ESC 2019: le interviste

Eccoci al secondo appuntamento dedicato all’edizione 2019 di Eurovision Song Contest (trovate la prima parte qui), dove vi proponiamo una serie di interviste esclusive con Ronen Najar, uno dei due Lighting Designer protagonisti dell’immenso disegno luci, Angelo Di Nella, programmatore ed operatore della console luci main dedicata al palco e Edoardo Michelori per la rental Agorà, che ci parlerà del setup audio all’interno dell’Expò Tel Aviv.

Ronen Najar ci ha accolto il giorno prima della serata finale nel cuore della regia luci, inserita nell’ultima fila dell’arena costruita all’interno del padiglione 2 dell’expò, dove da poco erano terminate le prove, rigorosamente a porte chiuse, della pop star Madonna. Con l’intero team di programmatori alle prese con gli ultimi ritocchi prima di staccare e andare a riposarsi in vista dell’evento finale, un visibilmente stanco ma soddisfatto Ronen ha rapidamente risposto alle varie domande trasmettendo tutto l’entusiasmo per uno show di altissima qualità, ben gestito a livello tecnico e dove tutto ha funzionato alla perfezione.

ZioGiorgio.it: bentrovato Ronen, prima di tutto vorremo conoscerti meglio…

Ronen Najar: sono un Lighting designer israeliano, ho 45 anni, e disegno da circa 20 anni principalmente in ambito tour, live e musical, in eventi che si svolgono per la maggior parte qui in Israele. Per questa avventura collaboro con Dakar Azulay, con cui ho disegnato palco e scene. Siamo molto amici e lavoriamo insieme da parecchi anni. Dakar è più specializzato sul televisivo e lavorare insieme ha permesso di accorciare notevolmente i tempi, mantenendo una qualità elevata.

Photo: Ralph Larmann

ZioGiorgio.it: vuoi raccontarci il workflow di ESC, dal concept al rapporto con le delegazioni?

Ronen Najar: lo stage è stato disegnato da Florian Wieder e prende spunto dai triangoli che compongono la stella di David. Da li, come puoi immaginare, gestire 41 delegazioni e 41 show completamente differenti tra loro è estremamente complesso, soprattutto nel momento in sono presenti richieste specifiche per quanto riguarda colore base, contenuti video e integrazioni scenografiche che spesso includono fixture luci aggiuntive.
Non abbiamo contatti diretti con le delegazioni, ma è presente un team tecnico/creativo che fa da pre-filtro alle varie richieste e che, dopo la prima prova, ci fornisce i feedback sull’esibizione. La maggior parte del tempo è stato impiegato per capire come far felici tutte le delegazioni e realizzare nel complesso un ottimo show, trovando una combinazione ottimale tra le richieste delle delegazioni e le nostre idee.

ZioGiorgio.it: andiamo nello specifico, raccontaci come è composto il rig luci.

Ronen Najar: in totale sono presenti 1600 fixtures nel main stage e 200 nella Green Room, la maggior parte a LED, con 30 persone che formano lo staff luci e 12 tra designer, operatori e spot controller, oltre a 16 operatori su follow spot. Per le fixture volevamo risparmiare il più possibile in termini di potenza e abbiamo analizzato le novità per quanto riguarda le sorgenti LED sfruttando al meglio la geometria del triangolo.
A grandi linee e parlando di brand, abbiamo affidato a Claypaky il ruolo di special effect con gli Sharpy Plus e Axcor Profile 600 posizionati all’interno e intorno ai triangoli luminosi presenti sul tetto, gli Scenius Unico per il controluce alto e basso tra schermo e palco, gli Sharpy Wash interamente dedicati all’illuminazione del pubblico, e altri Axcor 600 per l’illuminazione delle scenografie dei vari artisti.
Robe è stata invece scelta principalmente per le key-lights, con i BMFL WashBeams sul tetto e sul palco, affiancati ai BMFL Spot, essenziali per assicurare ai registi televisivi una illuminazione costante sulla platea e coerente con il palco. Abbiamo a disposizione anche i MegaPointe, distribuiti tra le truss sospese sopra il pubblico e sul palco, e utili per alcuni effetti durante le esibizioni.
Per quanto riguarda DTS abbiamo le KATANA installate nel main stage ai lati del palcoscenico e sopra il pubblico, essenziali per dare continuità al motivo triangolare del soffitto grazie alle loro lame di luce che circondano l’audience lungo tutta la location e i Synergy Profile all’interno della Green Room.
Ayrton è presente con un cospicuo numero di MagicBlade come supporto al LEDWall sul fondale e lungo le pareti laterali, intervallati dai profile Khamsin-TC, mentre i Bora-TC sono stati scelti per l’illuminazione delle varie delegazioni nella Green Room. Completano il set i prodotti GLP con le strobo JDC-1 e le barre LED X4 Bar 20 e SGM con 94 Q7 installate sul fondale e sopra il palco.

