Intervista a Marco Borsatti: “Come Nelle Favole” rec, mix e master per Vasco

Abbiamo preso l’occasione dell’uscita del nuovo singolo di Vasco Rossi per parlare contemporaneamente anche della nostra prossima nuova rubrica sulla “vita” di un fonico. Fortuna vuole che la persona che ha lavorato a questa importante uscita discografica sia proprio Marco Borsatti, che vi metterà a disposizione nei prossimi mesi la sua esperienza come se ci trovassimo a bere un caffè al bar.

ZioMusic: Ciao Marco, tu sei un ingegnere del suono, mix e master engineer che non ha bisogno di presentazioni. Presto partiremo sul nostro portale con una nuova rubrica dedicata ai tuoi consigli – preziosissimi – per chi vuole ottenere risultati pro nella registrazione e produzione, quindi tutte le domande tecniche che vorrei farti le lascio per la nuova rubrica.
Vado subito sull’attualità, poiché è appena uscito il nuovo singolo di Vasco Rossi, “Come Nelle Favole”, per cui hai seguito registrazione, mix e mastering. Che tipo di lavoro è stato?

Marco Borsatti: Ciao carissimo Luca e un buongiorno a tutti gli appassionati di ZioMusic! E’ un onore iniziare e proseguire un rapporto con voi! Fa sempre piacere essere presentato come tu hai fatto e spero di non deludere i lettori. Mettersi in discussione fa parte anche del mio carattere. Credo che l’esperienza, la sensibilità e l’emotività di un “Artigiano”, come amo definirmi, siano un insieme di ingredienti utili per svolgere questa preziosa attività.

Lavorare con IL “Cantante Rock” è sempre stato il mio sogno, come credo lo sia per tanti. Ho iniziato come assistente e recording engineer con “Nessun pericolo per te”. Non vi potete immaginare l’emozione! Il primo mix è stato “Ad ogni costo”, cover dei Radiohead, tanto criticata, poi “I soliti” e fino ad ora i suoi tre ultimi singoli.
Molto importante per questo percorso è stato anche il lavoro prodotto dalla Scala, “L’altra metà del cielo”. Un’opera d’arte arrangiata e prodotta da Celso Valli in stile sinfonico, nessuno strumento pop, veramente da sentire, magari ne potremo parlare in una “nostra” rubrica!

“Come nelle favole” sarà il pezzo che accompagnerà l’evento di Modena. Lo reputo un gran singolo, un fantastico connubio di testo musica ed arrangiamento. Come la gran parte dei miei lavori, tengo a seguire tutto, mi piace avere sempre tutto sotto controllo. Dalle registrazioni fatte all’OverStudio di Raul Girotti, con la grande assistenza tecnica di Angelo Paracchini, con Paolo Valli per le batterie ed all’Impatto per tutti gli altri overdub, al basso del Gallo, chitarre di Massimo Varini e Mattia Tedesco e le tastiere di Celso, programmate da Giordano “TIG” Mazzi! Le voci invece sono state curate dal mio gran collega Nicola Venieri.
Posso dirti che è stato un gran lavoro di insieme, collaborare con questi grandi professionisti ti dimezza davvero le tempistiche. Abbiamo curato ogni particolare dalla musica alla tecnologia. Vorrei non parlare di Avid ma visto che sono uno standard è ovvio che ho lavorato con la loro piattaforma. Tutti i miei outboard mi hanno spianato la strada per raggiungere un’alta qualità sonora.
Una cosa interessante è un marchio nuovo che sto provando, i sistemi della Loop Trotter, che per il rock o pop rock sono davvero indicati. Non da meno Thermionics sui quali ho sommato molte cose e Manley per il suo colore indimenticabile.

ZM: “Come Nelle Favole” è una canzone diretta e semplice, una tendenza che Vasco sembra gradire sempre di più. Di contro però, forse proprio per compensazione, si sente una produzione molto importante, con una conta delle tracce decisamente alta ed un lavoro di incastri nel mix non da poco. E’ stato difficile?

MB: No affatto, è sempre molto naturale. Gli arrangiamenti di Celso anche se distribuiti su centinaia di tracce, si mixano senza incontrare mai ostacoli. C’è a monte una logica musicale complessiva che favorisce tutto il lavoro tecnico, come un’orchestra che legge la partitura.

ZM: L’utilizzo del panorama stereo è ottimo a mio parere, per distribuire bene la grande quantità di elementi ritmici ed armonici. Tu sai bene però che oggi c’è sempre di più il problema dei device di ascolto tipo smartphone, che di certo non danno un’immagine stereo ottimale – o addirittura fanno una somma mono. Come vi comportate pensando a questo in fase di mix/mastering?

MB: Guarda Luca, se proprio devo essere sincero direi che è un approccio più di mix. Il master è stato fatto assieme a Maurizio Biancani, mio grande mentore! Lui dice sempre che non vuole mettere mano al mix, cerca sempre di masterizzare senza cambiare il mondo dei miei mix.
Come hai già detto tu, è cambiato il modo di fruire e di sentire la musica, dobbiamo perciò mixare in funzione dei nuovi ascolti. Rispettare sia la fase assoluta che quella relativa non fa mai male, anzi!
Ultimamente sto usando pochissime macchine o plugin riverberanti, preferisco usare ambienti di stanze vere.

Sono molto importanti in questo ambito le giuste compressioni ed equalizzazioni dei singoli strumenti per ottenere un programma sonoro che faccia sentire tutta la canzone dagli speaker di un cellulare, come su impianti di alta qualità.
Come già dicevamo gli elementi sono tanti, ma organizzati in estensione, armonia e frequenze molto bene. Adoro i mix grossi, poderosi, pieni di sorprese e la spazialità se devo essere sincero mi viene spontaneamente, non saprei come altro risponderti.

ZM: Ti faccio un’ulitma domanda sulla voce perchè il modo ‘italiano’, se così si può dire, di mixare le voci è abbastanza famoso, soprattutto nel pop, per privilegiare sempre la voce principale in primo piano. Vasco è un po’ borderline, perchè si tratta di un rocker che vuole sonorità di quel tipo, però sempre più con sonorità pop. Che scelte si prendono in questo contesto per voci e cori?

MB: Hai ragione, impiego molto tempo per curare, seguire e posizionare la voce di Vasco. Devo essere sicuro che al primo ascolto piaccia a lui e che non deluda nessuno dei suoi esigenti fan! Aggiungo per rispetto che questo lavoro è esteso a tutti gli artisti con cui lavoro.

Per il mio modo di lavorare, ritengo però che voce ed arrangiamento abbiano la stessa importanza.
Non mi sono mai piaciuti i mix dove si sente solo voce e rullante, o al contrario che la voce sia nascosta da strumenti lead come in molte produzioni inglesi. Ovvio che il gusto è personale.
In poche parole, mixo la base come più sia consona all’arrangiamento, faccio il suono della voce, la mixo con tutte le dovute automazioni e poi, come un gatto che si morde la coda, ritocco la base sulla voce, la voce sulla base, la base sulla voce… fino a che non ci trovo più nulla da aggiustare.
Premesso che è un lavoro fatto anche con il produttore, dando stessa importanza alla base, questa sorregge la voce, la quale a sua volta dona armonia alla base.

ZM: Grazie a Marco Borsatti. Non andate via troppo a lungo perchè tra pochi giorni avrete la possibilità di ‘rubare’ i segreti di uno dei maggiori nomi italiani nel campo dello studio di registrazione. Mica capita tutti i giorni!

Marco Borsatti
[email protected]
https://www.facebook.com/marcoborsattisound/

 

 

Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it

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