Ricordo che andavo ancora a scuola e durante l’estate lavoravo per comprarmi le mie prime macchine per registrare, quelle stesse su cui ho imparato il mestiere. Lo chiamo ‘mestiere’ con rispetto, perchè mi piace considerarmi un artigiano del suono.
Oggi voglio parlarvi del primo step nel percorso di registrazione di un disco: la batteria. Mi piace pensare che chi leggerà questa rubrica potrebbe imparare dalla mia esperienza i trucchi per microfonare una batteria proprio come io feci con gli articoli/tutorial di Maurizio Biancani, mio grande mentore. Ricordo ancora la soddisfazione nel posizionare i microfoni come consigliato da Maurizio e sentire esattamente il risultato da lui descritto. Continuo ad usare molte di quelle tecniche, ed in tutti questi anni di studio le ho avvicinate al mio gusto.
Iniziamo proprio dalla batteria, anche perchè è uno strumento complicato da riprendere ma, con i microfoni giusti posizionati opportunamente, da una grande emozione sentire il suono uscire dai monitor di regia.
La Posizione Non è Un Dettaglio
La primissima cosa che consiglio, messi i piedi in sala di ripresa, è di cercare di intuire il punto migliore per posizionare lo strumento. Quando la batteria è montata, dedicatevi all’accordatura dello strumento e, solo allora, possiamo iniziare con la microfonazione.
Da prassi faccio montare la grancassa dalla parte opposta rispetto a dove c’è la posizione ottimale per i microfoni d’ambiente.
I Microfoni per la Cassa
Vi consiglio di controllare se il buco della pelle risonante è sufficientemente grande e, se è comodo, ci infilo un bel PL20 Electro-Voice. Uso questo mic da oltre vent’anni, mi da ancora ottime soddisfazioni. Ovviamente esistono molti altri microfoni che suonano bene. Negli ultimi anni sono usciti tantissimi altri modelli, rispetto a quelli che si usavano negli anni ottanta/novanta, ma purtroppo non ho ancora avuto la possibilità di provarne altri. Il tempo durante la registrazione e il sound check è sempre più ristretto. In generale usate l’orecchio per scegliere il vostro microfono perfetto per gusti e possibilità, ce ne sono davvero tanti.
Evitate il Popping
La posizione da manuale del microfono è più o meno al centro della cassa, con l’asse della capsula rivolto verso il punto battente. Nella maggior parte dei casi dovrete inclinarlo, perchè il foro non è quasi mai al centro esatto della pelle. Così facendo evito anche di riprendere quell’effetto ‘respiro’ dovuto alla pressione dell’aria che entra ed esce dalla cassa che viene enfatizzato da un posizionamento perpendicolare alla pelle.
La Fase – Non Complichiamoci Troppo La Vita
Un altro vantaggio di dirigere l’asse della capsula verso il battente è che si riesce a mantenere una buona fase positiva, anche se inclinato. Aggiungo i trigger della Ddrum che mi servono sia per la conversione in MIDI per la traccia di quantizzazione sia come sorgenti da aggiungere.
La ‘Punta’ della Cassa
A questo punto ascolto per la prima volta il suono dai monitor e mi accorgo se la posizione è esatta. Se volete un sound piuttosto ‘appuntito’ potete avvicinare parecchio la capsula alla pelle battente. Per l’effetto contrario invece allontano il microfono, tanto che talvolta mi capita di avere il mic quasi fuori, a metà della pelle risonante. In questo caso con i Ddrum si riesce a compensare la punta necessaria.
Il trucco del Subkick
E’ una chicca molto utile. Il Subkick di Yamaha sembra un piccolo rullante ma monta all’interno un altoparlante. Posizionato molto vicino alla pelle anteriore e settato in controfase dal preamplificatore, aggiunge più punch sulle medio-basse, verso i 100Hz. Non ha un costo elevato, conviene averlo.
L’importanza delle Armoniche
Un suono non è composto solo dalla fondamentale, una semplice onda sinusoidale con una certa frequenza. Ciò che lo caratterizza rispetto ad altri sono tutte le armoniche che lo compongono, basse o alte rispetto alla fondamentale.
Queste armoniche sono importanti nella ripresa e nel mix perchè su molti device di ascolto comuni come le cuffiette auricolari o gli speaker degli smartphone non si possono sentire le frequenze fondamentali di strumenti ricchi di basse, come la cassa. Inoltre il mix di un pezzo viene costruito incastrando ad arte le fondamentali e le armoniche.
Nel prossimo articolo proseguiremo con la registrazione della batteria, con qualche consiglio per il mix e i miei ‘trucchi’ per la microfonazione e registrazione del rullante.
Marco Borsatti
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