Recensione Tama Silverstar ‘Cocktail-Jam’ Kit

Attesa novità di quest’anno per la celebre casa giapponese produttrice di batterie, Tama, la batteria che andiamo a recensire oggi è stata presentata un po’ in sordina al Musikmesse di Francoforte 2014. Appena usciti i primi video e le prime foto ha però iniziato subito a riscuotere una grande curiosità, tanto che la notizia di questa uscita ha fatto presto il giro del web ed abbiamo ricevuto diverse richieste di avere una nostra recensione di questa nuova Tama Silverstar ‘Cocktail-Jam’ Kit.

Detto, fatto! Grazie alla collaborazione di Mogar Music, distributore Tama per l’Italia, siamo riusciti a farci arrivare in redazione uno dei primi esemplari arrivati in Italia dalla casa madre.
L’abbiamo provata per due settimane, messa alla prova ed abbiamo registrato per voi due bei video per dimostrarne il montaggio, visto che si tratta di una batteria compatta da portare ‘on-the-road’, e per farvi sentire come suona.



Presentazione

La Tama Silverstar ‘Cocktail-Jam’ Kit è un’idea intelligente, fin dall’inizio a mio giudizio, poichè parte da un concetto molto semplice e pratico: la necessità di molti batteristi, giovani ed esperti, di avere un drumkit che sia facilmente trasportabile per prove e date. Ovviamente non è la scoperta dell’acqua calda che per i batteristi uno dei problemi più fastidiosi e faticosi è il trasporto e montaggio, data dopo data, della batteria. Inoltre quando si suona in piccoli locali manca sempre lo spazio ed i volumi sono spesso troppo elevati.
I giapponesi partono quindi da un drumkit molto lontano dalla loro tradizione ma compatto per definizione, il classico cocktail drumkit.

Questi cocktail kit compatti, ideati dalla Carlton Drums negli anni ’40, prevedono solitamente un tamburo da 14″ di diametro per 20/26″ di altezza. Questo pezzo ha una pelle inferiore che viene percossa da un pedale e realizza il suono della cassa, mentre la pelle superiore fa da rullante. A questo nucleo centrale vengono poi aggiunti uno o più tom sospesi, uno o più piatti o percussioni varie. Questi kit si possono suonare sia seduti che in piedi. Il suo suono è ovviamente diverso da un drumkit convenzionale ed è stato usato molto nel jazz, nella musica folk e nei generi latino-americani.

Il ‘Cocktail-Jam’ Kit rende più moderno questo concetto dandogli un suono più simile ad una batteria tradizionale pur mantenendo il montaggio su un unico supporto e la configurazione verticale della cassa.
Quelli di Tama hanno realizzato quindi una cassa aperta da 16×6″ ed un tom/timpano aperto da 14×5,5″ sospeso sopra la cassa da tre montanti. A questi tre montanti è stato poi applicato un ulteriore tom aperto da 10×5″, un rullante convenzionale da 12×5″, un hi-hat fisso chiuso/aperto e un piatto [i piatti non sono inclusi nel kit fornito da Tama].

Tutti i fusti sono realizzati all 100% in legno di betulla, un legno denso ed elastico che offre un suono luminoso con tonalità brillanti, chiare ed equilibrate in questo kit. Questi fusti sono stati progettati per rafforzare le frequenze alte e basse, riducendo la gamma media di frequenze.

Il Montaggio

Trattandosi di un drumkit pensato per essere portatile, Tama ha creato un intelligente borsone per contenere tutti i fusti, riposti uno dentro l’altro come in una matrioska, ed una seconda borsa per le aste e meccaniche.
Nella pratica la Cocktail-Jam si trasporta in tre borse: le due sopracitate (comprese nel kit) più una per piatti e pedale che dovrete aggiungere voi.

Quello che abbiamo subito voluto testare è lo spazio di ingombro ed i tempi di montaggio e smontaggio del kit.
Ebbene la prova di montaggio è stata superata ottimamente, ci vogliono solo 6-8 minuti per essere completamente operativi. Non essendo un drumkit ‘normale’ prima di raggiungere questo tempo ci vorranno due o tre prove, per capire come/dove montare il tutto.
Nonostante al primo montaggio potreste rimanere un poco confusi, il sistema di sospensione dei fusti è semplice, tutto è di facile montaggio e ci si arriva tramite il breve foglio di montaggio o anche per semplice intuizione.
Lo smontaggio è ancora più semplice e veloce: circa 4 minuti.
Un bel risparmio di tempo a tutti gli effetti!

L’ingombro è davvero ridotto. La batteria completamente montata sta in circa 1 metro quadrato o poco più.

