Con quattro nuovi v-instruments e due update sostanziali a due strumenti già presenti nella precedente versione, la V Collection 6 è la più grande collezione che la francese Arturia abbia mai realizzato sia per quantità che per qualità delle emulazioni di synth e strumenti a tastiera.
Quella che farò oggi non è una recensione completa di tutto il pacchetto, molti di questi strumenti – con esempi e descrizioni – potete trovarli nel test della Collection 4 che feci circa paio di anni fa a questo Link. Oggi mi concentrerò sulle novità di questa sesta edizione, così da farvi sentire diversi esempi musicali e darvi un’idea di cosa è stato aggiunto e migliorato.
Ma prima, per chi non conoscesse questa famosa raccolta, una breve presentazione.
Presentazione
La qualità e di dotazione di suoni synth analogici e strumenti a tastiera è enorme in questa V Collection 6. Inoltre sono estremamente importanti anche i migliaia di preset già pronti a coprire praticamente qualsiasi genere ed esigenza. Gli strumenti sono 21: DX-7 V, Buchla V, CMI V, Clavinet V, Mini V, Modular V, CS-80V, ARP2600 V, Prophet V & VS, Jupiter 8-V, Oberheim SEM V, Wurlitzer V, Vox Continental V, Solina V, Oberheim Matrix 12 V, Synclavier V, B-3 V (Hammond), Stage-73 V (Rhodes), Farfisa V e Piano V in una nuova versione.
La nuova versione di Analog Lab 3 permette un rapido accesso a tutti i suoni dei sintetizzatori disponibili e rende possibili anche suoni ibridi con layer e combinazioni creative di questi.
Andiamo quindi a vedere le quattro aggiunte, molto interessanti perchè sono emulazioni di strumenti altamente ricercati e che hanno caratterizzato il suono di innumerevoli produzioni discografiche e colonne sonore di successo.
• Buchla Easel V
Il Music Easel di Don Buchla è un synth che è entrato nella storia della musica. Realizzato nel 1973, si trattava probabilmente del primo synth realizzato con parametri che guardavano più all’immediatezza della performance che alla completezza ed alla sofisticazione del sound design a mani ferme. In questo modo gli artisti hanno potuto concentrarsi sulla prestazione in registrazione ed ottenere un’interazione reale con il synth. E’ stato utilizzato infatti per il sound design in tempo reale, creazione di ambienti e soundscapes e sequenze innovative.
In questa versione abbiamo una riproduzione davvero fedele di quello strumento, che in alcuni momenti va anche domata poichè sono state riprodotte anche le imperfezioni e le non idealità che ne hanno reso particolare il suono. Arturia, per chi vuole aggiungere un controllo moderno ad uno strumento vintage, ha previsto all’interno di questo v-instrument, un sistema di modulazione e sintesi chiamato Gravity che permette un’interazione ‘fisica’ nel vero senso della parola, con il suono.
E’ il mio preferito tra le aggiunte, poichè ha un tocco creativo come pochi altri e, se usato bene, può realizzare sonorità estremamente moderne e diverse. Il suo suono è super-analog-style e tirare i cavetti da una parte all’altra da una certa soddisfazione.
• DX7 V
Forse non avrebbe nemmeno bisogno di essere presentato, lo Yamaha DX7 è uno dei synth più famosi della storia, uno degli strumenti – contando anche tutta la stirpe successiva – più presenti nella discografia mondiale dagli anni ’80 ad oggi. E’ praticamente impossibile non avere sentito i suoi suoni almeno una volta – o qualche migliaio.
Come molti synth vintage anche il DX7 era un bell’avversario da affrontare quando ci si approcciava alla sua programmazione, ma Arturia fortunatamente ci ha voluto semplificare le cose rendendolo di utilizzo più semplice attraverso un’interfaccia che ci guida alla ricerca e costruzione dei suoni. L’aggiunta moderna, che Arturia quasi sempre aggiunge alle sue riproduzioni, qui è corposa, con una matrice di modulazione, inviluppi customizzabili, forme d’onda extra, un secondo LFO, effetti, sequencer, arpeggiatore ed altro ancora.
Se volete rievocare certe sonorità anni ’80 non avete nemmeno da guardare gli altri strumenti, aprite direttamente il DX7 e lasciatevi trasportare. Scoprirete però che può dare anche molto altro se si utilizzano gli upgrade.