Photo: Ralph Larmann

ZioGiorgio.it: come hai impostato le luci per quanto riguarda le riprese TV?

Ronen Najar: utilizziamo una temperatura colore compresa tra 5000K e 5700K non troppo caldo ne troppo blù, con leggero accento verso il rosa e il livello delle keylight sul palco è equilibrato rispetto al resto del rig luci. Non usiamo troppo fumo, ma solamente hazer e controlliamo il bilanciamento tra backlight e LEDWall con una serie di preset per ottenere la stessa intensità luminosa durante l’intera serata.

ZioGiorgio.it: avete pre-programmato e simulato le varie scene prima dell’allestimento?

Ronen Najar: è stata organizzata una sessione di pre-programmazione con Cast Wysiwyg della durata 1 mese in un’area non distante dal padiglione 2 insieme alla crew video. La novità è che per la prima volta abbiamo simulato non solo le luci e il video, ma anche i movimenti delle telecamere e le varie inquadrature.

ZioGiorgio.it: per concludere, a poche ore dalla serata finale, dicci quali sono state le criticità nella realizzazione di questo evento.

Ronen Najar: unica sfida era il tempo, con un enorme lavoro che riguardava la gestione delle richieste da parte delle delegazioni, e non da ultimo la particolare attenzione per l’esibizione di Madonna, anche se il suo LD fortunatamente non ha voluto integrare nulla per quanto riguarda le luci.

Mentre ero alle prese con qualche foto alle varie postazioni lighting, sento una voce familiare che mi dice “Ti prego dimmi qualcosa in Italiano! È da un mese che sono qui!”, mi giro e vedo Angelo Di Nella, noto specialista MA Lighting, seduto davanti ad una Full Size proprio al centro della regia. Potevamo non cogliere l’occasione al volo per un’intervista?

Angelo Di Nella, Eyal Daniel e Ronen Najar

ZioGiorgio.it: come sei approdato a questa avventura e da quanto tempo sei qui?

Angelo di Nella: la societa di cui faccio parte, Cerebro Lab, è stata contattata direttamente da Ronen Najar. Sono qui a Tel Aviv da un mese e nello specifico mi occupo di programmazione ed esecuzione della parte stage.

ZioGiorgio.it: una regia ricca di console e di operatori che provengono da ovunque. Come vi siete interfacciati tra voi?

Angelo di Nella: il team arriva da tutto il mondo: Bulgaria, Sud Africa, Germania, Israele e naturalmente Italia. Per me è la prima volta in un contesto del genere e non ti nascondo la mia preoccupazione iniziale, ma una volta arrivato a Tel Aviv ho scoperto che tra programmatori si comunica ad un livello che va al di là della lingua, degli usi e dei costumi, e tutto è risultato più semplice. Inoltre i due Lighting Designer avevano le idee chiare su come dividere ruoli e mansioni e hanno saputo creare una sinergia unica che ha permesso di terminare il lavoro con serenità e tranquillità.

ZioGiorgio.it: vuoi descriverci a cosa servono tutte queste console?

