Oggi vogliamo parlare di un proiettore per certi versi semplice ma da sempre indispensabile all’interno dei plot luci dei grandi palchi rock e non solo.
La luce “strobo” rappresenta una vera e propria pietra miliare del light design ed ancora oggi non si può evitare di portare come riferimento assoluto del genere la Martin Atomic 3000 (oggi a LED).
Un po’ come è successo con il Sony Walkman (o l’iPod per i più giovani…) o lo Scotch o la Nutella, marchi così potenti da identificare un’intera categoria di prodotto. I sapienti del marketing chiamano questo fenomeno “Mass Marketing”, o qualche cosa del genere…
Detto ciò, quel che è vero nel nostro settore, è che spesso parlando di Atomic ci si riferisce ad un effetto strobo, titolo guadagnato sul campo grazie a resa luminosa ed affidabilità che hanno fatto la differenza nel corso degli anni. Nel tempo si sono susseguiti vari miglioramenti e, nella versione attuale in cui moderni ed efficienti LED hanno sostituito la lampada centrale Xenon, si trovano varie soluzioni pensate per aumentare la flessibilità d’uso di questo proiettore.
IL PRODOTTO
Si tratta ovviamente di un prodotto di fascia professionale, ben costruito e pensato per applicazioni di livello medio-alto, ottimizzato per stare anche all’interno di palchi in cui l’affollamento luminoso rende necessaria una notevole emissione luminosa per dare efficacia all’effetto. Venendo alle caratteristiche vere e proprie, come già accennato il primo grande cambiamento riguarda ovviamente la fonte di illuminazione, passata dalle tradizionali lampade Xenon ai più moderni ed efficienti LED. E giusto per essere sicuri di non perdere neanche un lumen di rendimento, in casa Martin hanno deciso di abbondare, installando ben 228 LED Cree XLamp XP-L 10W per un flusso luminoso uscente che, stando ai dati della casa, arriva a 180000 lumens!
Ovviamente l’adozione dei led ha consentito una generosa diminuzione di pesi e consumi, unito ad un allungamento della vita utile della lampada che permette di abbattere costi di gestione e manutenzione. Per aggiungere maggiore versatilità alla fixture sono state introdotte due file di LED RGB Osram (denominati “Aura backlight”), le quali consentono di colorare la parabola del proiettore indipendentemente dalla fonte luminosa centrale. Quindi, tramite programmazioni interne richiamabili via DMX, è possibile creare effetti di movimento e contrasto all’interno del proiettore stesso che in passato non sarebbero stati possibili. Si possono infatti realizzare effetti di dissolvenza incrociata, accensioni consecutive dei LED sui vari array, effetti di sola illuminazione della parabola fino all’uso vero e proprio come strobo tradizionale.
Per quanto riguarda invece le parte elettronica, è stata introdotta una porta USB dalla quale è possibile aggiornare il firmware interno. Inoltre esiste la possibilità di controllo DMX semplificato a 3 o 4 canali (uso come sola strobo tradizionale), oppure una modalità estesa che arriva ad impegnare 14 canali per il controllo di tutti i parametri aggiuntivi e delle Aura backlight.
Infine è disponibile, come accessorio, lo scroll meccanizzato dedicato ai filtri colore frontali, direttamente controllabile dalla fixture principale mediante apposito connettore posizionato sul retro del faro assieme agli altri connettori DMX e Powercon.
Solido, semplice, ed ergonomico lo chassis che offre differenti modalità di messa in opera, appesa, appoggiata a terra con e senza barra posteriore, un posto lo si trova sempre…
Proprio nella parte posteriore dello chassis si trova poi un display con le tipiche 4 frecce per la navigazione dei menù, ancora una volta con l’obiettivo di rendere l’utilizzo immediato e comodo anche in situazione “rock” (guanti da lavoro, posizioni non proprio comode…).
