piuttosto facciamo un prodotto innovativo quando siamo convinti che contenga dei benefici reali per l’utente finale. Devo dire che anche in questo caso abbiamo rispettato questa filosofia. Non siamo voluti entrare nel settore del Live (grossi concerti), perché è un settore con delle dinamiche molto particolari, e quindi restiamo nel settore delle installazioni fisse che è il core business dell’azienda e riteniamo di aver appena presentato una vera innovazione nel settore.

ZioGiorgio: Quanto tempo ha richiesto lo sviluppo e la progettazione di questa famiglia di prodotti: satelliti, subwoofer, ma anche l’amplificatore a 8 canali con Dsp.

Paolo D’Innocenzo: L’altra innovazione risiede in questo amplificatore modulare configurabile, il PowerMatch PM8500, capace di erogare ben 4000 watt programmabili in diverse maniere: 8 canali da 500 watt, oppure 2 canali da 2000 watt, 4 da 1000 o combinazioni miste, anche utilizzando impedenze diverse, e addirittura una parte a impedenza e un’altra a tensione costante. Complessivamente lo sviluppo di questi prodotti ha richiesto circa sei anni.

ZioGiorgio:
In quale fascia di mercato si muoverà la famiglia RoomMatch e PowerMatch ?

Paolo D’Innocenzo: Il target è quello delle installazioni fisse in cui è importante la qualità del suono e in cui è importante il controllo del pattern polare a causa dell’acustica della sala, quindi ci rivolgiamo a teatri, auditorium, palazzetti dello sport, grosse sale conferenza.

ZioGiorgio: Quante nazioni sono state invitate a questa presentazione ?

Paolo D’Innocenzo: L’evento si è svolto in tre giorni e sono intervenuti rappresentanti di tutte le nazioni europee, incluso qualche rappresentante del Medio Oriente e dell’Africa, rivenditori, consulenti audio e, ovviamente, la stampa.

ZioGiorgio: Ci saranno dei punti in cui sarà possibile “assaggiare” questo P.A. di Bose in Italia ?

Paolo D’Innocenzo: Certamente, a parte nel nostro nuovo Show Room che sarà allestito nel milanese, avremo la rete dei nostri partner selezionati che hanno le competenze e gli spazi in cui poter esporre un sistema come questo a chiunque sia interessato ad avere una dimostrazione. Pochi posti selezionati, ma sufficientemente dislocati sul territorio per garantire una buona copertura.

ZioGiorgio: Un messaggio ai lettori di ZioGiorgio ?

Paolo D’Innocenzo: Grazie per il tempo che dedicherete alla lettura di questo articolo e, se vorrete, anche per l’approfondimento che farete su questi prodotti che, come si può intuire, meritano davvero una conoscenza approfondita.

Marco Maffei
ZioGiorgio Network

info: www.bose.it

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