In molti si chiedevano come mai Akai non avesse ancora adattato il suo famosissimo sampler MPC all’iPad, che sembra proprio il dispositivo ideale per portare in digitale questa groove machine che ha contribuito a migliaia di canzoni dagli anni ’80 ad oggi nelle sue varie versioni.
Akai ha risposto in questi giorni a questa domanda con iMPC, la versione app dell’MPC replicato in modo fedele con anche qualche trucco in più nel cappello.
Sviluppata in collaborazione con Retronyms, l’interfaccia arcinota dell’MPC è stata tradotta in digitale e riempita con 1200 sample, 50 programmi editabili e 80 sequenze editabili. Il workflow inoltre conserva esattamente le stesse modalità della versione hardware.
Ci sono le funzioni di quantizzazione e swing, così come la possibilità di campionare direttamente attraverso il microfono del tablet. I progetti di iMPC possono quindi poi essere caricati su MPC Reinassance e MPC Studio.
Tra i campioni ci sono anche le librerie classiche che hanno reso famoso questo campionatore. A differenza della versione hardware qui si può anche caricare un brano dalla propria libreria musicale e campionarne delle parti tramite la funzione turntable, con la possibilità di campionare anche i propri scratch.
La app integra SoundCloud, Facebook, Twitter, Tumblr o l’export verso un computer per condividere subito i propri groove.
iMPC di Akai ha un costo di 6,99$ sull’Appla App Store.
Info: www.akaipro.com