Recensione soft synth Waldorf Nave

Waldorf Nave è da molti considerato come uno dei sintetizzatori migliori tra quelli disponibili per iPad. Solitamente i synth per tablet vengono derivati dai v-instrument per computer e depotenziati per poter essere utilizzati con le minori capacità di un device portatile. Nave però ha fatto eccezione, riuscendo a convincere per il livello assoluto dei suoi suoni.
Seguendo quindi le richieste degli utenti che hanno iniziato ad utilizzarlo estensivamente nelle loro produzioni anche professionali, la tedesca Waldorf ha deciso di effettuare il ‘porting’ per sistemi PC e Mac per i protocolli VST, AudioUnit e AAX. Il motore software di questo strumento virtuale basato su sintesi Wavetable è stato quindi reso disponibile per tutte le principali DAW aprendo ampi orizzonti per sviluppi legati alla produzione e, considerata la particolare struttura del software, per la didattica.

Si tratta di un synth molto versatile che, a mio parere, ha tra le sue qualità di maggior spicco, una alta definizione sonora, che si percepisce su tutta la gamma delle frequenze. Questo lo rende particolarmente adatto ad essere mixato anche in arrangiamenti affollati, poichè con una buona equalizzazione si otterrà un synth ben posizionato che tuttavia manterrà la brillantezza necessaria per uscire dal mix senza eccedere.
Ora il fatto di poterlo avere anche in versione plug-in aprirà agli utenti tutto il mondo delle automazioni e del sound design più spinto e chirurgico. E noi non potevamo che essere curiosi di provarlo a modo nostro. Suonandolo.

waldorf - nave vst

Descrizione

Nave è fondamentalmente un software synth che, come è normale aspettarsi da una casa come Waldorf, emula la sintesi analogica. Il digitale però ha consentito ai tedeschi di aggiungere molte funzioni impossibili nel dominio analogico.
Se dovessimo descrivere per filo e per segno tutto quello che c’è dovremmo riscrivere il manuale, quindi vi rimandiamo al sito Waldorf per una lista minuziosa dei contenuti di Nave.

Riassumendo Nave ha quattro sezioni principali: una sezione per le forme d’onda utilizzabili per la sintesi, il cuore del synth, e qui ne possiamo usare due contemporaneamente da un’ampia scelta; una sezione dedicata ad un oscillatore; una sezione per gli LFO (Low Frequency Oscillator) che ci serviranno per modulare gli altri parametri; una sezione filtro per scolpire il suono con diversi filtri come passa-basso, passa-alto e passa-banda.
A gestire il tutto troviamo un mixer che può miscelare il contributo delle due forma d’onda, la ring modulation delle due forme d’onda, l’oscillatore e la ring modulation della prima forma d’onda con l’oscillatore.

Nella parte bassa del synth troviamo poi 7 opzioni menù che aprono ciascuna una finestra da cui controllare: gli inviluppi che possono essere a loro volta utilizzati per modulare i parametri; un arpeggiatore per ottenere suoni periodici, ritmici e accordi arpeggiati; due sezioni effetti per aggiungere delay, equalizzazione, compressione, riverbero ed altri effetti ai synth; una finestra per modificare personalmente le forme d’onda e crearne di proprie; una matrice per un controllo ancora più esteso di ogni parametro; una finestra controlli per regolare i controlli in tempo reale e l’interfaccia con il synth.

Waldorf - Nave

La Prova

E’ molto positivo che Nave permetta di modulare gran parte dei parametri, così che la sua versatilità sia molto profonda. La varietà dei suoni che si possono ottenere è notevolissima. Mi piace sentire sempre il classico suono Waldorf in questo synth però, tutti i suoni infatti conservano un certo carattere e stile abbastanza riconoscibile e tipico del mondo analogico (anche se paradossalmente qui siamo completamente in digitale).
La caratteristica forse più visibile, la selezione in 3D della forma d’onda che fa tanta scena a prima vista, è per me una delle cose meno determinanti di questo synth. Però una visualizzazione di questo tipo permette anche un approccio visivo immediato che non è male.

La prima cosa che mi è venuta in mente, dopo qualche minuto che ci ‘giocavo’, è stato che, con un synth cos’ versatile ed allo stesso tempo così musicale, si potrebbe scrivere un pezzo praticamente solo utilizzando Nave. Questo quindi è quello che ho fatto.
99 Waves About Confusion” è un pezzo che ho scritto con 7 istanze di Nave su Cubase, una batteria elettronica, una batteria analogica, una acustica e qualche voce. In pratica il 70% di quello che sentite è Nave. Ovviamente non ci sono altri synth.
Anche se qualche effetto riverbero e auto-pan di Cubase l’ho usato, ho cercato di usare al massimo gli effetti integrati di Nave, e devo dire che suonano bene. Non amo molto il suo riverbero, ma forse è perchè non da la possibilità di scegliere diversi ambienti per accoppiare bene i suoni con voci e percussioni. Gli altri effetti bastano per uscire già con un suono ben prodotto, sia da produzione in studio che live.

Sentirete tanti suoni modulati e tante cose che succedono allo stesso tempo in questo brano, perchè in alcuni punti ho voluto creare delle tensioni ed in altri ho preferito atmosfere rarefatte ma sempre in evoluzione.

Samples

Proprio perchè potrebbe essere complesso, per chi non ha visto nascere questo brano, riconoscere tutti i suoni, vi ho fatto una selezione degli strumenti synth in solo, per poter apprezzare la versatilità di Nave e la sua qualità sonora.
Dopo aver ascoltato questi samples vi consiglio di tornare all’ascolto del brano. Vedrete che riconoscerete man mano le varie parti complementari.

Conclusioni

Non voglio dire che Nave è in grado di fare tutto però, se amate questo tipo di sonorità di sintesi analogica di stampo teutonico, potrete farci davvero moltissime cose. Proprio per questo considero i 149€ del prezzo di Nave decisamente accettabili. E’ in grado di andare dai lead più classici a suoni iper-moderni e taglientissimi; può creare pad di atmosfera particolarissimi così come il più banale degli archi synth; può creare suoni percussivi ed arpeggiati e perfino suoni di batteria elettronica one shot; può creare bassi super pompati e suoni in stile piano elettrico. Se lo saprete usare vi darà molto e con una qualità eccellente.

Se devo trovare un difetto posso dire che, per chi si approccia per la prima volta ad un synth, Nave potrebbe non essere la cosa più semplice del mondo da suonare. Partendo dalle decine di preset si può fare tanto, anche se i preset potevano essere gestiti un po’ meglio. Chi invece è già esperto, o ha una qualche infarinatura di sintesi analogica si troverà a smanettare per ore senza stancarsi mai.

Info: www.waldorfmusic.de

Info: www.midiware.it

 

Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it

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