LE SPECIFICHE
- Look classico con design tradizionale
- Strobo Led con 228 Led Cree XLamp XP-L – 10w whight
- Aura backlights array con 64 Led Osram RGB
- Strobo da 0.289 a 16.667 hz
- Flash rate variabile (intensità e durata)
- Programmi interni dedicati ad effetti blinder, rampa, random flash, lightning. Spikes, controllabili via dmx
- Dimmer interno per la gestione della luminosità
- Modalità di funzionamento “led” o “Xenon” selezionabile via dmx
- Possibilità di gestione dello scroll cambiacolore originale tramite alimentazione e segnale veicolati direttamente dal proiettore principale
- Rigging completo e semplificato
- 3, 4 o 14 canali di controllo dmx a seconda della modalità impiegata (semplificata o completa)
- Fixture interne selezionabili via dmx per la gestione dei vari giochi dei led Aura
- Compatibile con lo standard RDM
- Porta USB per aggiornamento firmware
- Schermo in bianco e nero ad alta visibilità per la selezione delle impostazioni locali
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AC power: 100-240 V~ nominal, 50/60 Hz Power supply unit: Auto-ranging electronic switch mode Maximum power consumption: 740 W Rated current consumption: 3.5 – 8.4 A Peak current consumption: 17.7 A Typical half-cycle RMS inrush current: 17.7 A
IL TEST SUL CAMPO
Abbiamo provato la nuova Atomic LED sul campo, in situazioni vere e col supporto di service amici che hanno inserito nei loro plot luci le due unità che il distributore Leading Technologies ci ha messo a disposizione per il test.
Sono arrivate nuove di zecca e ben confezionate e, appena aperte, ci siamo subito resi conto che il connettore dell’alimentazione è un Neutrik PowerCon TRUE1 IP65, senza dubbio più affidabile all’aperto ma non così diffuso come un PowerCon IP20.
L’utilizzo è apparso subito estremamente semplice grazie soprattutto ai programmi interni dedicati, utilissimi se si ha poco tempo e si vuole che il proiettore sia “pronto uso”, senza dimenticare però che Atomic 3000 LED nella realtà può fare molto di più…Si può arrivare, nella modalità “evoluta” a controllare fino a 14 canali DMX rendendo il proiettore ancora più versatile e con effetti creativi e utili.
Se vi state chiedendo quanta luce faccia in modalità strobo – con un consumo decisamente inferiore al modello precedente – sappiate subito che la “botta” è terrificante. Un effetto che arriva ad essere velocissimo, pulito e molto “solido”, un muro! Due “sole” Atomic LED in uno spettacolo notturno nelle Cave di Marmo di Carrara hanno fatto un egregio lavoro, considerando che spesso è stato necessario ridurre, e di parecchio, il dimmeraggio.
In un’altra situazione, meno concitata, abbiamo voluto testare la modalità extended a 14 canali in modo da capire quanto può essere complessa la programmazione di uno show in questa modalità. Oltre ai tre parametri intensità, durata e rate, e il tipo di effetto (Ramp up, Ramp down, Ramp up down, Random, Lightning o Spikes), è possibile modificare e sincronizzare l’effetto gestendo un offset tra le macchine. Sono presenti inoltre cinque canali per la gestione del sistema aura, con i classici dimmer, strobe e i canali RGB, oltre ad un canale per la gestione dei preset colore. Tutto sommato, la gestione della fixture, con una semplice programmazione delle varie palette, non porta via molto tempo e la programmazione risulta estremamente semplice e veloce.
CONCLUSIONI
L’attuale Atomic 3000 Led si presenta come un prodotto moderno ma dal design che non vuole volontariamente discostarsi troppo da una così “nobile” tradizione e, nel funzionamento di base, non deluderà neppure le aspettative di coloro che si aspettano una strobo che faccia appunto la…strobo! I vari aggiornamenti ed i vari plus però rendono questa nuova Atomic decisamente versatile e, con un po’ di inventiva, adatta a creare effetti speciali interessanti ed originali. Quasi scontato poi – ma è bene ricordarlo – che grazie alla tecnologia a LED l’assorbimento massimo arriva, come da dato dichiarato a 740W, mentre il modello Atomic 3000 DMX incandescenza ne richiede più del triplo.
Andando a guardare al portafogli possiamo affermare che si tratta di un prodotto di qualità molto elevata e di conseguenza anche il prezzo a cui viene proposto non è da annoverare tra i più economici del settore.
info: www.leadingtech.it
info: www.martin.com
Diego Caratelli – main tester
Aldo Chiappini – live tester
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