Max Gazzè tour estivo 2013: l’audio

In questo secondo articolo abbiamo intervistato Enrico Romanelli, fonico di sala, e Pierfrancesco Gallenga PA man ed assistente fonico sala.
Un concerto suonato, tirato, nel quale hanno persino trovato posto momenti di pura improvvisazioni, cosa più unica che rara in piena epoca di click e sequenze.
A far da traino il basso e la voce di Maz Gazzè, un artista che – senza voler sminuire la sua produzione in studio – rende decisamente molto di più dal vivo.
Scorrendo la scaletta ci siamo anche resi conto di come ormai Gazzè abbia in repertorio diverse hit e di come la sua produzione risulti originale e sempre musicalmente ricercata. Gran bel concerto, piacevolmente ascoltato grazie ad un’audio adeguato e che ha incontrato i nostri gusti personali per quel che importa: molto spazio agli strumenti, dinamiche precise ma non soffocate e voce mai prevaricante…

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Show time!

ZioGiorgio.it: siete a mezza produzione. Come vi comportate con l’audio?

Pierfrancesco Gallenga: come è abbastanza ovvio il PA, che di per sé è una della cose più ingomranti da trasportare, quando siamo a mezza produzione è richiesto sul posto. Altrimenti usiamo il sistema Outline Butterfly del service BlackOut che è quello che segue ufficialmente il tour.
La richiesta fondamentalmente è quella di “un impianto sonoro adeguato alla location da sonorizzare, montato, tarato e con i componenti funzionanti”. Come vedi non chiediamo la luna, ma comunque sistemi di buona qualità che poi io comunque gestisco tramite il mio XTA 448 col quale riesco ad ottenere ad un minimo controllo quantomeno sull’equalizzazione.
Inoltre chiedo l’accesso ai processori del PA residente per rivedere con Enrico gli allineamenti e verificare che i preset siano quelli corretti.

ZioGiorgio.it: com’è andata oggi alla Versiliana?

Piefrancesco Gallena: oggi abbiamo un sistema che comunque conosciamo bene, un Martin W8LM fornito dal service All Music Service che, avendolo installato diverso tempo fa, aveva già fatto la maggior parte del lavoro. Abbiamo solo chiesto loro se avessero potuto fornire una piccola integrazione di cabinet cosa che hanno prontamente fatto.

ZioGiorgio.it: cosa trovi in giro a livello di impianti? Siete sempre così “fortunati”?

Piefrancesco Gallena: come ti ho detto chiediamo comunque sistemi di provata qualità anche se non è così scontato trovare materiale efficiente e ben allestito. Il materiale di per sé ormai è quasi sempre di buon livello, i marchi sono sempre gli stessi e si conoscono, ma mi accorgo che è non difficile imbattersi in sistemi malfunzionanti.

ZioGiorgio.it: quando siete in produzione completa c’è il Buttefly, è un bel lavorare…

Piefrancesco Gallena: a me piace molto, non lo nascondo. Lo conosco molto bene e con Gazzè la soluzione standard sono otto sistemi per lato con quattro sub sempre per lato.

ZioGiorgio.it: cosa ti piace del Buttefly?

Piefrancesco Gallena: apprezzo molto al tromba da 3” che restituisce un suono molto “avanti”, un faccia come si dice, conservando un’ottima pulizia ed intelliggibilità.
Per essere comunque un sistema compatto poi spinge parecchio, su tutta la gamma.

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da sx: Piefrancesco Gallena e Enrico Romanelli.

ZioGiorgio.it: passiamo alle regie…

Piefrancesco Gallena: abbiamo due Digidesign e sono due Profile D-Show con il core in comune sul palco ed il segnale viaggia in BNC digitale. E’ un set-up molto compatto e veloce e devo dire che funziona bene.
Unico Outboard che usiamo un Manley sulla voce di Max e un Solid State Logic dual-comp in uscita sul left e right. Fatti raccontare da Enrico in merito a queste cose, è la persoa giusta…

Enrico Rimanelli è al posto di Gianluca Vaccaro che non ha potuto seguire alcune date del tour. Oggi troviamo lui ai comandi del mixer FoH...

