NAMM 2012 – Ultimo Giorno

Eccoci infine a tirare le somme di questo NAMM 2012. L’abbiamo atteso tanto, l’abbiamo girato in lungo e in largo, ed ora lo guardiamo chiudere i battenti di un’edizione indubbiamente riuscita.
Questa fiera ci lascia molte novità da approfondire quando saremo nuovamente in Italia, tuttavia anche la giornata di oggi ha consolidato l’impressione che le grandi case abbiamo piazzato una zampata decisiva per aggiudicarsi la fetta più grossa della torta.

Come vi avevo promesso oggi abbiamo visitato alcuni degli stand più importanti della fiera con marchi leader. Non abbiamo però trascurato, nel nostro lungo percorso, di buttare l’occhio qua e la per scoprire novità di marchi decisamente più piccoli ma altrettanto innovativi.
Come sempre avete la possibilità di partecipare con al NAMM in molteplici modi, scegliendo quello che più vi piace oppure sperimentandoli tutti per un’esperienza davvero completa di tutto quello che abbiamo visto e scritto. Ci sono i nostri articoli, ci sono i nostri video di fine giornata, c’è la nostra Super Gallery su Facebook, e c’è la nostra pagina di Facebook (con il Live Stream Box in fondo all’articolo) che raccoglie contenuti speciali come video e foto aggiuntive e curiose, brevi riflessioni e post scritti durante tutta la giornata.

Partiamo per vedere le novità di oggi.

Stand Taylor

Taylor qui gioca in casa. Porta una collezione eccezionale di chitarre acustiche tra le più belle che si possano trovare. Le novità non sono eclatanti ma abbiamo trovato qualche modello della seire GS Grand Symphony e GC Grand Concert che ci ha convinto molto. Parlando invece di cose più particolari e nuove possiamo citare la serie GS Mini di acustiche dalle dimensioni ridotte. Adatte al viaggio e per tutti coloro che necessitano di un ingombro minimo, riescono nel difficile compito di non sfigurare rispetto alle sorelle maggiori in quanto a suono.

Stand ESP

Lo stand ESP sembra uno spettacolo di fuochi d’artificio: fatto per stupire. Sono esposti modelli puramente dimostrativi dalle fogge più particolari e spettacolari. Modelli angelici e modelli demoniaci, modelli con grafiche custom riprese da B-Movies anni ’70-’80, modelli aerografati in stile anime giapponesi.

Il premio speciale per la finitura più bella di questo NAMM 2012 io lo aggiudico alla ESP Eclipse VP. Ammetto senza problemi che l’avrei comprata all’istante. Una finitura quasi animata che va dal rosso brillante al nero cupo con un effetto tridimensionale stupendo.

Stand Yamaha

Anche per Yamaha potremmo stare a parlare davvero a lungo. La nostra selezione ricade su un paio di cose che più di altre ci hanno impressionato.
DTX-Multi 12, un utilissimo e divertentissimo multi-pad per batteristi e percussionisti con un sacco di suoni e dei pad in gomma che rispondono molto bene. Non sarà una novità, non sarà una cosa innovativa ma è bello, semplice, ha un sacco di funzioni e mi ci sono divertito davvero molto nel provarlo.

Nel campo dei bassi Yamaha dimostra di saper fare degli strumenti che non solo suonano bene ma sono anche molto eleganti. L’RBX170EW Natural e RTB hanno finiture naturali che lasciano trasparire dei top in legno di gran classe.

Finisco con le Yamaha Apps, 4 applicazioni per dispositivi iOS, tanto per cambiare, che però risultano molto utili per i musicisti e principianti. “Note Star”, per avere partiture con scorrimento automatico e basi musicali, “EZ-220 Page Turner” è un reader di spartiti che gira automaticamente le pagine sull’iPad e può anche registrare. “Song Chords” è l’applicazione Yamaha per iPhone che offre funzioni didattiche, di allenamento e per le performance.

Stand Gibson

Allo stand Gibson, che al NAMM come sua consuetudine decide di avere sempre una presenza discreta per rispetto al suo calibro, registriamo con un piccolo sorriso “ve lo avevo detto”, l’assenza della Firebird X. Un capitolo chiuso evidentemente per Gibson, che probabilmente si starà ancora leccando le ferite per tutti i soldi spesi per un modello davvero discutibile. Gibson però è un’istituzione, ha incassato bene il colpo, anche se è stato forte.

Al loro stand ho trovato però comunque delle belle cose degne di menzione. Ne scelgo due tra tutte. Una acustica Golden Age 1930’s SJ-200 in edizione limitata: bella, elegante e un po’ barocca con i suoi motivi floreali ed un ponte che oserei chiamare scherzosamente “baffettoni”.
Secondo un basso Les Paul Standard Oversized con una scala da 34”, se non ho capito male. Sarei proprio curioso di sentirlo suonare. Probabilmente è uno di quegli strumenti che ti spezzano la schiena in due dopo un paio d’ore di palco, però dal punto di vista del suono dovrebbe avere delle armoniche basse e super-basse di grande livello, particolarmente in studio.

Stand Fender

Fender è una delle aziende protagoniste del 2012. Molto legata ai classici, quest’anno è riuscita a proporre modelli, più negli amplificatori che nelle chitarre, che sono sicuro rimarranno nel tempo per qualità ma anche per prezzo.
Entrare da Fender è come ubriacarsi due volte di seguito. Le chitarre esposte sono centinaia ed all’entrata ti accolgono i modelli Custom Shop fatti dai migliori liutai del mondo. Ad onor del vero bisogna anche dire che hanno prezzi allucinanti oltre che essere chitarre straordinarie. Il premio per la chitarra più costosa vista qui a Los Angeles va alla Midnight Opulence Stratocaster. Già venduta per 90 mila dollari, è tempestata di pietre preziose, inclusi 161 diamanti, topazi, smeraldi ed altro ancora.
Bellissime anche le Telecaster Custom Shop in edizione limitata 2012, prezzate a circa 6 mila dollari.

