Ed eccoci così arrivati alla fine dell’edizione 2019 di MusikMesse e Prolight&Sound, ancora una volta sono stati giorni intensi dove il nostro team ha cercato di dare, in tempo reale, una visione il più completa possibile delle fiere e delle novità presentate. Nella totalità circa 120 live news, spesso in italiano ed inglese, per almeno 230 prodotti trattati…
Come preannunciato i padiglioni di MusikMesse sono stati disposti in maniera differente rispetto agli altri anni e spesso abbiamo dovuto “pedalare” non poco per passare da una hall all’altra per poter incontrare tutti i più importanti player del settore.
Un ennesimo cambio che, come al solito, ha accontentato qualcuno e qualcun altro meno, ma che è segno evidente di come l’organizzazione fiera in questi ultimi anni si stia dando da fare per cercare di restituire nuova linfa ad una manifestazione tra le più longeve del settore e che fisiologicamente ha bisogno di novità e nuove soluzioni, anche logistiche.
Novità e iniziative che non sono certo mancate anche se, per motivi di tempo, non sempre possono essere seguite nella loro totalità: oltre cinquanta palchi per cento eventi musicali nella città di Francoforte, il “The World of Vintage Guitars”, una vera libidine per gli appassionati di strumenti vintage, la “Les Paul Night” con ospite, tra gli altri, il chitarrista degli Scorpions, Matthias Jabs ed ancora “Musikmesse Plaza”, un evento completamente nuovo rivolto specificamente agli amanti della musica, dove i visitatori possono acquistare strumenti, attrezzature, dischi e prodotti di merchandising direttamente da produttori e rivenditori.
E’ innegabile, e sotto gli occhi di tutti, che la parte espositiva di MusikMesse abbia ristretto sensibilmente la superficie ed il numero delle aziende e da qui bisogna partire per un’analisi seria e costruttiva, tenendo conto però di un paio di punti che sembrano essere alla base del nuovo corso di MusikMesse tracciato ormai due o tre anni fa.
In primis bisogna ricordare, come testimoniano i tanti eventi citati poco sopra, che in questi ultimi anni la fiera non vive soltanto all’interno dei padiglioni, ma coinvolge iniziative ed incontri – compresa la musica suonata – che vengono svolti in aree specifiche e talvolta anche nel centro cittadino di Francoforte.
E’ altrettanto chiaro poi che è il modo di fruire la musica ad essere cambiato ed in un certo senso il format “espositivo” della fiera – come lo abbiamo sempre conosciuto – deve trovare necessariamente nuove strade e nuovi modi per coinvolgere pubblico ed espositori. Non sarà facile e probabilmente non ci saranno formule magiche per far tornare MusikMesse (ma questo vale per molte altre fiere nel settore MI) ai livelli degli anni d’oro, quando, è bene ricordarlo, anche il mercato era più fiorente e forse più facilmente interpretabile.
Gli sforzi e le competenze di Frankfurt Messe non sono messi in discussione e le iniziative di quest’anno sono senz’altro lodevoli ed interessanti, ma occorrerà capire quale sarà il responso del pubblico che dovrà probabilmente imparare a vivere la fiera in maniera diversa, andando oltre quella che sembra essere una equazione e che vede la fiera come mera esposizione statica di strumenti all’interno di un polo fieristico…
In conclusione i dati ufficiale di quest’anno che parlano di un totale di oltre 85.000 visitatori che si sono recati a Messe Frankfurt mentre circa 25.000 appassionati di musica hanno assistito agli eventi del Musikmesse Festival.
La Redazione