Roger Linn, innovatore e visionario della musica elettronica, nel 1979 creò la prima drum-machine in grado di usare sample digitali, ovvero di usare suoni reali campionati da un vero batterista. Fu una vera rivoluzione ed il LM-1 Drum Computer fu utilizzato estensivamente da molti artisti di grande calibro come Price o Michael Jackson per le loro produzioni.
Oggi Linn, dopo aver sfornato in questi anni alcuni dei prodotti più interessanti del mercato nel campo del controllerism e della musica elettronica, mostra la sua nuova creatura, il LinnStrument, un controller MIDI a matrice che si pone come alternativa ai controller attuali grazie alle sue funzioni che permettono un’espressività estesa con qualsiasi strumento virtuale o synth ed un controllo come forse nessun controller ha al momento.
Come tutti i controller puri, il LinnStrument non genera alcun suono o contiene campioni, ma manda messaggi MIDI via connessione MIDI o USB verso qualsiasi generatore di suono o software che supportino il MIDI. “Qui è dove le similitudini con gli altri controller finiscono” dice Roger Linn, forse esagerando un po’ ma enfatizzando il punto che questo controller vuole andare molto oltre ciò che è già presente.
A differenza dei normali MIDI controller con switch on/off, LinnStrument utilizza una tecnologia brevettata simile a quella dei controller di Keith McMillen, che permette un controllo tridimensionale per ogni movimento del dito sul tasto della matrice. I gradi di liberà sono la velocity con la pressione, la modulazione del timbro sull’asse verticale ed il pitch sull’asse orizzontale.
Le note su questo controller non sono posizionate come su di un piano, ma come su molti strumenti a corda, ogni riga della matrice ha due ottave con passo di semitono. Le righe della matrice possono quindi essere anche ‘accordate’ come una chitarra, per quinte come un violino o violoncello, per quarte o secondo qualsiasi intervallo si desidera. Le note naturali sono retro-illuminate e le fondamentali hanno un colore differente (sei i colori possibili).
Ci sembra davvero una bella uscita, anche guardando il video dimostrativo, poichè sia in studio che live sembra dare possibilità fino ad ora inesplorate a chi utilizza gli strumenti virtuali e vuole avere un grado di libertà ed espressività superiore, avvicinandosi a quello che si ha sugli strumenti reali.
Il prezzo di 1499$ lo pone di certo nella fascia alta dei controller, e forse un po’ sopra, ma per ora non ci sembra di vedere nulla di paragonabile.