Enrico Romanelli: come sai io sono al posto di Gianluca Vaccaro che è il fonico ufficiale del tour. Quando Gianluca è impossibilitato sto io davanti al mixer.

ZioGiorgio.it: quali sono i tuoi accorgimenti e/o aggiustamenti? Immagino tu parta dal lavoro fatto da Vaccaro in allestimento?

Enrico Romanelli: esttamente, io parto sostanzialmente dallo show che ha creato Gianluca e ad ogni scena vado a ritoccare quello che è necessario in base soprattutto alla location. Gioco abbastanza col Solid State sul master così da ottenere un sound più o meno controllato a seconda della sala. Ma di norma l’intervento è minimo, il processore lavora veramente poco.

ZioGiorgio.it: non ho sentito una voce molto “fuori” dal mix, se vogliamo un approccio abbastanza atipico negli show italiani…

Enrico Romanelli: a Max non piace avere una voce troppo prevaricante, è una della poche indicazioni che ha dato l’Artista. Non fa neppure parte del suo modo di intendere la musica.

ZioGiorgio.it: plug-in, effetti, dinamiche?

Piefrancesco Gallena: ne stavamo parlando poco fa io ed Enrico…
Abbiamo il pacchetto degli Waves nell’ultima versione 9 che sono di proprietà – e quindi autorizzati – di Max Gazzè stesso. In particolare stavamo discutendo sulla qualità dei nuovi compressori multibanda C6 che sono veramente eccezionali. Hanno la facoltà di trasformare qualsiasi suono un po’ “esile” in qualche cosa di potente e molto a fuoco.
Avevamo un problemino con le chitarre acustiche, difficili da far uscire nel mix, che abbiamo risolto proprio col C6.

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Max in un momento più intimo con la sezione d’archi al fianco.

ZioGiorgio.it: avete anche degli archi veri. Sono un problema? Come li riprendete?

Enrico Romanelli: beh, non è facile soprattutto quando suonano insieme alla band. Abbiamo dei Crown GLM-200 che svolgono un ottimo lavoro ma bisogna sempre far molta attenzione al balance e cercare di farli emergere negli arrangiamenti più pieni e articolati.

ZioGiorgio.it: tra le altre cose tanti wedge, quasi nessuno in cuffia…

Enrico Romanelli: sono tutti grandi fan dei wedge, difficile introdurre a questo punto degli IEM. Solo il batterista usa delle cuffie per ovvi motivi legati ai click. Max poi usa i suoi cabinet da basso posti proprio dietro di lui ed appoggiati a terra, così da avere un po’ di shake.

ZioGiorgio.it: cosa usa Max sulla voce?

Piefrancesco Gallena: Max usa un Sennheiser 935 che peraltro entra diretto nel Manley per poi andare al mixer di sala. Viene trasportato in analogico dal palco alla sala tramite il multicord che usiamo anche per processore ed altri segnali di servizio. Preferiamo bypassare il pre della Digidesign in questo caso, in modo da fruttare appieno l’Outboard esterno.

ZioGiorgio.it: un’ultima battuta. Ben quarantacinque date, cose di altri tempi…

Piefrancesco Gallena: che dire…tutta la vita con Max! (ridono entrambi  ndr). A parte gli scherzi, questo è ovviamente possibile grazie ad un artista come Gazzè che sa veramente il fatto suo quando calca un palcoscenico ed ha uno spessore artistico notevole. La gente sembra gradire e probabilmemte torna ai suoi concerti…

Come dargli torto. Come abbiamo già sottolineato ci siamo ingenuamente stupiti – la storia di Max avrebbe dovuto prepararci – dalla bravura di Gazzè musicista, ancora prima che showman e compositore.

Aldo “Hucchio” Chiappini
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