Nella seconda metà di settembre, all’interno della fantastica e sempre suggestiva cornice dell’Arena di Verona, Luciano Ligabue ha tenuto sei concerti che hanno riscosso un enorme successo di pubblico, accorso da tutta Italia, che non si è voluto lasciare sfuggire l’occasione di assistere agli unici appuntamenti live previsti nel 2013 dall’artista di Correggio. Le sei serate, andate sold-out in prevendita nell’arco di una mattinata per un totale di 72.000 biglietti venduti, sono state impreziosite dalla presenza, oltre che della solita band, di una vera e propria orchestra classica composta da 70 elementi, il cui contributo ha reso del tutto insolita la tipologia di proposta musicale dell’artista.
Lo show si andava articolando in tre fasi distinte: nella prima, Ligabue si avvaleva dell’apporto dell’orchestra, eseguendo alcuni dei suoi brani più celebri riarrangiati per l’occasione dal Maestro Marco Sabiu; si passava poi ad una fase arricchita dagli strumenti elettrici, per giungere infine ad una sezione di matrice decisamente più rock con ‘solo-band’, nella quale è emersa la vera e originaria natura musicale dell’artista.
Una tale varietà di situazioni necessitavano di un’attenta e scrupolosa interpretazione anche dal punto di vista illuminotecnico. Jò Campana, Lighting Designer di Ligabue da molti anni, ci spiega brevemente come ha impostato il lavoro: “Eravamo già stati all’Arena nel 2009 per una serie di dieci concerti, e quindi in qualche modo conoscevo già il territorio sul quale mi sarei dovuto muovere: pulizia estetica, essenzialità, rigore stilistico; in fin dei conti siamo all’interno di un Anfiteatro Romano del I° secolo DC con un’orchestra sul palco e quindi mi sembrava doveroso rispettare dei canoni di ‘classicità’ anche dal punto di vista del disegno luci e della gestione delle sorgenti luminose”.
“Per ottenere questo risultato mi sono affidato ad un considerevole numero di luci Clay Paky, che come sempre mi hanno messo nelle condizioni di svolgere al meglio il lavoro. Considerando anche la ristrettezza dei tempi di allestimento, avevo bisogno di ‘certezze’, di apparecchiature che mi garantissero efficienza e duttilità, due caratteristiche prioritarie che secondo me ogni faro motorizzato dovrebbe possedere e che i prodotti Clay Paky mi assicurano regolarmente, tanto da farne ormai da parecchi anni il mio marchio di riferimento. Nella fattispecie, all’interno del parco luci messo a disposizione dalla rental company Agorà, ho potuto disporre di 42 Alpha Beam 1500, 41 Alpha Profile 1500, 24 Alpha Beam 700 e 50 Sharpy”.
Jò Campana ha disposto gli Alpha Beam 1500 sul mother-grid e, “grazie alla loro strabiliante versatilità hanno assolto ad una duplice funzione: bagno di colore se utilizzati frostati e ‘punchy effect’ con iris stretto quando ho avuto bisogno di ‘picchiare duro’ con una consistente batteria di traccianti”.
Gli Alpha Profile 1500 sono stati montati sui truss laterali per un’attenta e precisa illuminazione dell’orchestra, oltre che per l’effettistica, impiegando gli ottimi gobos; 24 Alpha Beam 700 sottolineavano il profilo esterno delle strutture Layher e delle torri P.A., e “si sono confermati un’eccellenza nella propria categoria”.
Infine, 50 Sharpy sono stati spalmati lungo l’ultimo piano dei gradoni dell’Arena retrostanti il palco, coprendo con i loro fasci penetranti un angolo di circa 55° gradi. “Grazie al loro posizionamento ‘off-stage’ ed avendone centellinato l’uso a sottolineare alcuni momenti specifici dello show” – ci riferisce Jò Campana “hanno colpito nel segno rappresentando un po’ il vero ‘special’ del parco luci”.
Il Lighting Designer è rimasto anche questa volta entusiasta delle performance delle teste mobili Clay Paky: “Ogni prodotto ha risposto in pieno alle mie aspettative, confermandomi di possedere quei requisiti che da sempre considero fondamentali: oltre alla consolidata resa cromatica e luminosa, hanno dimostrato appieno le loro doti di affidabilità, seppur sottoposti ad un numero elevato di sollecitazioni e ore di utilizzo in condizioni meteo a volte problematiche. Vorrei ringraziare Wolfango De Amicis di Agorà per la sua grande disponibilità, tutti i tecnici ed in particolare il Lighting Crew Chief Daniele Francescone, tutte figure altamente qualificate che mi mettono sempre in condizioni ottimali per poter operare al meglio”.
L’appuntamento con Ligabue è ora per l’anno prossimo, quando, a seguito dell’uscita del nuovo album prevista entro fine 2013, si svolgerà il tour dell’artista negli Stadi. “Vorrei e credo proprio di poter proseguire questa avventura sempre con i prodotti dell’azienda italiana, un raro esempio di leader tecnologico a livello mondiale, completamente Made in Italy”.
Un esempio di programmazione “creativa” di Jò Campana all’Arena di Verona: uno ‘shake effect’ di Beam e Profile con iris/zoom very narrow
www.youtube.com/watch?v=hwKuNgtzCNo
www.youtube.com/watch?v=9-SuK5A_mFQ
info: www.jocampana.com
info: www.claypaky.it