Il nostro lavoro di ricerca del terzo giorno si divide tra i padiglioni 9 e 11 dedicati interamente alla luce.
Prima di parlare di quello che “a caldo” ci ha più colpito in merito ai prodotti dedicati all’illuminotecnica dobbiamo, con grande piacere, menzionare la bella iniziativa organizzata da DTS nella serata dell’11 aprile. Presso l’hotel Tryp, molto vicino alla fiera, Silvano Latteo, insieme alla preziosa collaborazione della figlia Elisa, Pierluigi Gasperoni, Giuanluca Zaghini e tutto il resto del team hanno premiato durate una piacevole cena animata da musica di sottofondo le produzione più meritevoli scelte tra moltissimi campi di azione. Miglior Tour 2013 per esempio quello, bellissimo, di Jennifer Lopez. Nel comunicato ufficiale dell’azienda tutti i particolari ma non possiamo che apprezzare questo tipo di iniziative che promuovono l’immagine delle aziende italiane nel mondo, cosa che, per fortuna, sappiamo fare bene…
Ma eccoci a quelli che sono ormai diventati i “preferiti dello Zio” nel settore della luce professionale che, per citare una frase del mio amico ed ominimo Aldo Visentin, offre “innovazioni più che vere e proprie novità”.
E come ogni anno anche questa edizione del PL&S ha avuto il suo trend, il termine di moda: ovunque si sentiva parlare della tecnologia LED C.O.B.
Accontanata, o quasi, la diatriba sulla qualità del LED in relazione alla luce “tradizionale” il nuovo diktat è: tanta potenza con poco wattaggio. Ed ecco che magicamente appare il LED C.O.B. che promette risultati impensabili e scatena ancora una volta la corsa delle aziende che si sbizzarriscono nel braccio di ferro dei dati dichiarati.
Lasciando perdere in queste sede datasheet ed affini poniamo l’accento proprio sulla tecnologia C.O.B. che altro non è che l’acronimo di “Chip On Board”. In effetti a nostro avviso non si tratta di nulla di speciale, o meglio, non aggiunge molto di nuovo in quanto, com’è noto, un chip che comandi un diodo ad emissione luminosa è sempre necessario. Nel caso del C.O.B. un solo chip comanda una matrice di LED ma la vera differenza è che il chip viene incollato direttamente sulla piastra. Come diretta conseguenza, proprio per regolare e definire ampiezza e coenrenza della matrice di LED si applica una lente epossidica, chiamata “bubble“, che definisce la distribuzione fotometrica. Uno dei maggiori vantaggi è che questa tecnologia è in grado di mantenere temperature più basse nella zona critica del sistema, lo “zoccolo” di contatto tra diodo e chip, garantendo una migliore dissipazione del calore e facilitando l’accoppiamento meccanico-termico col dissipatore.
Meno temperatura significa più affidabilità ma significa anche possibilità di spremere di più un LED con basso wattaggio e renderlo quindi più luminoso. Quanto poi durerà nel tempo un prodotto molto performante e “spinto” non è dato sapere ma di certo decreterà la differenza tra un prodotto scadente ed uno di qualità . Ma voltiamo pagina e parliamo dei prodotti che ci hanno maggiormente colpito.
E’ risultato sicuramente scenografico e molto interessante il nuovo moving head di SGM G-Spot (con un gioco di parole piuttosto esplicito…ndr) primo motorizzato al mondo ad essere IP-65. Nello stand Peter Johansen ha ripetuto più volte con grande soddisfazione la prova dell’acqua vesando sulla testa mobile del liquido. Nel nostro video in esclusiva la presentazione ufficiale.
Uno stand molto visitato e con prodotti che hanno incuriosito è stato quello di Robe; di particolare interesse i nuovi MiniME e Pointe. Il primo appartiene alla categoria dei proiettori “effects” con l’aggiunta del full video output. Questo piccolo e veloce proiettore a LED garantisce una vita di 20.000 ore, e i colori, i gobo e le forme del fascio sono generate dal micro media-server interno, con possibilità di caricare fotografie e video “streamable” tramite ingresso HDMI.
Pointe, invece, è un proiettore dinamico configurabile come beam, spot e wash, “super-bright”, velocissimo e caratterizzato da un fascio parallelo molto netto. L’unità include anche uno zoom 5 – 20 gradi con controllo di fuoco, frost variabile, due prismi, gobo statico e rotante e ruota colori.
Il terzo prodotto che ha catturato la nostra attenzione è costituito dai media server della serie Ai di Avolites. Questi prodotti, disponibili nei modelli Infinity, T4 e T8, sono il frutto del lavoro della nuova Media Division di Avolites, e si caratterizzano per la presenza di 8 o 4 uscite full HD a 1920 x 1080 pixel, gestione interna EDID, ingresso timecode LTC, Genloc Camera Sync, 4 uscite DMX, protocolli di uscita Artnet e CK, interfaccia touchscreen integrata, e 320 clip HD Aim pre installati.
Aldo “hucchio” Chiappini
Editor-in-Chief
[…] si è fatto un gran parlare della tecnologia LED COB. Andate a leggere di cosa si tratta… (link) Per il resto le solite conferme, dove l’eccellenza è in gran parte italiana e qualche new […]