Ho conosciuto Alessandro Tatini diversi anni fa, era il marzo del 2005, lo ricordo bene perché proprio in quel periodo muovevo i primi passi in questa stessa redazione. Andai a San Piero a Sieve (nei pressi del Mugello FI) dove ha ancora sede K-Array per incontrarlo di persona e chiedere lumi su un di sistema audio che all’epoca appariva tanto originale quanto inusuale: stiamo parlando del primo KH4, capostipite della “slim array techology”.
A praticamente dieci anni di distanza ho chiesto ad Alessandro – esponenzialmente più impegnato di allora – una seconda intervista, per ripercorre con lui le tappe fondamentali della sua carriera e, soprattutto, per raccontare l’importante ascesa che la sua azienda ha fatto nel panorama mondiale.
ZioGiorgio.it: Alessandro, dieci anni fa ti intervistai e al tempo si faceva strada in un mercato forse non ancora pronto un progetto tanto innovativo quando ambizioso, il primo KH4. E’ notizia recente quella del lancio dell’erede KH8. Prima di entrare nel merito del progetto, cosa è successo in questi dieci anni?
Alessandro Tatini: al nostro decimo compleanno (25esimo se si considera tutta la storia di HP Sound Equipment) la famiglia è cresciuta da 12 a quasi 60 persone coinvolte. Nonostante i recenti e continui ampliamenti delle strutture al nostro HQ, siamo di nuovo strettini, i nostri uffici sono un’altra volta sovrappopolati, i magazzini, seppur meglio organizzati, sempre alla ricerca di nuovi spazi, il reparto di produzione e testing subirà un ulteriore ampliamento il prossimo mese. Se tutto questa descrive bene la crescita in termini di numeri e spazi, parlando di idee posso orgogliosamente affermare che non ci siamo mai fermati di creare e migliorare quello che avevamo già creato, che è ancora più importante… Quello che infatti fortunatamente non è mai cambiato è il fatto che K-array non si è mai attenuta alle regole e tutt’oggi il KH8 conferma la nostra completa inabilità a fare qualcosa di normale, come ci ha detto James Gosney di Stage Electrics (UK). Da quando è uscito il KH4, che ha simboleggiato la nascita del nostro marchio, non abbiamo mai perso di vista il mercato degli eventi live e dei tour. Vorrei soffermarmi su questo perché dopo il KH4, in questi ultimi dieci anni può sembrare che K-array si sia esclusivamente soffermata a sviluppare il catalogo dei prodotti da installazione e i sistemi portatili. In realtà il KH8 è la realizzazione di un lungo progetto di ricerca e sviluppo, portato avanti “nei sotterranei” in collaborazione con i nostri disegnatori e con l’aiuto delle più brillanti menti nell’ambiente dell’audio professionale. Sono anni che ci lavoriamo.

La sede di k-Array vista dall’alto
ZioGiorgio.it: abbiamo sempre osservato con interesse le creazioni K-Array durante questi anni poiché, in un mercato spesso abbastanza stantio come quello del sound reinforcement, avete sempre percorso strade alternative e coraggiose. Cosa c’è dietro questa scelta di fondo?
Alessandro Tatini: siamo convinti che nel mercato ci siano già tante aziende in grado di fornire buoni prodotti secondo concetti ormai consolidati e con prestazioni soddisfacenti. Considerando poi la situazione statica o addirittura di recessione del mercato mondiale è facile intuire che una proposta “standard ” difficilmente riscuoterebbe successo. Da qui la scelta strategica di fornire soluzioni radicalmente diverse a problematiche tecniche e architetturali da sempre irrisolte. A ciò si unisce un’innata passione per l’esplorazione e la scoperta.
ZioGiorgio.it: dietro alla nascita della maggior parte dei prodotti K-Array ci sei tu come progettista. Con la linea KH avete proposto dei diffusori con uno spessore ridotto ai minimi termini, poi è arrivato Anaconda il primo diffusore snodabile, passando per altri progetti altrettanto originali e fuori dagli schemi. Dove trai l’ispirazione per questi prodotti? Come avviene il tuo flusso creativo?
