Recensione interfaccia Tascam US-20×20

Tascam, divisione del gruppo giapponese Teac dedicata alla musica ed all’audio, è uno dei marchi più noti al mondo in questo settore. Negli ultimi 30 anni ha sviluppato prodotti in quasi ogni settore per la musica ed il suono professionale o home studio.
E’ stata apripista e pioniera negli anni ’70 del settore home recording; negli anni successivi si è dedicata quindi alla registrazione live ad alti livelli. Giusto per ricordare qualche punto fermo di questa lunga storia, questo marchio ha creato: il primo registratore 4 tracce a cassette da 1/2″, il primo 8 tracce reel-to-reel/mixer, il primo registratore R-DAT e il primo multitracker e CD scratcher digitale per MiniDisc.

 

Abbiamo quindi deciso, subito alla sua uscita, di recensire la nuova interfaccia per registrazione digitale USB, Tascam US-20×20, che si presenta come una delle soluzioni più compatte e di nuova generazione per project studios, home studio, ma anche studi professionali che vogliano magari aggiungere 20 canali input/output di qualità al proprio setup.

tascam - us-20x20

Presentazione

Proprio all’arrivo dell’interfaccia, visto che spesso ci chiedete di realizzare questo tipo di video, ho realizzato una breve descrizione ‘unboxing’ della US-20×20 in cui ve la spiego nel dettaglio appena estratta dalla scatola.
Guardando il video avrete non solo la panoramica completa dei controlli, delle entrate e uscite, ma anche di ciò che è incluso nella scatola.

Si tratta di un’unità solida, dalla concezione semplice e dove, come ho già detto nel video, tutto si trova esattamente nel posto dove ci si aspetterebbe di trovarlo. Questo la rende semplice all’utilizzo, ed è proprio la prima impressione che ho avuto durante il test approfondito che ho svolto in nei giorni successivi.

Installazione

Questa interfaccia, come molte altre, ha suoi driver proprietari e un software dedicato ed è compatibile sia con Mac che Windows. Io l’ho testato con Windows 8 64 bit ma, un punto a favore, è già compatibile sia con Windows 10 che con OS X Yosemite.
L’unità è compatibile sia con la connessione USB 2.0 che USB 3.0 (quest’ultima è ovviamente più veloce, fino a 5Gbps, e permette prestazioni migliori in latenza e utilizzo contemporaneo di molti canali). Basta scegliere il tipo di connessione che si possiede e lei farà automaticamente tutto il resto.
Attraverso un adattore Lightning Camera Adapter USB la si può utilizzare anche per registrare con un dispositivo iOS come un iPad, ad esempio.

tascam - us-20x20

L’installazione del software è stata molto semplice, praticamente tutto in automatico dopo aver scaricato software e driver dal sito TEAC.

Mixer, Preamp o Interfaccia?

Una volta accesa la US-20×20 è possibile decidere quale delle tre modalità di utilizzo vogliamo impostare: interfaccia audio digitale USB, mixer digitale standalone oppure preamplificatore puro.

tascam - us-20x20

L’utilizzo come preamplificatore è forse quello più semplice e che non necessità quasi di impostazioni. In questa modalità andremo infatti a sfruttare l’unità solo per i suoi preamp, ad esempio se vogliamo usarla per espandere un setup pre-esistente nel nostro studio. Attraverso le uscite singole dei canali, già mappate di default direttamente verso le rispettive uscite con lo stesso numero, andremo quindi al nostro convertitore analogico-digitale.

Impostandola come mixer standalone avremo la possibilità di utilizzarla in studio, o anche live ad esempio, per distribuire i segnali connessi agli input a piacere sulle uscite. Una volta impostato il routing dei canali input/output, potremo utilizzarla anche senza un computer ed avremo un mixer molto utile per distribuire segnali in una sala prove, per la gestione dei segnali monitor su di un palco live e chi più ne ha più ne metta. Il routing permette una gestione molto flessibile di tutto l’audio in entrata e le dieci uscite bilanciate danno moltissime opzioni di utilizzo.

Nella modalità interfaccia ci permette di registrare su computer con una qualità di conversione da 44.1kHz fino a 192kHz, attualmente lo standard professionale per la registrazione digitale. Ci consente di impostare una sorgente di clock per il campionamento (da coassiale, ottico, dispositivo word clock o clock interno), il che consente di far ‘convivere’ l’unità con altri dispositivi che effettuano conversione A/D/A ed ottenere risultati di alto livello e definizione sonora.

La Prova Mixer

Se si collega un computer quando si è in modalità mixer, avremo la possibilità di fare i suoni su ogni canale avvalendoci di una channel strip dedicata per ogni canale piuttosto semplice ma efficace. Avremo su ogni input, oltre ai consueti controlli fader/pan/mute/solo, un equalizzatore parametrico a quattro bande con filtro low-cut, inversione di fase, e compressore standard. Inoltre sul master potremo impostare un riverbero digitale con cinque simulazioni di ambiente, utile per amalgamare un po’ i suoni tra loro.
Per gli ascolti dei musicisti abbiamo quattro mandate Aux indipendenti che potremo utilizzare per i monitor o anche per la registrazione su gruppi di canali separati. Ogni Aux può essere impostato Pre o Post fader.

tascam - us-20x20

La modalità mixer e la sua interfaccia sono allo stesso tempo essenziali e particolarmente facili da utilizzare. Non ci sono plug-in o processori, solo un mixer digitale con le funzioni di base che però sfrutta dei preamplificatori di qualità studio.

