Behringer: enorme nuovo centro produttivo da 100 milioni di dollari

Che in Cina non amino fare le cose in piccolo si sapeva ed altrettanto possiamo dire di Uli Behringer, a capo del colosso musicale Music Group che possiede i marchi  Midas, Klark Technik, Bugera, Tannoy, Lake, Turbosound, TC Electronic, TC Helicon, oltre a Behringer ovviamente.
La notizia dell’enorme centro produttivo aperto da Behringer a Nanlang, cittadina nella periferia di Zhongshan, ha però stupito il mondo, nonostante diverse indiscrezioni fossero già trapelate negli ultimi tre anni durante la progettazione e costruzione. Il MusicTribe City è, come dice il nome stesso, una piccola città nella città di quasi trecentomila metri quadri. Giusto per capirci, ci potreste mettere 56 campi da calcio uno a fianco all’altro.

Dimensioni piccole per una città, la Città del Vaticano non è poi molto più grande con i suoi 440 mila mq, ma enormi per una fabbrica. Dal video e dalle dichiarazioni uscite in questi giorni però si capisce come non si tratti solo uno stabilimento ma di un vero e proprio centro polivalente che unisce le attività produttive, la progettazione, un campus educativo e formativo, strutture per la ricerca, un magazzino da oltre 50 mila bancali e diverse aree ricreative.

Sappiamo ad esempio che i synth DeepMind, il Model D ed il Neutron sono già prodotti a MusicTribe City. L’apertura del centro ha infatti creato notevoli ritardi nella consegna dei nuovi Model D a causa dell’imponente trasloco necessario per spostare la produzione in questa nuova struttura.
Il tutto è costato a Behringer ed ai suoi investitori circa 100 milioni di dollari per fare di questa cittadella uno dei centri produttivi più avanzati al mondo.
Uli Behringer ha così commentato il risultato raggiunto: “Molti anni fa avevamo questo folle sogno di costruire lo stabilimento più avanzato e sostenibile che potesse anche essere un posto magnifico per i nostri 3 mila Tribers che ci avrebbero lavorato e vissuto. Oggi il sogno è diventato realtà.

Viste le dimensioni sia della struttura che dell’investimento, molti dubitano che MusicTribe City possa essere dedicato soltanto alle tecnologie musicali. Altri ipotizzano, con uno scenario poco ottimista per i marchi ancora residenti in Europa, un progressivo trasferimento di tutte le attività in Cina.
Che nei prossimi anni MusicGroup abbia intenzione di espandersi ulteriormente in altri settori?

Luca “Luker” Rossi
 

 

Redazione ZioMusic.it

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