Per quanto riguarda le chitarre più regolari c’è tutta la serie di Mustang dedicate a Kurt Cobain, leader scomparso dei Nirvana, in versione sia destra che mancina. Forse stanno un po’ prosciugando la vena aurifera, i modelli usciti sono troppi, però tutti notevoli.

Sugli amplificatori Fender potrei scrivere pagine, le uscite sono molte, però siccome l’Excelsior combo valvolare vince per distacco su tutti gli altri mi fermo su questo volentieri. E’ un combo con un solo cono da 15” completamente valvolare con un look vintage ed un suono strabiliante. Quando mi hanno detto che costa circa 399 dollari ci ho messo pochi secondi per capire che ne voglio uno.

Stand Brunetti

Marco Brunetti è una persona che fa sempre piacere visitare allo stand perchè riesce a trasmetterti davvero la passione e la cura con cui realizza ognuno dei suoi prodotti.
Brunetti presenta al NAMM il nuovo combo Metropolitan. E’ un amplificatore valvolare da 10W semplice, semplice che però nasconde un’idea vincente a mio avviso. Invece di mettere un dummy load per permettere di usare le valvole in saturazione a bassi volumi, Marco ha pensato di realizzare un circuito di master volume particolare che guida un cono Jensen custom solitamente non usato in ambito chitarristico che ha una minore inerzia. Questo cono distribuisce la potenza del trasformatore su una gamma di frequenze più ampia. Se da una parte ha bisogno di maggiore volume per suonare ‘forte’, dall’altra anche a bassi volumi si ha una resa in frequenza migliore, con il risultato di un amplificatore che si riesce a sfruttare bene anche a bassi volumi, con buone basse, alte non troppo taglienti e una gamma media in stile Brunetti. Bello anche il design.

Stand Peavey

Peavey è uno di quei marchi che non lesina certo ne in spese per il proprio stand ne per i prodotti nuovi, però quest’anno la novità vera è una su tutte, la chitarra AT-200 che integra la tecnologia software di Auto-Tune per chitarra di Antares. Lo ‘stesso’ software che corregge praticamente tutte le voci dei dischi pop ora è stato inserito in una chitarra con risultati che, ad essere sincero, mi hanno lasciato basito.
La dimostrazione della AT-200 si svolge in questo modo. Il dimostratore esegue un accordo qualsiasi con la chitarra intonata, quindi scorda completamente la chitarra ed esegue lo stesso accordo con risultati ovviamente disastrosi. Ora, senza toccare le chiavi, attiva via potenziometro push-pull l’Auto-Tune e riesegue lo stesso accordo: il suono che esce dall’amplificatore è quello di una chitarra perfettamente intonata.
In pratica ogni corda viene analizzata via software e riportata alla giusta intonazione con un processing digitale. Il software sa anche riconoscere i bending ed i vibrati e lascia ‘inalterato’ il playing del musicista. E’ possibile anche cambiare completamente accordatura in digitale, passando a accordature aperte, droppate e così via.
Vederlo così è impressionante. Mi piacerebbe provarla un po’ per capire se non c’è latenza percepibile e se ha delle ricadute sul feeling mentre si suona.

Stand Source Audio

Questa piccola azienda produce pedali per chitarra e basso di qualità eccellente. Sono gli inventori dell’Hot Hand Controller e dei pedali Soundblox che abbiamo recensito anche noi di ZioMusic. Al NAMM hanno portato la nuova linea di pedali Soundblox 2, composta per ora di tre modelli in un formato più compatto rispetto alla prima linea. Il formato ridotto e alcune funzioni aggiuntive, come il morph continuo via pedale di epressione tra due preset, arrivano dai feedback degli utenti.
Due pedali di questa linea sono modelli già esistenti, il terzo è il Dimension Reverb, un riverbero digitale con 12 preset e un set di controlli super completo per ottenere dalle classiche stanze al riverbero a molla, dall’effetto echo fino ad effetti parecchio strani. Se ci mettiamo poi che tutti i parametri possono essere controllati via pedale di espressione o Hot Hand, c’è da divertirsi parecchio e con risultati che si avvicinano molto ad alcune somme di effetti anni ’70 alla Led Zeppelin.

Stand Roland

Stesso discorso vale per Roland: tantissime novità che potete guardare anche attraverso i numerosissimi video corporate e i siti internet Roland e Boss. Ho scelto, essendo un po’ di parte, l’ultima pedaliera multi-effetto digitale per chitarra, la GT-100. Ha una quantità di suoni, funzioni e possibilità che sarebbe veramente lungo doverle solo elencare tutte. Quello che però vi potrebbe far piacere sapere è che, se qualche pedaliera digitale della Boss di più piccole dimensioni o del passato poteva avere un suono poco convincente o un po’ zanzaroso sulle distorsioni, i modelli della GT-100 suonano credibili, simili ai famosi amplificatori ed effetti emulati. Il tutto con una facilità e versatilità assolutamente inarrivabile da un setup tutto hardware costruito pezzo per pezzo.

Per questo NAMM è veramente tutto. Sappiamo di avervi dato una copertura di alto livello, con contenuti a profusione e un modo nuovo, multimediale e multi-canale di fruire una fiera musicale in tutta la sua ampiezza e complessità. Vi ringraziamo per averci seguito e per averci dato il vostro gradimento. Con le fiere ci vediamo a fine marzo, al Musikmesse di Francoforte, ma ogni giorno ci ritroverete sempre qui, su ZioMusic.it.

Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it

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