Angelo di Nella: tra il main stage dove ci troviamo ora e la Green Room sono presenti 15 console grandMA2, comprese quelle di backup. Tre full-size più una di backup fanno parte del gruppo main show desk, mentre 11 grandMA2 light (di cui cinque di backup), sono utilizzate per la programmazione dei vari settori rimanenti con diverse funzioni (key light, pubblico, Green Room, playback video ecc…). Inoltre Dakar ha a disposizione una grandMA full-size dalla quale gestisce i livelli delle key-light e le varie intensità per le telecamere.

Dakar Azulay nella sua postazione

ZioGiorgio.it: usciamo un attimo dal ruolo professionale. Cosa rappresenta per te in poche parole questa esperienza a Tel Aviv?

Angelo di Nella: rappresenta molto perché stiamo parlando dello show musicale televisivo più seguito al mondo. Quindi trovarsi qui è sicuramente il risultato di molti anni di studio approfondito. Lo slogan di quest’ anno è stato Dare to Dream e sembra fatto apposta per descrivere cosa significa per me. Non ti nego che operare all’Eurovision Song Contest è un’esperienza che ho sempre desiderato!

Visti i tempi stretti e per non disturbare le varie crew impegnate nei settaggi finali, ad evento concluso abbiamo raggiunto Edoardo Michelori, System Engineer e PA Manager per Agorà che ha curato l’intero sistema di diffusione all’interno dell’Expò, dove erano ben visibili i vari cluster L’Acoustics sparsi un po’ ovunque tra Main Stage e Green Room.

La crew di Agorà

ZioGiorgio.it: chi ha seguito il progetto del PA e come è stato suddiviso e gestito?

Edoardo Michelori: il progetto del sistema è stato sviluppato direttamente dagli Head of Sound locali, Yair Goren e Yossi Edri, prendendo spunto dall’esperienza delle edizioni precedenti. Nello step successivo il tutto è stato assimilato e discusso in Agorà e una squadra composta da Federico Rizzi, Nicola Pisano e me si è occupata di ricreare e testare il sistema in magazzino. Il tutto sempre con la collaborazione e il supporto del Technical Director Domenico Cerqua.
Una volta a Tel Aviv la nostra squadra si è notevolmente allargata per procedere alle fasi di montaggio e smontaggio nei tempi richiesti, consegnando ai tecnici residenti un sistema “chiavi in mano”. Si sono aggiunti: Fabrizio De Amicis e Daniele Carillo come PA Man, Andrea Tesini come RF Engineer, Giovanni De Santis e Pablo Consoli come Rigger ed infine Giulio Rovelli come Project Manager.
Una volta finita la preparazione del sistema nella venue, è stato compito mio, di Federico e Andrea mantenere il tutto operativo e controllare che tutto andasse alla perfezione.

ZioGiorgio.it: puoi descriverci il setup?

Edoardo Michelori: il PA Main Room System era composto da 40 x L-Acoustics K2 (2 x 6 K2 Front Fill – 2 x 6 K2 Main – 2 x 8 K2 Delay), 12 x L-Acoustics KS28 (4 x 3 KS28 in end-fire configuration in two rows), 24 x L-Acoustics KARA (2 x 6 KARA Out Fill – 2 x 6 KARA Stage Side Fill), 6 x L-Acoustics LA-RAK e 2 x L-Acoustics LA-RAK II
Nella Green Room avevamo 46 x L-Acoustics KARA (2 x 8 KARA Main – 2 x 6 KARA Out Fill – 2 x 9 KARA Delay), 4 x L-Acoustics KS28 (2 x 2 configuration), 4 x L-Acoustics LA-RAK e 1 x L-Acoustics LA-RAK II.

ZioGiorgio.it: come sono stati configurari gli anelli optocore, ridondanza e mixer vari?

