50 anni al centro di Baglioni: luci e video

Secondo appuntamento interamente dedicato alla parte visual del nuovo tour di Baglioni, in cui insieme a Carlo Pastore per quanto riguarda l’illuminazione e Fabio Ciccone responsabile della parte video, abbiamo analizzato la tecnica, il processo creativo e le complessità legate a questa particolare produzione.

Photo Credit: Angelo Trani

Come per l’audio, anche gli aspetti visual di questa produzione hanno richiesto una particolare attenzione, visto che i concetti di frontale, back e tagli cambiavano a seconda del punto di vista dello spettatore ed era sempre presente una forte componente video, concentrata soprattutto sul floor. Carlo, che ha già affrontato produzioni a 360° e negli hanni ha sviluppato un particolare feeling artistico con Baglioni, ci racconta nel dettaglio la tecnica e la creatività di questo concept nato in occasione dell’evento estivo all’Arena di Verona e migliorato durante il tour invernale.

ZioGiorgio.it: partiamo dalla domanda delle domande: com’è lavorare a 360?

Carlo Pastore: si tratta di una prospettiva completamente diversa rispetto al classico live frontale. Di solito la quarta parete di una scena è come una tavolozza sulla quale puoi disegnare qualsiasi cosa, mentre in un palco a 360° non hai nulla sul quale scrivere, o ancora meglio tutto quello che disegni è il contrario di quello che vedi. Inoltre in una situazione standard hai un punto di vista che varia su 140° circa, mentre qui quello che vedo dal mio front è completamente diverso a seconda di dove ti piazzi.
Per esperienza ho imparato due semplici regole: prima di tutto non ti devi fissare troppo su alcune scene statiche, devi cercare sempre di dare un movimento, a meno che non hai l’intenzione di dare vita ad un disegno ben preciso, ricordando che ciò che per te è un frontale negli altri lati sono tagli o controluce. Seconda regola è quella di cercare di stare sempre bassi con l’intensità, visto che è molto facile accecare il pubblico e passare dalla parte del torto (ndr. ride!). È una bella sfida, ancora di più nel momento in cui sul piano del palco sono presenti anche le proiezioni che non devono essere annullate dalle luci. Anche la scelta di un PA discreto ha portato dei vantaggi a tutti i settori, dando alla scena una migliore pulizia.

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: lo show è un percorso cronologico della carriera di Baglioni. C’è una logica che segue l’evolversi del live da parte tua?

Carlo Pastore: come vedrai, lo show comincerà con una versione strumentale di “Signora Lia”, come un suono che arriva da lontano, dove Baglioni non è presente sul palco. Da li si parte con “Questo piccolo grande amore” fino ad arrivare ai giorni nostri con l’ultimo singolo “Con voi”. Anche se mi sarebbe piaciuto seguire un filone cromatico, sarebbe stato quasi impossibile incastrarlo con le esigenze date da video e costumi. Considera che abbiamo 21 musicisti e 25 tra performer e ballerini che entrano in scena tutti insieme sin dal secondo brano (ndr. Porta Portese) dove non devi fare altro che spingere ed illuminare.
Ogni brano è un mondo a se, anche perchè non è il racconto di un album, ma della propria vita in cui si parla di quel preciso momento, con quelle sensazioni e quei colori.

 

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: andiamo nello specifico. Che proiettori hai utilizzato e come li gestisci?

Carlo Pastore: abbiamo un floor essenziale con le P5 di SGM che danno colore e illuminano sul palco senza sporcare la proiezione. Poi partendo dal ring più esterno dei tre presenti, ho scelto di utilizzare i VL4000 Wash Beam di Philips Vari-Lite. Dovendo dare spazio ai sub, ho voluto un proiettore ibrido che mi permettesse di diminuire il numero di unità totali, e non avendo bisogno di velocità ho optato per queste macchine che al momento a mio avviso sono una delle scelte migliori disponibile sul mercato.
Sui ring interni e sui tagli abbiamo invece una quantità spropositata di DTS EVO, 81 in totale, affiancati sul ring intermedio dai Wash SL500 della Philips e dai SL300 sui tagli, entrambe macchine abbastanza affidabili con un’ottima potenza e un buon livello di qualità per quanto riguarda la miscelazione dei colori.
Altra particolarità di questo disegno è il vantaggio di utilizzare alcuni proiettori in più modalità, dal key-light al riempimento, fino all’effetto.
Per quanto riguarda l’architettura di sistema abbiamo 21 universi totali che viaggiano in ArtNet, main e spare anche in cabina con uno switch DMX che consente di passare agevolmente da una situazione all’altra. Fino agli splitter tutto ha un backup, con le console Ma2 in mirror tra loro collegate alla NPU aggiuntiva.

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: poi ci sono i laser…

Carlo Pastore: esatto, abbiamo gli RTI NEO della LaserWorld che utilizzo in pochi momenti e con effetti standard pre-impostati che lancio direttamente da console. Anche se semplice, l’effetto è inaspettato e mai noioso.

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: parliamo del video. Puoi raccontarci su come ti sei interfacciato con le proiezioni?

Carlo Pastore: tutti i brani sono costruiti in relazione al video o viceversa. I cambi cromatici seguono le proiezioni, ed alla base abbiamo ragionato su ogni singolo contributo, con un lavoro lungo e puntiglioso cominciato con l’Arena di Verona e terminato con l’allestimento per il tour invernale. Dal punto di vista tecnico luci e video seguono lo stesso timecode ad eccezione di un paio di brani gestiti in manuale semplicemente perchè sono presenti alcuni momenti di interazione con il pubblico.

ZioGiorgio.it: quanto è durato l’allestimento?

