E’ stato pubblicato nella gazzetta ufficiale il tanto atteso decreto palchi, figlio di una direttiva del decreto “fare” approvato nel giugno 2013, che delegava il ministero del lavoro di concerto al ministero della salute per la realizzazione di un testo incentrato sulla sicurezza dei lavoratori dello spettacolo. I principali protagonisti delle varie trattative avvenute nell’arco degli ultimi anni con il ministero competente verso una legge che soddisfi le esigenze dei lavoratori dello spettacolo, hanno espresso pareri discordanti.
Assomusica, in un comunicato diramato pochi giorni fa, parla di “Un traguardo raggiunto che ci vedrà ancor di più impegnati per una migliore applicazione del decreto, ad eliminare alcune inevitabili interpretazioni non univoche ancora presenti e per la creazione di ulteriori percorsi che possano consentirci di lavorare in condizioni sempre più consone alle nostre peculiarità.”, aggiungendo “Per la prima volta si è parlato per il nostro settore di specificità e semplificazione. Una importante conquista culturale.” e concludendo con un ringraziamento verso “tutti coloro che in qualche modo si sono adoperati nell’interesse di Assomusica”.
Ringraziamento criticato dal Tavolo Legalità e Sicurezza e da Cgil che lamentano una dichiarazione che fa dedurre un percorso elaborato da funzionari delle ASL e del Ministero nell’interesse esclusivo di un solo soggetto e auspicano una immediata smentita.
Chiara Chiappa, coordinatrice del Tavolo Legalità e Sicurezza che ha fortemente chiesto l’emanazione di un “Titolo IV bis” per i cantieri dello spettacolo, riconosce che il decreto ha preso in considerazione molte delle istanze proposte nel corso degli ultimi 2 anni, ma purtroppo non ha accolto quelle riguardanti le pause, i registri delle presenze e riunioni di coordinamento, i limiti di altezza dei palchi, l’obbligo di formazione definita per rigger, sorveglianza sanitaria per determinate categorie, individuazione del responsabile della sicurezza in produzione e altre.
Ad una prima lettura, secondo Chiara Chiappa, sembra che il Decreto si limiti a semplificare gli adempimenti alle imprese e delle agenzie, ma non individui strumenti utili per promuovere la sicurezza nel sistema produttivo. Lamenta inoltre che, pur essendo positiva l’emanazione di una normativa di settore dedicata all’allestimento di spettacoli musicali, cinematografici e teatrali, dopo una attenta analisi del settore non fa seguito con proposte di soluzione all’allestimento dei cantieri dello spettacolo, ma con disposizioni sulle strutture. “A cosa serve” dichiara Chiara Chiappa, “dire che ci sono tanti lavoratori di ditte diverse che intervengono contemporaneamente se non si prevedono strumenti di coordinamento?”, concludendo poi “Dalla lettura del Decreto risulta evidente l’urgenza di stabilire regole poco restrittive per l’allestimento di fiere: Expo è alle porte!”.
I primi commenti di esperti denunciano il pericolo dato dal contenuto dell’art . 6 comma 3 c), nel titolo dedicato alle fiere, e dalla confusa definizione di committente, senza tener conto che la responsabilità è sempre e comunque stabilita come disposto dall’art. 299 del T.U. 81/2008.
La CGIL, in un suo comunicato ha espresso la totale delusione per il testo, sia per il contenuto che per gli interessi che difende.
“Un decreto per la sicurezza degli spettacoli cinematografici, teatrali e musicali licenzia in poche pagine un mondo vasto,” esprime Umberto Carretti nel comunicato “che va dal Teatro alla Televisione passando per la musica e le fiere, ma che di fatto sarà applicabile solo nell’ambito dei cantieri per i palchi dei concerti live. E pure in quel ristretto ambito riscontriamo lacune enormi, che ci sembrano funzionali a quelle lobby che si sono scatenate per il timore di arrivare a regole certe mentre importantissimi emendamenti da noi proposti venivano rigettati dai tecnici del ministero senza fornire giustificazioni o adducendo che non era nel loro mandato.”
“Non possiamo” conclude Umberto Carretti “pertanto condividere il tono trionfalistico e di vittoria di Assomusica che si ascrive il merito di aver contribuito al testo, alla quale ricordiamo i tanti punti da chiarire: la gestione dei contratti di appalto, la responsabilità solidale in capo alla sicurezza, i tempi di pagamento, la corresponsabilità nell’interposizione di manodopera. Non permetteremo che il testo rimanga così com’è”.
Nei prossimi mesi usciranno circolari esplicative e proposte di revisione del decreto. ZioGiorgio.it e ZioMusic.it cercheranno di aggiornarvi come ha fatto sin dall’inizio sull’andamento dei lavori. Il tema è molto sentito in questo particolare momento storico ed è richiesto da parte di tutti i protagonisti delle varie trattative una partecipazione sempre più ampia e concreta.
Info: www.lavoro.gov.it
Info: Comunicato stampa AssoMusica
Info: Comunicato stampa Cgil