Credo che di compra questo tipo di prodotto lo acquista primariamente per il suo utilizzo come interfaccia, ma la possibilità di utilizzarlo anche come mixer è un plus molto appetibile ad esempio per chi ha una band e vuole gestire l’audio da se. Durante la settimana la utilizzerete per registrare, nei weekend potrete invece andare a suonare con la band ed utilizzare ogni volta le stesse scene salvate per ogni set musicale, o addirittura per ogni brano.

Un altro utilizzo tipico, come mixer, della US-20×20 è quello di sub-mixer per batteristi, tastieristi o DJ. Dal banco mixer potrete farvi mandare i canali che vi servono e farvi un mix di ascolto personale a vostro piacere, magari inserendo anche un click solo per voi e lanciando contemporaneamente verso l’impianto PA delle sequenze o basi. Da questo punto di vista la flessibilità completa consente di fare quasi tutto quello che vi viene in mente.

Per chi vuole proprio impegnarsi a fare il super-eroe nella costruzione di un live-set con i contro-fiocchi, l’entrata e uscita MIDI permette ad esempio di collegare una DAW o un controller e sincronizzare, assieme a sequenze e basi, anche parametri in tempo reale come cambio di preset per chitarre e basso, effetti voce, e qualsiasi altro parametro MIDI che vi venga in mente, comprese alcuni effetti di luci e macchine del fumo.

La Prova dell’Interfaccia

Una volta impostati velocemente tutti i setting del caso per la registrazione l’interfaccia vi darà l’opportunità di configurare in modo professionale il routing audio input/output attraverso una schermata con diagramma a matrice. In questa sede potrete lasciare le impostazioni come regolate di default e allora avrete l’uscita stereo dei vostri monitor sui Line Out 1-2 e tutte le altre mappate in ordine numerico. Nel caso vogliate un’impostazione personalizzata, potete dirigere ogni entrata verso ogni uscita, così da creare configurazioni anche complesse per adattarle al vostro studio.

tascam - us-20x20

L’esempio più semplice di configurazione è la registrazione fino a 10 canali audio verso il computer. I primi due input sono impostati come Instrumental/Mic a livello di impedenza e gain, gli altri come Mic/Line. Gli input 9-10 sono solo di linea ma bilanciati, ed anno un selettore d’ingresso con pad +4dB/-10dB.
In questo caso collegherete i monitor dello studio alle uscite Line Out 1-2 e sarete a posto. Però potreste avere magari un subwoofer indipendente, oppure un’altra coppia di monitor di riferimento, e allora attraverso il routing potrete impostare le uscite che vorrete per questo scopo.

In uno studio un po’ più complesso, potrete collegare all’ingresso coassiale un registratore digitale o un CD player, o espandere il numero di canali input fino al numero massimo di 20 collegando in entrata un dispositivo come un preamp esterno alla presa ottica. Se ad esempio nel vostro studio avete una batteria sempre cablata e microfonata, potrebbe essere utile avere un preamp da 8 canali dedicato collegato via presa ottica e sempre già impostato e pronto a registrare.

Dal punto di vista delle uscite, oltre ai monitor, potrete sbizzarrirvi nel vostro studio o sala prove, a configurare ascolti in cuffia o monitor per i musicisti secondo il bisogno. Avete fino a 8 uscite analogiche e altre 8 ottiche, da mandare a spie, cuffie, pre-amp cuffie supplementari e chi più ne ha più ne metta. Teoricamente, facendo un conto veloce, potete configurare otto ascolti stereo indipendenti, oppure fino a sedici ascolti mono. Una bella scelta che permette con una interfaccia relativamente piccola come la US-20×20 di effettuare anche registrazioni live con un bel numero di musicisti contemporaneamente.

Le due uscite cuffie indipendenti, sempre molto apprezzate, vi consentono di lavorare al mix anche in coppia, oppure di registrare in sala di regia con il musicista a fianco ed avere un ascolto indipendente facilmente accessibile nel livello dal pannello anteriore.
L’ascolto in cuffia funziona bene, ha un bel volume (fino a 70mW) e non distorce, dando un riferimento affidabile anche quando si è in fase di mix e non si può fare rumore o si preferisce mixare in cuffia.

Conclusioni

La US-20×20 si presenta come un’interfaccia che può fare anche altro, ma poi, se si vuole entrare in profondità e scoprire tutti i suoi possibili utilizzi, si rivela uno strumento davvero potente.

E’ positivo che sia come interfaccia che come mixer possa essere utilizzata anche da chi quasi non se ne intende di audio pro, di routing, canali e compagnia bella. Tuttavia ad un utilizzatore esperto si aprono tutta una serie di possibilità che ti fanno tentennare quando pensi di montarla a rack in studio e lasciarla solo lì, perchè poi vorresti portartela un po’ ovunque per gli utilizzi più disparati.

Dal punto di vista puramente sonoro, i preamplificatori e la conversione analogico/digitale Tascam non tradiscono le aspettative. Sono preamp molto puliti e lineari, che non colorano e non impongono una personalità di marchio ma restituiscono un audio pulito e ben definito. 56dB di guadagno sono un buon dato per registrare qualsiasi tipo di sorgente, dalle più flebili e dinamiche, fino alle chitarre più violente o batterie scatenate.

Il formato è compatto e la costruzione tutta in acciaio resistente. Non la sbatterei molto a destra e a manca, ma da l’idea di un dispositivo resistente.
I potenziometri di gain e volume sono solidi, anche se forse li avrei realizzati un zigrinati invece che lisci e un po’ più precisi.

In definitiva siamo di fronte ad un ottimo prodotto, con possibilità davvero notevoli ed un prezzo, circa 490€, decisamente competitivo per una venti canali così versatili.

 

Info: www.tascam.com

Info: www.exhibo.it

 

Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it

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