Nel mondo delle chitarre non esistono molti brand che possono vantare la storia ed il successo di Gibson, la compagnia di Nashville che ha creato a partire dal 1906 alcune delle chitarre più iconiche e belle di sempre. La tradizione e la storia centenaria però non sono un paracadute sufficiente per i problemi finanziari che il marchio della “G” sta passando. E’ proprio di queste ore la notizia che l’ammontare dei debiti in scadenza a breve potrebbe portarla a dichiarare bancarotta entro l’anno.
Secondo il Nashville Post, Gibson avrebbe in scadenza debiti per 375 milioni di dollari e, nonostante il suo fatturato abbia superato il miliardo, per ora sarebbe riuscita a pagarne solo poco meno del 9%. Il CEO Henry Juszkiewicz, sempre secondo la stampa americana, starebbe quindi lottando contro il tempo per decidere se tentare di pagare il debito con l’equity dell’azienda oppure dichiarare bancarotta. La prima ipotesi sarebbe preferibile ma c’è da capire se il brand riuscirà a realizzare in così poco tempo tutta questa liquidità vendendo ciò che può senza intaccare il suo core-business.
Segnali non propriamente incoraggianti erano già venuti alla luce del sole quando l’ormai ex-direttore finanziario Bill Lawrence aveva lasciato l’azienda dopo nemmeno un anno dal suo arrivo e giusto qualche mese prima della scadenza del debito.
Ci sarebbe quindi, continua il report del giornale del Tennessee, un mutuo bancario di 145 milioni di dollari in scadenza immediata se questo debito non fosse rifinanziato per la metà di luglio. Ed a parziale riprova di questo, Juszkiewicz avrebbe assunto la banca di investimenti Jeffries come consulente per trovare una soluzione alla situazione finanziaria critica.
Proprio giovedì scorso Gibson aveva dichiarato che l’attuale strategia dell’azienda la porterà a “registrare il miglior risultato finanziario che la compagnia abbia mai realizzato nella sua storia entro il prossimo anno“. Se così fosse si calcola che il brand americano potrebbe ripagare interamente il debito nell’arco di sette anni.
L’ironia della sorte vuole che una compagnia che fa chitarre, che ha tra i suoi più illustri musicisti attuali e passati nomi come Slash, Santana, Bob Marley, Eric Clapton, Jimi Hendrix, Jimi Page, Keith Richards, Robert Johnson e mille altri, potrebbe fallire nell’anno in cui venderà più chitarre che mai. La strategia di differenziazione del marchio, che l’ha portato a fare acquisizioni ed operazioni alquanto discutibili fuori dal suo core-business, sarebbe quella che ha creato l’attuale buco nei bilanci.
Certo sarebbe un momento davvero triste per i chitarristi di tutto il mondo vedere un patrimonio storico e musicale andare verso il fallimento.
Luca “Luker” Rossi
Redazione ZioMusic.it