Si è appena conclusa l’ultima edizione del NAMM show che ha registrato un’affluenza eccezionale di pubblico.
La sensazioni che avevamo condiviso con tutti voi nel nostro articolo introduttivo del primo giorno ha avuto una chiara conferma durante tutto lo svolgimento della fiera che ha visto la partecipazione – letteralmente – di folle oceaniche, un pubblico in numero eccezionale come non ricordavamo di averne mai visto al convention center di Anaheim.
Il nuovo padiglione che si sviluppava su due livelli introdotto quest’anno ha funzionato perfettamente e nello specifico le aree dedicate all’Audio Pro, vera novità di questa edizione, sono state molto visitate e apprezzate. Nulla si può dire in merito all’organizzazione che, va detto, dispone probabilmente di risorse importanti e può permettersi uno spiegamento di forze (steward, personale di servizio, infrastrutture) più unico che raro nel settore. In alcuni casi un po’ lunghe le operazioni per entrare nei padiglioni, conseguenza anche di controlli sicurezza puntuali e di un afflusso decisamente da record.
Venendo alle novità prodotto, nulla di molto altro si può aggiungere a quello che abbiamo già ampiamente detto nel nostro speciale NAMM (a proposito, per chi ancora non lo avesse fatto si può leggere tutti i dettagli in homepage). In effetti non abbiamo trovato novità eclatanti o prodotti particolarmente di tendenza, ma piuttosto l’introduzione di prodotti teoricamente utili e sicuramente creati con l’intento di offrire all’utilizzatore una soluzione funzionale.
Se proprio dovessimo intercettare una tendenza potremmo sottolineare la presenza dell’integrazione di batterie ad alta efficienza nei sistemi di sonorizzazione così da rendere, in parte, l’amplificazione indipendente dalla rete elettrica (S1 Bose, JBL Ear One…).
“Semplificazione”, questo è di certo un altro concetto chiave. Abbiamo compreso abbastanza chiaramente come esista questa chiara volontà da parte delle aziende produttrici di fornire all’utente finale un prodotto non solo plug and play ma anche estremamente semplice da utilizzare, senza la necessità di “perdere tempo” nell’apprendere il funzionamento del prodotto stesso.
È una sorta di “superamento della tecnologia” grazie alla tecnologia stessa, un concetto interessantissimo espresso peraltro in modo illuminante in uno dei seminari organizzati durante la breakfast session “Grow Your Business” dal relatore Mitch Joel. Siamo individui pigri e nessuno ha più voglia di leggere i manuali di istruzione, addirittura le nuove generazioni danno per scontati alcuni gesti ed alcuni funzionamenti, tanto che – prendiamo il caso degli smartphone – deve essere proprio la tecnologia stessa ad aiutarci nella vita di tutti i giorni a risolvere problemi legati al funzionamento delle cose evitando quindi di rappresentare, per prima, un impedimento…
Dissertazioni a parte torniamo a questo NAMM 2018 e, come al solito, “diamo i numeri” in merito a questa edizione. Numeri ufficiali che ci sono giunti proprio in queste ultime ore in redazione e che parlano di 115085 ingressi, 7000 brand e quasi 2000 compagnie che hanno esposto i propri prodotti in aggiunta a quasi 500 seminari svoltisi durate le giornate di fiera. Insomma, tirando le somme, non si può che affermare che l’edizione 2o18 rappresenta veramente un record, complice anche il successo dei nuovi padiglioni dedicati all’audio pro che, con molta probabilità, continueranno ad attirare nuove aziende già dalle prossime edizioni.
E non è la prima volta che verifichiamo che le fiere d’oltre oceano, quando decidono di ingranare la marcia superiore, portato a casa il risultato. Premiate certamente da un mercato vasto e reattivo, da budget adeguati ma anche da capacità, spirito di intraprendenza ed entusiasmo. Una dote quest’ultima, l’entusiasmo, che specialmente in un settore con una forte connotazione “spettacolare” come il nostro, è quanto mai importante…
Nota finale, proprio nella settimana dei NAMM show sono andati in scena (la domenica) ad Hollywood i Grammy Award 2018 a completamento della festa “musicale” dei giorni del NAMM (o più probabilmente vice-versa ndr) ed anche in questa sede Bruno Mars è uscito come grande vincitore, affiancando quindi ai Grammy Award anche i premi “tecnici” come miglior produzione del disco e miglior tournée. E credeteci, il ragazzo li merita tutti…
Aldo Chiappini
Editor-In-Chief
Light Sound Journal Network