Ibanez come tutti gli anni porta alla prima fiera mondiale degli strumenti musicali una quantità notevole di novità. Ci sono molte nuove chitarre acustiche, hollow-body, basse, pedali e ampli ma, come sempre, non mancano le chitarre elettriche che hanno fatto la fortuna di questo marchio giapponese.
Davvero molte le proposte, tanto che ci sembra doveroso fare una selezione di quelli che ci sembrano i modelli più interessanti per diversi motivi.
Ibanez è tra i marchio con maggior numero di modelli signature sul mercato. Uno dei modelli di maggior successo, legato ad un chitarrista in continua ascesa negli ultimi 15-20 anni, è l’elettrica signature di Kiko Loureiro, attualmente in tour con i Megadeth. La nuova KIKOSP2 Premium è molto bella e snella, una macchina sportiva delle chitarre, con corpo in pioppo e top in acero fiammato in diverse colorazioni, monta tre pickup Infinity R (in configurazione H-S-H) ed un ponte tremolo Ibanez Standard DL.
Non poteva ovviamente mancare la JEM annuale di Steve Vai, JEM77WPD, disponibile anche in versione mancina, che fa sempre la sua bella figura e nella versione bianca mostra che l’eleganza non è mai questione di età.
Infine tra le signature la più appariscente è probabilmente la bella BWM1 di Bob Weir (Greatful Dead), che mostra un complicato lavoro di intarsio su un corpo a doppia spalla mancante in frassino e manico neck-through-body in acero e noce a cinque strati. Pickup Di Marzio PAF 36th/Area 61™/PAF 36th per sonorità inconfondibili. Elaborata ed intrigante.
Lavorazione del body particolare, che coglie l’occhio per la la Iron Label RGDIX6PB, con un top in pioppo particolare e finitura Surreal Black Burst che richiama atmosfere antiche e misteriose, mentre il body è in ontano e mogano con manico super-veloce Nitro Wizard in bubinga e acero. I pickup sono i DiMarzio Fusion Edge, perfetti per l’hard rock ed il metal ed i chitarristi che vogliono correre parecchio sulla tastiera ed osare pesantemente con le distorsioni.
Per chi ci va comunque pesante ma punta su qualcosa di più industrial o alternative c’è la serie Roadcore, che riprende linee più morbide ed un look decisamente essenziale, soprattutto nella finitura grigio metallizzato della RC220. Da notare i pickup Core Tone in configurazione H-H che però con il volume push-pull possono essere splittati per restituire sonorità da single-coil. Il ponte string-though-body garantisce stabilità dell’accordatura, anche droppate e ribassate, e maggiore risonanza. Essenziale ma versatile.
Info: www.mogarmusic.it
Info: www.ibanez.com