Dal trio alla grande orchestra. Molte sarebbero le cose da dire e le informazioni da fornire in questo breve articolo affinché si possa lavorare in assoluta velocità e precisione.Presentiamo almeno le indicazioni fondamentali.
Scrivere (o trascrivere) un brano per più strumenti implica sempre una certa attenzione e riflessione iniziale. Non conviene mai cominciare un lavoro di trascrizione di questa portata senza aver considerato alcuni aspetti fondamentali che, se trascurati, vi obbligherebbero a ritornare pesantemente sui vostri passi facendovi perdere ore di lavoro e qualità nel risultato finale.
Pertanto ecco le prime domande da porsi, semplici ma importanti.
Quale organico e quale formato di carta verrà utilizzato?
A questa domanda potrete rispondere tranquillamente attraverso “l’impostazione guidata del documento”: in questa prima fase dovrete già discutere la dimensione della partitura e delle parti staccate e la creazione di pentagrammi per strumenti traspositori, eventuali percussioni, archi ecc..
L’aspetto più delicato riguarderà, come vedremo a breve, proprio quello degli strumenti traspositori: creare sin dall’inizio correttamente i pentagrammi per strumenti quali clarinetto, tromba, corno ecc.. vi permetterà di non avere problemi seri di inserimento note e di confusione tra suono reale e suono trasposto.
Terminata la procedura guidata vedrete già formarsi la vostra partitura con i gruppi strumentali già disposti secondo l’ordine classico dell’orchestra e raggruppati per famiglie di strumento e loro tipologia (es. clarinetti 1-2, corni 1-2 ecc…).
Come apportare eventuali modifiche di organico?
Da questo momento, qualsiasi modifica di organico (aggiunta, eliminazione di strumento, cambiamento di trasposizione ecc.. ) deve avvenire solo attraverso la “Gestione della partitura” (menu “Finestre”). Qui potrete discutere tutto ciò che vi serve per gestire al meglio il vostro brano: dalla scelta dei suoni, all’ascolto singolo attraverso il Solo (contrassegnato con la lettera S), alla modifica della trasposizione, della chiave, dell’indicazione del nome dello strumento, la sua posizione in partitura o l’eliminazione dalla stessa.
Ogni modifica fatta senza passare da questa finestra rischierà, in questa prima fase di lavoro, di causarvi in itinere difficoltà inutili e talvolta abbastanza faticose da risolvere oltre, come già detto, a rallentarvi ed imbruttirvi inevitabilmente la pagina di musica da voi creata.
Come semplificare la lettura degli strumenti traspositori?
L’utilizzo di numerosi strumenti traspositori (specialmente se in fase di composizione e non di trascrizione) potrebbe causarvi difficoltà compositive, frutto dell’oggettiva difficoltà di pensare e vedere una nota scritta e sentire il suo suono una quarta sotto, una seconda sopra ecc… Per effettuare verifiche sicure di quanto scritto, andate nel menu Documento ed attivate “Visualizza in altezza reale”: questo vi permetterà di vedere in partitura gli effettivi suoni dello strumento. Deselezionando questa funzione la partitura tornerà scritta in modo corretto.
Sempre nel menu Documento, una volta inserite tutte le note sarà possibile visualizzare ciascuna parte strumentale (senza creare necessariamente dei file aggiuntivi) ed apportare le relative modifiche ad ogni strumento in modo preciso e puntuale. Per fare questo dal menu Documento selezionate “Modifica la Parte” e nell’elenco visualizzato, scegliete quella su cui lavorare.
I cambiamenti nella parti staccate dovranno essere rifatti anche in partitura?
Ogni cambiamento effettuato nella singola parte (visualizzata attraverso la procedura “Modifica la parte”) sarà automaticamente riportato in partitura senza alcun vostro ulteriore intervento: le indicazioni di espressione potranno inoltre essere “sganciate” dalla partitura stessa ed avere in questo modo due posizioni differenti tra la parte e la partitura d’orchestra. Questa doppia possibilità (annullabile ovviamente) sarà indicata dal colore arancione-giallo dell’espressione (al posto del nero), proprio per ricordarvi che la posizione della dinamica nella partitura non corrisponde a quella della singola parte. Un intervento di questo tipo vi permetterà di essere ancora più precisi ed efficaci nelle realizzazione a stampa delle parti staccate. Per chi non volesse questa dualità di posizione non deve far altro che scegliere di collegare le due parti (fate un clic destro del mouse sull’indicazione di dinamica da collegare e selezionate “collega di nuovo in tutte le parti”).
Come creare le parti per gli orchestrali?
Una volta terminata la vostra trascrizione e verificato ogni singolo strumento, potrete procedere ad estrarre le singole parti generando dei nuovi file (trasformabili successivamente in pdf). Attraverso la funzione “Estrazione delle parti” presente nel menu File sarà possibile creare dei file di ciascun strumento totalmente indipendenti dalla vostra partitura. Attenti dunque che eventuali modifiche fatte in questi file non saranno visibili automaticamente nella vostra partitura d’orchestra.
Come facilitare i controlli di partiture di grande organico?
Funzione decisamente utile, non solo in fase di inserimento note ma anche durante il controllo finale del brano, è sicuramente quella di filtrare dei righi attraverso il “Set di righi”.
Le partiture di grande organico, visualizzate in monitor piccoli o non del tutto comodi, potrebbero obbligarvi ad utilizzare uno zoom decisamente basso e quindi costringere la vostra vista e la vostra concentrazione ad un lavoro supplementare frutto di una visibilità abbastanza approssimativa.
Con “Set di righi” potrete visualizzare solo i righi interessati al vostro controllo: Finale può impostare per ogni documento fino a 8 set di righi differenti (oltre alla partitura completa). Ecco come fare (le modalità differiscono leggermente da Mac a Windows).
Riassumendo, ecco l’ultimo piccolo consiglio. Specialmente per chi trascrive e non compone (quindi non necessita di una visione verticale immediata della musica) consiglio di lavorare a strati. Il tempo da voi impiegato sarà sicuramente inferiore. Ecco come:
1. Create il documento attraverso l’Impostazione guidata;
2. Inserite tutte le note con l’inserimento rapido (credo sia il miglior compromesso tra velocità di scrittura e assenza di errori);
3. Aggiungete le indicazioni di espressione e le articolazioni;
4. Visualizzate le parti staccate attraverso il “Modifica la parte” apportando le ultime piccole modifiche;
5. Estraete definitivamente le parti per gli orchestrali.
Buona musica!
Beppe Bornaghi
Responsabile Finale Italia
Info: Finale Italia