Alessandro Tatini: è vero, spesso sono io l’ispiratore di molti progetti, oggi però una squadra sempre più numerosa di progettisti trasforma la scintilla iniziale in prodotto. Persone per lo più cresciute in azienda che hanno maturato una propria esperienza e un proprio giudizio, ciascuno in grado di aggiungere un po’ di se stesso in ogni nuovo progetto. Non c’è un momento preciso in cui l’ispirazione arriva, bisogna essere pronti a coglierla in ogni circostanza, show, cene di lavoro, attese in aeroporto, ferie. Ogni qualvolta che a un bisogno nuovo appare evidente una possibile soluzione ipotizzabile, questo è l’attimo da cogliere.
ZioGiorgio.it: torniamo a KH8. Cosa c’è di nuovo sotto il sole e quali pensi siano i punti di forza di tale sistema?
Alessandro Tatini: quasi tutto è nuovo. Di già visto rispetto ai nostri sistemi precedenti c’è solo la forma estremamente piatta, frutto di una tecnologia progettuale che abbiamo chiamato SAT (Slim Array Technology). I diffusori sono attivi, IP64, con tanta capacità di processamento a bordo grazie al doppio DSP. Ingressi digitali ed analogici. Digital Steering ad alta risoluzione in grado, grazie ad un potente software, di gestire nei dettagli la radiazione dell’energia sonora. Quello che più sorprende è che il sistema va su in 5 minuti, tutto precablato, in uno spazio di 30 cm di profondità… Niente più banale! Con 12 top per lato si fanno Festival con 30.000 persone ma il sistema consente di spingersi fino a 24 per lato con un coefficiente di sicurezza di 10:1 per qualsiasi configurazione.

k-Array KH8
ZioGiorgio.it: puoi descriverci anche in maniera sintetica il principio di funzionamento del KH8?
Alessandro Tatini: è un sistema che unisce la possibilità di Digital steering a quella di angoli meccanici secondo un asse principale lungo la verticale, come una specie di veneziana… Così si mantiene il massimo di focalizzazione dell’energia sonora senza rinunciare a una forma semplice d’array che ne permette una facile gestione e integrazione visiva. Il software consente in pochi minuti di disegnare gli spazi da sonorizzare e di decidere il grado di uniformità con cui si vuole che il sistema operi negli spazi stessi. Allo stesso modo si possono definire spazi “no sound” che il sistema cercherà di evitare nel creare i lobi di radiazione. Va detto che, oltre a tanta capacità di calcolo e a un software molto potente, a bordo di ciascun pannello ci sono ben otto canali di amplificazione ciascuno in grado di erogare 100 Volt RMS con picchi fino a 40 Ampere. Ciascun canale può erogare fino a 2.500 Watt gestiti dai due DSP in modo da avere piena dinamica ed un valore medio sopportabile dai trasduttori.
ZioGiorgio.it: posizionare un sistema di questo livello in un settore affollato e con marchi affermati da tempo non sarà una cosa semplice. Come credi che lavorerete in questa direzione?
Alessandro Tatini: con questo sistema, credimi, ci siamo spinti veramente in cima, alcune volte abbiamo le vertigini. Lassù sinceramente non è così affollato. Se poi non sarà così semplice far apprezzare e far conoscere questo sistema in un mondo fatto di marchi, paura di cambiare e giochetti di favori ormai consolidati, questa è un’altra storia. Diciamo che, per essere ufficialmente sul mercato dal 9 Ottobre scorso qualche big si è già convertito.
ZioGiorgio.it: prova per un attimo a pensare come progettista e, per quel che è possibile, svincolando il tuo giudizio dalla posizione che ricopri in K-array. Ci sono novità negli ultimi anni nel mondo dell’audio che hai onestamente apprezzato? La classica esclamazione del tipo “ci avessi pensato io…”.
Alessandro Tatini: sinceramente? No, non mi è mai capitato. E ti giuro che vado a caccia di novità, ne sono famelico, ma credo che il mondo del Pro Audio sia particolarmente restio ad innovare.
ZioGiorgio.it: coroniamo questi dieci anni con una piccola anticipazione in esclusiva! Su cosa stai lavorando adesso? Cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro?
Alessandro Tatini: beh … Ancora non posso dire troppo. Diciamo che per tanti anni gli utilizzatori sono andati dietro a nuove sorgenti sonore che il mercato proponeva. E’ giunto il momento che le sorgenti comincino a seguire gli utilizzatori. All’ISE ci sarà modo di vedere qualcosa. Oltre a questo, ci stiamo preparando a lanciare 16 nuovi prodotti per il 2015… Aiuto!!!
Aldo Chiappini
Editor-in-Chief
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