Concludiamo il nostro speciale sul Musikmesse 2013 portandovi la nostra selezione di tutte le novità che ci sono sembrate migliori nel campo dei piano, tastiere, synth e controller.
C’è da fare una riflessione su questo settore del mercato musicale. Nonostante la grande esposizione e la moda della musica elettronica e da DJing i dati di vendita danno nel nostro paese ed in Europa un calo davvero considerevole di tastiere e controller. Se in Italia le vendite nel 2012 sono state quasi la metà rispetto all’anno precedente, in Europa va leggermente meglio ma il calo si attesta comunque su cifre preoccupanti.
Da questi presupposti deriva il panorama del Musikmesse di quest’anno, in cui dobbiamo dire, a parte casi isolati, non abbiamo trovato novità eclatanti ma prodotti molto interessanti più che altro derivati dallo sviluppo di modelli precedenti o dalla riproposizione di modelli del passato.
Studiologic Numa Concert è un pianoforte professionale da palco con tastiera 88 tasti Graded Hammer Action, con tastiera in legno e superficie dei tasti bianchi “Ivory Feel”. La tastiera Fatar, considerata tra le migliori in assoluto per meccanica, riproduce il tocco realistico di un piano a coda, mentre il triplo sistema di rilevamento dei tasti consente l’esecuzione di ribattuti estremamente veloci.
I nuovi suoni Concert Grand e Stage Grand sono basati su 1 GB di memoria di campionamenti d’alto livello qualitativo, eseguiti rispettivamente di due modelli di pianoforte acustico da concerto di riferimento assoluto, quali un Model D e di un F 308, microfonati in 5 punti strategici.
Destinato a diventare una delle scelte principali nei piano elettrici.
Se però vogliamo trovare la novità che per una volta possiamo chiamare, dicendolo piano, rivoluzionaria nel mondo dei pianoforti, dobbiamo recarci nel padiglione che Yamaha si riserva in esclusiva tutti gli anni al Messe. In questo spazio fa bella mostra di se il pianoforte mezza coda C3X TransAcoustic, un pianoforte acustico che a prima vista non ha nessuna differenza rispetto ad un normale C3. In realtà questo piano nasconde un anima tecnologica molto avanzata che ne fa un ibrido ‘naturale’ tra piano classico e un piano digitale. Se per la generazione dei suoni digitali Yamaha si affida alla stessa tecnologia e campioni degli ottimi SilentPiano, la differenza qui sta nell’assenza assoluta di speaker ma nell’utilizzo della stessa cassa di risonanza e delle corde come elemento risonante per l’emissione del suono. In poche parole la tavola armonica del pianoforte viene posta in vibrazione da una serie di risonatori elettro-acustici alimentati dall’audio proveniente dalla centralina. La superficie di emissione non è più quindi un solo punto, o pochi piccoli punti, come nel caso degli speaker tradizionali, bensì tutto il pianoforte. Il risultato, sentito dal vivo, è eccezionalmente realistico, anche grazie alla risonanza naturale delle corde che a loro volta vibrano assieme alla tavola. Il C3X, che può sempre funzionare da piano acustico, quindi consente di stoppare i martelletti e suonare con i campioni digitali potendo alzare o abbassare il volume a piacere pur mantenendo l’emissione del suono dal piano. Ottimo per suonare senza disturbare, consente di suonare sopra basi o usare altri suoni rispetto al pianoforte, tutto attraverso la naturale morbidezza della grande cassa armonica in legno e acciaio che ci immerge in un’esperienza sonora davvero nuova. Grande suono, grande prezzo: oltre i 20 mila euro.
Tra i digital piano di interesse c’è anche il Casio Privia PX-5s, da una casa tra i pionieri dei piano digitali. Le principali caratteristiche che ci spingono a considerare questa uscita tra le migliori sono la leggerezza, la potenza nell’editing del suono, la possibilità di inserire effetti, l’utilizzo anche come controller MIDI e la buona risposta della tastiera ad 88 tasti Tri-Sensor Scaled Hammer Action II Keyboard. I suoni AiR sono realistici e la polifonia a 256 note darà un’ottima confidenza sia ai pianisti di stampo classico che a quelli moderni. Qui il prezzo è attorno ai 1000 euro.
