Dopo la pausa di qualche settimana eccoci con un nuovo viaggio a Roma, dove Gianluca Siscaro ci racconta il suo Village Recording Studio.
ZM:Da dove ha preso origine l’idea di questo studio e come si è evoluto negli ultimi cinque anni?
GS: Fin da quando ero piccolo la musica è sempre stata la mia passione principale. Iniziai a 5 anni ad approcciarmi alla batteria, il mio primo grande amore. Più passavano gli anni, però, più sentivo che “stare dietro le quinte” mi dava maggiore soddisfazione. Ho cominciato quindi ad affacciarmi al mondo dei service audio facendo tutta la gavetta immaginabile, arrivando pian piano sempre più vicino a quello che è il ruolo al quale aspiravo: il Fonico.
Dopo le primissime esperienze, ho cominciato a realizzare il mio primo “Home Studio” che consisteva semplicemente in un paio di monitor Genelec 1030a e un Mac. Da qui è partito tutto. Passavo le giornate intere chiuso nella mia stanza a sentire, provare e cercare di capire le differenze di ogni singolo software e plug-in. Contemporaneamente iniziai a collaborare con un paio di studi di registrazione come assistente.
Sei anni fa ho capito che era arrivato il momento giusto di provare a creare qualcosa di più importante, qualcosa di mio.
Preso il diploma di “Fonia e Music Technology” presso il Saint Louis College of Music di Roma, grazie anche al supporto dei miei genitori, nacque il Village Recording Studio all’interno della scuola di musica Music Village Institute.
Da allora ad oggi lo studio ha avuto un’evoluzione esponenziale, cambiando attrezzature, console, ascolti e aumentando sempre più il parco microfoni, strumenti e outboard. Tutto questo mi ha portato , non senza fatica e sacrifici, ad avere l’onore di ospitare nel mio studio diverse personalità quali: Riccardo Cocciante, Fausto Mesolella, Federico Zampaglione, Aldo Bassi, Rossana Casale, John Macaluso, Luca Pirozzi, Daniele Pomo, Antonio Affrunti, il cast di Notre Dame de Paris Italia tra cui Giò Di Tonno, Lola Ponce, Vittorio Matteucci e Matteo Setti.
ZM: Qual è la filosofia dello studio e cosa offrite ai musicisti e produttori rispetto ad altri studi?
GS: Mi trovo sempre in estrema difficoltà quando devo parlare di me o del mio studio a qualcuno cercando di ‘convincerlo’ di qualcosa. Ho capito però che è sempre meglio parlare poco e lasciare piuttosto che sia il lavoro a parlare per me.
La mia filosofia è quella di dare sempre il massimo, cercando di mettere l’artista sempre a sua agio, offrendo tutte le mie competenze e professionalità.
Quello che desidero è che tutti i clienti nel mio studio si sentano a casa loro, vedendo in me non solo un ‘tecnico’ ma una persona al quale affidare la propria musica e con il quale avere un confronto positivo e, perché no, critico e utile per raggiungere un risultato di livello superiore.
ZM: Digitale o Analogico?
GS: Entrambi. Potremmo aprire un dibattito infinito ma la capacità migliore è conoscere e sfruttare i pregi delle due tecnologie. Se mi trovo costretto a dover scegliere, per una questione di workflow e approccio al lavoro dico Analogico.
ZM: Come è stato realizzato lo studio dal punto di vista acustico?
GS: Il progetto iniziale fu quello presentato da me all’esame finale di Fisica Acustica al biennio di “Fonia e Music Technology” presso il Saint Louis College of Music di Roma. Poi da questo progetto insieme all’Ing. Livio Argentini abbiamo realizzato quello che oggi è il Village Recording Studio.
ZM: Parlaci delle esperienze più significative e quali sono i progetti futuri?
GS: In realtà potrei dire tutte. Sono fermamente convinto che non si smetta mai di apprendere. Ogni persona che entra in contatto con me è fonte di confronto e insegnamento.
Sicuramente una delle esperienze più belle che ho potuto fare negli ultimi anni è stato lavorare al musical “Notre Dame de Paris” insieme a Riccardo Cocciante e tutto il cast. Poi il disco di Rossana Casale, un altro splendido lavoro che mi è stato affidato e sul quale sono felice di aver potuto mettere la mia firma.
I progetti futuri sono in continua evoluzione, ma sicuramente la mia volontà è sempre quella di continuare a migliorare me e la mia struttura offrendo sempre un qualcosa in più.
ZM: Quattro cose di cui non puoi fare a meno?
GS: Si potrebbero dare tante risposte ma opto per la più banale: il supporto dei miei cari, la musica, la passione per questo lavoro e sopratutto il mettersi in gioco costantemente.
Per quanto riguarda il lato strettamente tecnico invece direi: un buon microfono, una scheda audio, una DAW e un computer. Gli strumenti base di un piccolo home studio ma che se usati sapientemente possono offrire risultati professionali.
ZM: Riferimenti discografici. Mix dell’anno e mix della vita
GS: Ce ne sono tanti, forse troppi. Sicuramente uno dei miei dischi preferiti resta “Reckless” di Bryan Adams prodotto da Bob Clearmountain.
INFO:
VILLAGE RECORDING STUDIO
Via Aurelio Cotta 36
00175 Roma
www.musicvillageinstitute.it/studio