Esternamente non ci vedrete una grande differenza e potrete chiedervi perchè vi stiamo parlando dell’ennesima Strato che sembra una American Strato ma costa il doppio di una Strato Standard.
Ebbene Fender al NAMM 2016 ha presentato le nuova Elite Stratocaster che, sotto la facciata immutabile ed immarcescibile della chitarra più famosa di tutti i tempi, nasconde la versione del 21-esimo secolo di questo modello.
Cosa c’è di diverso? Le American Elite Stratocaster montano anzitutto la quarta generazione di pickup Noiseless, disponibili solo in questa serie, e che Fender considera un salto in avanti notevole nel design dei trasduttori magnetici per chitarra. Il suono è quello vintage-style delle vecchie Strato ma la silenziosità tradisce una tecnologia molto più moderna, che permette di avere puliti ben più trasparenti e con basse più definite e suoni overdrive decisamente migliori.
Il manico è un compound radius, finalmente, che permette di suonare più velocemente e con meno sforzo su tutta la tastiera in tutti gli stili. Al nut ha un profilo modern “C” e scendendo man mano si trasforma in un modern “D”. Le meccaniche sono autobloccanti con un angolo aumentato al nut per diminuire i rumori e le vibrazioni indesiderate, mentre il tremolo a due punti di sostegno è stato migliorato per essere più stabile.
Anche tanti piccoli dettagli estetici e dedicati all’ergonomia sono stati aggiunti e meglio curati. Il fondo ed il profilo sono stati, ad esempio, assottigliati per un maggiore confort.
Diciamo che questa serie Elite è una Strato ispirata dalle classiche modifiche che i chitarristi facevano fare allo loro Strato per migliorarle, o che i liutai che ne fanno repliche aggiungono. Nulla di sconvolgente quindi, ma è normale che la casa americana prima o poi arrivasse a questo step. Non a caso il prezzo attorno ai 2,000 euro è proprio quello di una ‘Strato’ di liuteria.
Info: www.fender.com