Oggi, su ZioMusic.it, vi proponiamo un articolo su uno dei batteristi più interessanti del nostro tempo: Simon Phillips.
In questo articolo analizzeremo la tecnica di S.Phillips e andremo alla scoperta dei suoi segreti per ottenere un suono di batteria potente e profondo.
Il Concetto di Accordatura di Simon Phillips per Ottenere un Suono Grosso sulla Batteria
Simon Phillips è una leggenda della musica rock-fusion. E’ stato per più di 20 anni il batterista dei Toto e ha suonato con alcuni dei più grandi artisti mondiali (Gary Moore, Mick Jagger, The Who, Jeff Beck, Judas Priest…).
Oltre ad essere un batterista straordinario e di riferimento per generazioni, è anche noto per avere uno dei suoni di batteria oggettivamente più belli e riconoscibili in assoluto. Ma da dove arriva il suo grande suono? Ovviamente non basta avere la sua stessa batteria e le stesse pelli… E’ necessario avere anche la mano per ottenere un certo suono, si sa.
Ho cercato così di approfondire le mie ricerche per capire quale sia il concetto di accordatura alla base del suo suono così caratteristico.
“La batteria è fatta di tanti elementi, ma io l’ho sempre pensata come a uno strumento solo, esattamente come il pianoforte” (S. Phillips)
La percezione del suono
Secondo il grande batterista inglese, noi batteristi spesso sbagliamo a cercare il “suono perfetto” dalla posizione in cui siamo seduti dietro allo strumento.
Non dovremmo pensare al suono percepito dalle nostre orecchie a mezzo metro di distanza, ma dovremmo pensare al suono di fronte allo strumento, cioè a come viene percepito dall’audience a 5/6 metri di distanza.
La tensione delle pelli
In questo video, Phillips spiega come il suo concetto di accordatura sia quello di tenere le pelli particolarmente tirate, senza preoccuparsi di armonici o risonanze, ottenendo molto volume e permettendo così al fonico in studio o dal vivo, di non dover alzare troppo il gain dei microfoni per ottenere un suono corposo.
Il suo concetto di accordatura è quello di tendere la pelle risonante dei tom esattamente sulla stessa nota della battente, per non avere code o “pitch bend” e ottenere grande risonanza del tamburo.
Sembra impossibile ottenere un suono “gestibile” in studio o live con pelli monostrato (Phillips usa Remo Ambassador clear) senza alcuna sordina e con armonici “come se non ci fosse un domani”? Ascoltando il suo inconfondibile suono non si direbbe affatto…
Inoltre questa accordatura gli permette avere il massimo controllo della dinamica su tutti i tamburi, elemento molto importante nel suo playing.
Da notare anche come Simon Phillips suoni con la cassa completamente chiusa, microfonata al suo interno, con una sola sordina, solitamente una grossa salvietta arrotolata (o il Muff Kick) posizionata esclusivamente contro la pelle battente.
Solo in alcuni casi si può notare un piccolo foro sulla pelle risonante, ma con lo stesso identico settaggio di sordine e microfoni.
In quest’immagine si vede il foro nella pelle risonante e la grossa salvietta contro la pelle battente
L’esperienza
Forse non sai che Simon Phillips è anche un grande fonico (gestisce il Phantom recording studio in California) e probabilmente l’esperienza maturata negli studi di registrazione l’ha portato a fare questa scelta consapevole, che oggi potremmo considerare in un certo senso “atipica” nel genere rock, dove si cerca sempre tanto attacco e un suono fermo e controllato, con pelli pesanti e sordinate.
Quindi se vuoi ottenere un suono grosso e organico invece di mollare le pelli pensando al suono ciccione, prova a tirarle più di come faresti abitualmente e vedi se riesci finalmente a trovare il suono che stavi cercando.
Vi lasciamo con questo video di Simon Philips e vi aspettiamo per il prossimo appuntamento con Corrado Bertonazzi, solo su ZioMusic.it!