Per chi invece desidera dei controller MIDI di piccole, o piccolissime dimensioni, dal costo decisamente contenuto ci sono le novità del marchio Samson. Il Graphite M25 è un controller USB da 25 tasti con tastiera con synth action, pad per i campioni, sezione di trasporto per le DAW, 8 encoder rotativi e schermo LCD. Per chi programma arrangiamenti, per chi suona live e vuole avere un tastiera di estensione per i v-instrument o per i DJ questa è forse una delle migliori novità dal punto di vista qualità/prezzo.
Sempre per DJ e musicisti elettronici c’è la risposta di Samson ai piccoli controller Korg, escono infatti i Graphite MF8, controller piccolissimi e leggeri che stanno ovunque. Sono adatti per fare musica su talbet, per setup live ridotti e per comporre in viaggio senza portarsi dietro il mondo. Costano poco e, provati, hanno dei pad con una buona risposta che anche qui evidenza l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Per restare in tema di portabilità e lancio di campioni c’è anche Akai MPC Studio. E’ il classico MPC di Akai con il consueto formato ma in versione snella, leggera e con tutto l’essenziale. L’MPC lo conoscono tutti, e questa versione Studio non ci sembra aggiungere nulla sostanziale ai modelli già proposti negli scorsi mesi e anni, se non il formato che comunque consente una maggiore versatilità.
Novation, una casa che attraverso il suo sistema di integrazione globale software/hardware Automap ha raggiunto ottimi successi. Sempre avanti per quanto riguarda il campo dei controller, quest’anno decide di uscire con un prodotto riproposto e rinnovato: Bass Station II. Si tratta di un synth vecchio stile, la cui prima edizione fu introdotta circa 20 anni fa entrando prepotentemente nella musica pop, dance ed elettronica degli anni ’90. Synth monofonico, ha due filtri, due oscillatori con un terzo sub-oscillatore in appoggio, la possibilità di salvare le patch e una sezione effetti completamente analogica. Aggiungete uno step sequencer, un arpeggiatore, una tastiera con tasti full size e una sezione di modulazioni ed avrete la panoramica completa delle caratteristiche di questo synth assolutamente che a primo impatto sembra molto ben riuscito.
Se passiamo in zona synth puri allora vi segnaliamo assolutamente da provare il Waldorf Rocket. Mini synth con una sezione avanzata di oscillatori, questo nuovo strumento della storica casa tedesca si presenta come un cubo nero compatto e portatile in grado di generare linee di lead, bassi e pad con la consueta qualità del marchio Waldorf. La nostra prova sul campo ha destato ancora più interesse per un synth che si presta moltissimo a creare sonorità nuove e contemporanee e credo che i sound designer e i musicisti elettronici non se la lasceranno scappare questa piccola macchina piena di cattiveria analogica.
Infine chiudiamo con il Nord Pad da accoppiare all’altrettanto nuovo Nord Drum 2. In due parole il Nord Pad è un multi-pad a sei sezioni che può essere accoppiato con il Nord Drum 2, il sintetizzatore percussivo a sei canali che crea suoni ultra-interessanti e super accattivanti attraverso il modeling della risonanza, sintesi sottrattiva, sintesi FM e una sezione completa di generazione del rumore e filtri passa-basso, passa-alto e passa-banda. Nord Drum 2 può funzionare inoltre da trigger grazie al MIDI Out, per cui è possibile il layering con altre percussioni elettroniche o lancio di sample e sequenze in modo da ottenere parti percussive ancora più coinvolgenti. E’ un approccio nuovo alle percussioni ed il consiglio è di smanettarci e provarlo un bel po’ per capire le grandi potenzialità che ha.