• CMI V
E’ il padre di tutti i campionatori, realizzato con la sintesi additiva, il Fairlight CMI è stato lo strumento ‘go-to’ per tutti gli smanettoni nella musica dal 1979 in poi. C’è chi lo ha amato e chi lo ha odiato, perchè nel giro di qualche anno ha letteralmente invaso la discografia di suoni e ritmiche elettroniche, a volte molto belle, a volte discutibili. C’è anche chi ci ha scritto e programmato interi album come Herbie Hancock e Peter Gabriel, ed sicuramente è un altro strumento che ha spostato i canoni della musica del tempo.
La versione di Arturia permette di utilizzare 10 slot multi-timbrici, forme d’onda in tempo reale, effetti, un sequencer più semplice da usare dell’originale ma comunque abbastanza fedele, oltre alla nuova funzione “Spectral” che può tagliare e mixare sezioni di audio per creare la propria tavolozza moderna di suoni.
Vi stupireste di sapere quanti ancora utilizzano i campioni del Fairlight o addirittura l’originale per le produzioni musicali e le colonne sonore, soprattutto quando si entra nel campo dell’elettronica. Questa versione è molto fedele e suona molto bene, decisamente convincente, oltre ad essere enormemente più pratica e meno costosa dell’originale.
• Clavinet V
Clavinet e funk potrebbero quasi essere sinonimi da tanto questo strumento è rimasto legato ed è stato utilizzato in questo genere ed i suoi ‘fratelli’ come il soul e l’R&B. Realizzato a metà degli anni ’60 da Hohner è stato suonato da musicisti di ogni genere – anche se alla fine lo ricorderete sempre di più per le produzioni funk. Oggi con la contaminazione totale della musica globale i suoni che si riconducono al Clavinet sono un po’ ovunque, dal rock al pop, jazz, disco e tutti i generi contemporanei.
Il bello della versione Arturia è il modelling fisico con tanto di accessori che spesso venivano aggiunti dai tastieristi per rendere il suono di questo strumento ancora più elaborato. Parliamo di amplificatori valvolari e una sezione effetti che comprende delay, compressione, phaser, flanger, l’immancabile auto-wah e così via.
Esistono pochi altri suoni così caratteristici, quindi avere un Clavinet realistico come questo è sempre utile nella propria libreria v-instruments.
All’interno della V Collection 6 troviamo anche la versione aggiornata di Piano V 2, che contiene tre nuovi modelli di pianoforte. Anche se di pianoforti ottimi ce ne sono molti, questo certo non sfigura e con questo upgrade diventa anche più versatile. E’ stata anche aggiunta una sezione con compressore, un delay stereo e più bande di equalizzazione per scolpire il suono o renderlo più realistico e adatto alle vostre esigenze.
L’altro aggiornamento importante è Analog Lab 3, la piattaforma che permette, senza aprire i singoli strumenti di accedere a tutti i suoni che sono presenti nella collezione e realizzare anche dei layer tra più strumenti, così che le possibilità creative diventano davvero inesauribili. Mi piace la nuova interfaccia grafica e la nuova funzione di ricerca tramite tag che rende molto più semplice navigare e ricercare i suoni rispetto al passato.
La quantità di preset è enorme, ed ora ci sono anche delle brevi descrizioni per ogni suono, così che non dobbiate andare alla ceca nel cercare il vostro, un’operazione che spesso richiede molto tempo.
Conclusioni
Personalmente uso gli strumenti Arturia per le mie produzioni già da diversi anni. Non posso quindi che parlare bene di questa collection che con 399€ (fino al 10 gennaio dopo di che passerà a 499€) consente di avere una delle migliori selezioni di suoni e riproduzioni realistiche di strumenti a tastiera che ci siano sul mercato.
Per quanto riguarda l’aggiornamento ho amato il Music Easel fin dal primo momento ed il Fairlight credo entrerà presto tra i miei preferiti per la sua sonorità super-convincente e realistica. Il DX7 ed il Clavinet sono il completamento di una libreria a cui è davvero difficile dire ora cosa manchi in termini di possibilità timbriche e ritmiche.
Per chi fa musica elettronica è un arsenale infinito di sonorità e preset già pronti all’uso e molto ben realizzati, mentre per chi produce musica a 360° probabilmente sarà la collezione da aprire ogni volta che avrete bisogno di un suono synth o di una tastiera. Se non lo trovate qui dentro, probabilmente non avete cercato abbastanza bene.
Info: www.midiware.com
Info: www.arturia.com
Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it