Carlo Pastore: abbiamo fatto un primo allestimento a Roma sia per la data all’Arena di Verona, sia per il tour invernale. Insieme ad Angelo Cioci, mio prezioso collaboratore, siamo partiti a fine Luglio con lo studio dei brani e la progettazione su Cast Wysiwyg, per poi cominciare le prove vere e proprie a fine Agosto prima di spostarci in Arena. Stessa cosa per il tour invernale, con 10 giorni in totale a disposizione e un periodo dedicato alla programmazione offline con la quale siamo riusciti ad arrivare alle prove con 1/3 del lavoro già fatto.
Per allestire il tutto entriamo la sera prima e finiamo in mattinata. In alcune date siamo riusciti ad allestire in un’unica giornata entrando con il rigging alle 5 del mattino per essere pronti alle 15, ma eviterei di ripetere l’esperienza nuovamente!

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: sappiamo che la tua esperienza con Baglioni è lunga e ricca di aneddoti…

Carlo Pastore: Claudio è una persona molto preparata ed esigente. Prima di tutto è un Architetto, e quindi ha cognizione di quello che è la costruzione di un concept. Quando deve dirti qualcosa te la dice nel miglior modo possibile e con una eleganza ormai rara. Con lui c’è un continuo confronto sempre ricco di stimoli; ogni giorno chiede consiglio e cerca di tener viva anche la nostra curiosità. Poco fa stavo proprio inserendo alcuni accorgimenti che mi aveva chiesto al termine della scorsa tappa, ed è bello lavorare così. Non ti abitui mai alla routine dello show. Inoltre è competente e spesso sembra di parlare con un Lighting Designer e rispetta il lavoro che fai. Nonostante le sue competenze non entra mai nel tuo lavoro e ti lascia libero nell’interpretazione del brano, nella scelta dei cromatismi ecc… Poi lo guarda insieme a te per un confronto al fine di migliorare il tutto.

ZioGiorgio.it: vuoi concludere con una considerazione sulla squadra luci?

Carlo Pastore: collaboro con Agorà da anni e per questo tour mi ha messo a disposizione uno squadrone a partire da Alessandro Saralli il caposquadra, Manuel del Signore ai dimmer, Roberto Petino head of rigging, Mimmo Armenio ai motorizzati insieme a Francesco Onori e al banco a farmi compagnia Michele Donninelli.

Crew Luci e Video di Agorà

Passiamo ora alla gestione dei contributi video, con Fabio Ciccone che ci racconta un setup semplice ma di enorme effetto, con una proiezione concentrata sul palco e ben integrata con le luci.

ZioGiorgio.it: ben trovato Fabio. Raccontaci il tuo ruolo in questa produzione.

Fabio Ciccone: per questo tour svolgo sia il ruolo di operatore che di tecnico per conto di Agorà. Per gli start siamo tutti legati al timecode, mentre alcuni insert video sono gestiti in manuale.

ZioGiorgio.it: cosa utilizzi per le proiezioni?

Fabio Ciccone: sul palco sono presenti 8 proiettori laser EB-L25000U 25k della Epson e tutto il sistema è ridondante in fibra ottica, con un canale che va su in HDMI ed un’altro in DVI. Utilizziamo ottiche short 0.65 visto che abbiamo un palco 20×20 con una distanza massima dai proiettori di 9 mt. Abbiamo diviso il palco in 4 settori, uniti tramite il media server dove gestisco anche le geometrie. Di standard dovrebbero essere installati sul ring interno e messi perpendicolari, ma in alcuni casi lavorano in obliquo e riadattiamo le geometrie per coprire tutto il palco.

Photo Credit: Angelo Trani

ZioGiorgio.it: come gestisci il tutto dalla regia?

La regia video

Fabio Ciccone: qui in regia abbiamo Watchout che richiama semplicemente le clip video, senza effettistica realtime, con i contenuti modificati in post produzione. Mentre personalmente mi sono occupato del montaggio video e dell’adattamento al timecode, la creazione vera e propria dei contenuti è stata affidata a D/LABS, una azienda francese già ingaggiata per l’evento di Verona.
Tornando a Watchout, sulla schermata sono presenti le varie que-list, una per canzone, con all’interno diverse memorie pilotate dal timecode, visibile in un’altra sezione dello schermo e che serve anche da riferimento per la tempistica di ingresso nel momento in cui richiamo le cue manualmente. Infine abbiamo un controller midi che utilizzo per velocizzare gli insert.

ZioGiorgio.it: quanto tempo impiegate per installare e settare il tutto?

Fabio Ciccone: a livello pratico, tra montaggio truss, linee, staffe varie e messa in sicurezza, ci vogliono circa 3 ore. La parte di settaggio richiede circa 2 ore per l’accoppiamento, l’allineamento e la creazione delle geometrie sul palco. Per questa fase utilizzo un pc portatile direttamente sul palco, collegato in remoto con il media server. Lo staff video è composto da tre persone: io, Saverio Ranalli e Alfonso Mastrangeli, tutti di Agorà.

Dal punto di vista visivo lo show ci è sembrato discreto ma di enorme effetto, con un utilizzo bilanciato e mai esagerato delle varie feature offerte dai proiettori. Carlo è stato in grado di dare vita a diversi look che si incastravano alla perfezione con i racconti di Baglioni e capaci di amplificare quelle onde emotive che correvano lungo tutto il palazzetto come un moto perpetuo di quasi 3 ore.

Photo Credit: Angelo Trani

Insomma, 50 anni di esperienza sul palco fanno la differenza, e quando l’artista riesce a trasmettere tutto il suo bagaglio alla propria crew, nasce la magia…

Walter Lutzu
ZioGiorgio team

© 2001 – 2018 NRG30 srl. All rights reserved

Vai alla barra degli strumenti