Recensione Sistema Wireless JTS R-4

Questo mese abbiamo ricevuto dal distributore FBT il nuovo sistema wireless JTS R-4, un marchio cinese che ha dimostrato di saper produrre prodotti all’altezza mantenendo prezzi competitivi ma senza svendere, poichè alla fine la qualità – inutile che ce lo nascondiamo – ha un suo costo, sia che un prodotto sia fatto in Italia sia che sia realizzato in Estremo Oriente.
Il nostro interesse per questa recensione è scaturito dal fatto di poter avere in un solo ricevitore a rack quattro microfoni wirelss – o belt-pack se si desidera. Questa è infatti la configurazione ideale, ad esempio, per una band oppure per chi fa presentazioni, conferenze o dibattiti e vuole avere un equipaggiamento agile e semplice da utilizzare. Togliere i cavi è infatti un’ottima idea per avere un palco più pulito e maggiore possibilità di spostamento, inoltre dal punto di vista estetico è certamente preferibile.

Presentazione

Il sistema che abbiamo ricevuto contiene un ricevitore R-4 a rack in formato standard da 19″ e quattro radiomicrofoni R-4TH. Il kit, intelligentemente, include anche gli accessori necessari alle connessioni come cavi di alimentazione, alimentazione secondaria, cavi BNC per le uscite antenna e cavetti XLR per il collegamento delle uscite audio verso il mixer, oltre ai supporti per i microfoni. Dal punto di vista della completezza quindi non manca nulla, forse solo le batterie che in questo caso sono due pile AA per ogni microfono/trasmettitore – normali o ricaricabili se si vuole utilizzare la ricarica diretta.

Questo sistema JST sfrutta la nuova tecnologia wireless sviluppata dall’azienda. Il mondo della trasmissione wireless infatti lotta con il problema sempre più pressante del sovraffollamento dovuto all’aumento notevole dei dispositivi wifi e dei media che insistono sulle stesse bande. In Italia, ad esempio, con l’avvento della TV in digitale terrestre molti sistemi wireless sono stati messi fuori gioco dalla eccessiva potenza in alcune zone di questo segnale. Poichè questi sistemi radio insistono sulle stesse frequenze talvolta basta la schermatura dei muri di un teatro, talvolta invece – come nei casi dei tendoni – i segnali competono tra di loro e la trasmissione è a rischio se non si utilizza una tecnologia radio all’avanguardia in grado di lottare contro queste limitazioni e che possa mettere a disposizione un numero alto di canali compatibili in una banda limitata.

Questo sistema lavora nella banda UHF 470-960 Mhz ed una larghezza di banda di 36 MHz con una tecnologia PLL (Phase-Locked Loop) che permette di scegliere tra un massimo di 1440 canali, un numero sufficiente per trovare, anche in un ambiente radio molto affollato, le frequenze libere per una trasmissione pulita.
Ovviamente, come tutti i dispositivi moderni di questo tipo, anche il ricevitore R-4 opera in modalità antenna diversity con due antenne ed un sistema ridondante che permette di avere una copertura omogenea dello spazio e meno rischio di sganciamento del segnale.

L’ R-4 possiede nella parte anteriore un display LCD frontale ben illuminato che mostra tutte le funzioni, un controllo encoder per la navigazione, quattro sezioni indipendenti per la selezione ed impostazione dei trasmettitori e il pulsante per la funzione Remoset, che spiegherò tra poco.
Nella parte posteriore invece troviamo le prese di alimentazione, input e output per l’alimentazione a cascata, le prese BNC per le antenne RF, anche qui con i rispettivi output per connettere in cascata altre unità R-4 – fino a 10; quindi ci sono le singole uscite audio bilanciate XLR e un’utile uscita sia XLR che jack con tutti i trasmettitori mixati. Quest’ultima è utile nel caso vogliamo sommare i canali alla fonte, abbiamo scarsità di canali nel mixer o per velocità vogliamo gestire un gruppo di quattro canali assieme.

I quattro microfoni R-4TH sono ben fatti, hanno un peso contenuto di circa 350g e le capsule microfoniche sono sostituibili con grande semplicità. Nel nostro caso abbiamo provato le capsule dinamiche DMC-5, con pattern polare iper-cardioide e risposta in frequenza da 50 Hz a 16.5 KHz.
I trasmettitori sono alimentati con due batterie AA e possono essere ricaricati con un modulo caricatore opzionale. Hanno un piccolo display LCD che mostra le informazioni sul canale, il gruppo di canali, la frequenza, la funzione mute (attivabile con uno switch sul microfono), il livello di attenuazione del segnale, la sensibilità, il livello della batteria e la funzione key-lock.