Edoardo Michelori: la distribuzione del segnale al PA era indipendente per ogni location e basata su Dante con sistema primario e secondario. Ogni console FOH generava un MADI out che entrava nella rispettiva REDNET D64R; quest’ultima diventava TX Dante mentre i Lake funzionavano come RX. Dai Lake il segnale usciva in AES/EBU e andava ai finali.
In ogni stanza è stato implementato un ulteriore livello di ridondanza con una SD11 che ha come ingresso le matrici delle due console FOH. Le uscite analogiche della SD11 alimentavano l’ingresso analogico dei finali. Per il tuning ho utilizzato LA NETWORK MANAGER 2.7 e un sistema multi microfono basato su Smaart 8 per l’analisi.
Erano presenti in tutto 5 loop Optocore: due loop identici per motivi di ridondanza sia sul main stage, sia all’interno della Green Room e un ulteriore loop singolo nella Rehearsal Room.
Ogni loop del Main Stage era composto da 1 x DiGiCo SD 7 Core 2 Single Engine FOH, 1 x DiGiCo SD 7 Core 2 Single Engine MON, 1 x DiGiCo SD 9 Core 2, 3 x DiGiCo SD Rack, 1 x Optocore DD2 FR/FX e 1 x Optocore DD4 MR/FX.
Nella Green Room avevamo 1 x DiGiCo SD 9 Core e 1 x DiGiCo SD Rack, mentre nella Rehearsal Room 1 x DiGiCo SD 7 Core 2 Dual Engine, 1 x DiGiCo SD Rack, 1 x Optocore DD2 FR/FX e 1 x Optocore DD4 MR/FX.
Il loop della Main Room comprendeva circa 240 canali tra microfoni, basi e monitoraggi.

ZioGiorgio.it: come venivano gestite le varie basi e come vi interfacciavate al Broadcast?

Edoardo Michelori: i playback delle basi su cui gli artisti cantavano era uno degli aspetti fondamentali dello show. Per garantire una estrema affidabilità è stato progettato un sistema basato su QLab4 composto da 3 iMac sincronizzati che lasciavano la gestione dei loro flussi MADI a 4 EXBOX.BLDS. In questo modo si poteva sopportare la rottura di ben due player senza conseguenze.
Tutto il “lavoro sporco” di smistamento dei segnali MADI e l’interfacciamento con il Broadcast è stato affidato invece a 5 RME MadiRouter con ridondanza dei flussi su entrambi i loop Optocore…ridondanza prima di tutto!!!

ZioGiorgio.it: considerazioni finali sull’esperienza?

Edoardo Michelori: i punti chiave per questo evento sono stati: ridondanza, affidabilità, qualità, flessibilità e velocità di utilizzo. Caratteristiche che possono essere ritrovate in tutti i prodotti utilizzati.
Eurovision rappresenta esattamente la gestione ottimale di uno show televisivo. Se guardiamo alla parte tecnica per esempio, tutto è ridondante, niente è lasciato al caso, e c’è sempre un piano B. Ogni tecnico può lavorare con il tempo necessario per fare al meglio il suo lavoro grazie alla quantità massiccia di prove e non esistono compromessi. Tutto deve essere fatto nel miglior modo possibile e con le giuste tecnologie. Un esempio per ogni produzione.
Infine per quanto riguarda Agorà, non ci sono state difficoltà o sfide particolari; venivamo dall’esperienza dell’anno precedente, che ha reso tutto più facile.

Insomma, tre giorni in terra israeliana che ci hanno permesso di toccare con mano una produzione con la P maiuscola, dove nulla è stato lasciato al caso, dove il meglio della tecnologia è scesa in campo per dare origine ad uno spettacolo unico ed emozionante, e dove tutto è stato organizzato nel minimo dettaglio con competenze elevate e dove tanti, come recita lo slogan di quest’anno, hanno osato sognare.

Ringraziamo alcuni dei protagonisti di questa edizione di ESC per la loro disponibilità e per averci raccontato nei dettagli le tecnologie e soprattutto le emozioni nel prendere parte ad una manifestazione di questa portata. Cose che fanno bene al mondo!

Walter Lutzu
© 2001 – 2019 NRG30 srl. All rights reserved

Vai alla barra degli strumenti