La Prova

Iniziamo la prova dicendo che l’aspetto e la finitura di questo particolare drumkit sono di ottimo livello. L’assenza di pelli risonanti nei tom e la finitura sparkle richiamano molto i set particolarmente in voga negli anni ’70.

Dal punto di vista del suono ovviamente i tom aperti hanno sonorità vintage, con la tendenza, a seconda dell’accordatura, ad accentuare parecchio la nota del tamburo. Questi tom ‘melodici’ permettono quindi di giocare parecchio con lo strumento. Anche se oggi si preferiscono spesso tom con meno nota, i batteristi potranno cimentarsi in diverse sperimentazioni tonali.

Il suono dei pezzi è veramente libero, con una buona risposta in quanto a risonanza dei fusti. La costruzione 100% in betulla crea un bel sustain su tutti i pezzi. Un piccolo trucco, per chi desiderasse un suono più compatto e secco, è quello di usare le fasce imbottite, usate per sistemare i pezzi nella borsa, all’interno della cassa. Questo accorcerà molto il colpo.

Il rullante 12×5″ è un rullantino a tutti gli effetti, con cordiera e meccanica. Estremamente ben realizzato, si è prestato a diversi tipi di accordature, più o meno tese, senza battere ciglio. Le dimensioni ridotte, ovviamente, lo rendono tendenzialmente più adatto ai suoni alti. Dicendo però che è un ottimo rullante Tama probabilmente abbiamo già reso l’idea.

La cosa più particolare, ed a cui bisogna abituarsi maggiormente, è la cassa. La grancassa verticale è aperta, il suo suono quindi enfatizza il colpo del battente e non arriva così in basso in frequenza come le casse tradizionali. Oltre a questo il tom sospeso al di sopra di essa funziona, in parte, da pelle risonante, generando un timbro davvero particolare.
La cosa positiva è che questo tipo di cassa si miscela bene con gli altri pezzi del kit, con il risultato di un suono bilanciato in cui non avrete basse profondissime ma un insieme caratteristico e armonico.

L’altra particolarità, che si differenzia maggiormente da un drumkit tradizionale, è l’hi-hat fisso, senza pedale. Tama ha previsto una meccanica a molla che consente non solo di tenere i due piatti ben chiusi, ma anche di ‘smollare’ il meccanismo in modo da trasformarlo in un hi-hat aperto.
Ci vuole un po’ di esperienza ma, dopo un po’ di pratica, si riesce ad aprire e chiudere l’hi-hat velocemente con la bacchetta mentre si suona. Qui forse Tama potrebbe intervenire e realizzare un meccanismo un po’ più pratico nell’apertura/chiusura.
Ovviamente nessuno vi impedisce di portarvi un vostro charleston a pedale, per avere un playing più convenzionale.

Il drumkit è stato microfonato e registrato in modo molto semplice, come potrebbe farlo chiunque di voi. Con solo due canali: un ottimo microfono Rode NT1 a condensatore cardioide come panoramico, posizionato a circa 1m sopra la batteria rivolto verso il rullante; un semplice Shure Beta 57A nella cassa, per rafforzare un po’ le basse che altrimenti sarebbero andate perse nel suono ambientale.
Nonostante una microfonazione così semplice il risultato è davvero efficace!

Conclusioni

Il Tama Silverstar ‘Cocktail-Jam’ Kit ci ha davvero stupiti e divertiti. Si tratta di una novità assoluta, che non esisteva prima sul mercato, ed in quanto tale la casa giapponese è già da apprezzare per essere riuscita a costruire un prodotto valido che ha diversi aspetti innovativi.

Qualche pecca di questa prima versione? Il meccanismo di apertura/chiusura dell’hi-hat non è così pratico, la cassa ha un timbro che potrebbe non piacere a tutti, e i cerchi dei tamburi sono forse leggermente alti quando si suona da seduti. Qui però Tama deve aver preso in considerazione che spesso questi kit vengono suonati in piedi ed i cerchi alti facilitano i rimshot. Da seduti è questione di abitudine.

Grandi vantaggi sono invece: un ingombro ridottissimo e tempi di setup e smontaggio impossibili con una batteria normale; portabilità estrema e peso ridotto; look molto curato e che coglie l’attenzione; ottimo suono compatto e risonante; facilità estrema nella microfonazione dei kit.

Tra i vantaggi non possiamo non citare il prezzo. Questo drumkit, non compreso solo dei piatti, ha un prezzo davvero conveniente di 599€.

 

Test e Video-Performance
Jacopo Moriggi

Recensione, testi e video
Luca “Luker” Rossi

Vai alla barra degli strumenti