Non vi tedierò con i dettagli dell’installazione e delle possibilità di settaggio manuale delle frequenze, sebbene sia possibile ed è essenziale nei casi in cui ci sono problemi sulle frequenze, la cosa importante da sapere è che il sistema ha una funzione di scansione automatica delle frequenze che, nella stragrande maggioranza dei casi, sceglieranno le frequenze migliori in modo autonomo. Arrivo quindi alla funzione Remoset, brevettata da JST, che  consente la sincronizzazione ed il pairing di tutti i microfoni, anche in contemporanea. Questo è molto utile perchè con una sola operazione ed in pochi secondi si possono impostare e rendere operativi tutti i trasmettitori e contemporaneamente far si che siano aggiornati con tutte le informazioni di cui sopra. Quando si deve montare e fare un soundcheck l’ultima cosa che si desidera è perdere tempo prezioso nell’impostare frequenze, litigare con mille parametri e fare operazioni ripetitive.

La Prova

Ho testato il sistema R-4 prima in studio, per una prova cosiddetta a freddo, dove ho potuto provare e verificare tutte le caratteristiche e la sincronizzazione rapida dei microfoni. Effettivamente, pur avendo letto il manuale e non essendo a digiuno di radiomicrofoni, non ho avuto bisogno di alcuna di queste competenze poichè la funzione Remoset ha fatto tutto per me. Ho inserito le batterie nei microfoni, li ho accesi e, dopo aver fatto un autoscan delle frequenze sul modulo a rack, ho semplicemente premuto il pulsante Remoset. I quattro microfoni, differenziati per colore sul fondo del ricevitore, hanno iniziato la sincronizzazione e in pochi secondi erano operativi. E’ stato tutto molto semplice. Sia i gruppi che i canali sono stati assegnati automaticamente.

La qualità audio dei microfoni è buona ed in studio – lo consiglio anche a voi prima di andare live – ho sistemato la sensibilità con l’attenuazione del segnale. Questa è molto utile poichè, oltre ad evitare la saturazione, mi ha permesso di impostare diversamente i microfoni a seconda che fossero destinati al cantante o ai coristi: il cantante infatti solitamente mantiene una distanza maggiore dal microfono, mentre chi suona allo stesso tempo spesso tende quasi ad appoggiarsi per avere un riferimento di posizione, quindi il volume diverso è utile.

Provato poi il sistema live devo ammettere che non ha dato nessun tipo di problema e si è comportato esattamente come in studio. Il pattern ipercardioide delle capsule in questione ha retto bene anche alla pressione sonora dei monitor e, nel caso di inneschi, si può sempre regolare la sensibilità in modo da ottenere una reiezione maggiore.
L’autonomia purtroppo non sono riuscito a calcolarla con precisione poichè cambia secondo i parametri impostati, la potenza scelta, la sensibilità ed altri fattori. JTS purtroppo non da questa indicazione, quindi consiglio sempre un paio di batterie di scorta, oppure, come nel mio caso, non dovendo utilizzare tutti e quattro i microfoni, di tenerne almeno uno di riserva sempre pronto. In ogni caso l’autonomia mi sembra sufficiente per diverse ore.

JTS produce molte tipologie di capsule microfoniche, secondo le necessità, il tipo di utilizzo e di voce del cantante, quindi si può adattare il sistema in modo davvero attinente alle proprie necessità pur senza spendere grosse cifre.
Per quanto riguarda la qualità costruttiva del sistema siamo anche qui su buoni livelli. Considerato il costo decisamente abbordabile per una soluzione con quattro microfoni ed un ricevitore wireless con così tanti canali e facilità di utilizzo, il fatto che i trasmettitori siano in gran parte in plastica e non in acciaio ne è una semplice conseguenza. Certo, magari non userei il microfono come martello per piantare i chiodi, però tutto l’insieme sembra comunque molto resistente e fatto per durare.

Conclusioni

Il sistema JTS R-4 ed i microfoni R-4TH sono una soluzione notevole per rapporto qualità/prezzo, visto che il prezzo suggerito di vendita è di 1.265€. Credo che ormai, in questa inoltrata fase di globalizzazione, abbiamo superato il pregiudizio che tutto ciò che viene dall’Estremo Oriente è peggio di ciò che viene fatto in Occidente. Questo non è vero e questo sistema ne è una riprova. La diffusione di questo marchio sta crescendo e credo proprio che continuerà a farlo ad un buon ritmo poichè possiede un catalogo ampio, un’offerta valida e soluzioni a prezzi competitivi.
Forse i cantanti più attenti alla loro voce saranno un po’ restii a passare dai loro marchi storici e conosciuti, ma anche qui io credo che la prova – magari un bel blind test come consiglio sempre – sia ciò che può fare la differenza. Perchè nel nostro ambiente, anche se sembra incredibile, una delle cose più difficili da fare è scegliere con le orecchie e non con gli occhi.

Info: www.fbt.it

 

Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it

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