Remic Microphones, l’evoluzione dell’amplificazione degli strumenti classici!

Spesso abbiamo la fortuna di trovarci di fronte a prodotti che non conosciamo e che ci colpiscono al punto tale da volerne parlare, come nel caso di Remic Microphones, una serie di microfoni sviluppati appositamente per l’amplificazione degli strumenti classici, e che abbiamo avuto modo di toccare con mano durante il tour  “The Final Concert” concerto di addio del maestro Ennio Morricone.

Sebbene l’azienda abbia già un’esperienza ventennale, sono sicuro che molti di voi non ne avranno mai sentito parlare. Remic Microphones è una società dello Jutland, nel cuore della Danimarca, che dal 1996 sviluppa microfoni a condensatore ad alta definizione specializzati nell’amplificazione di strumenti classici.

In qualsiasi applicazione dal vivo, in cui un violinista, violoncellista o bassista devono suonare insieme ad altri strumenti come corni, chitarra elettrica, batteria, ecc., bisogna prendere in considerazione una serie di compromessi tra cui il feedback acustico da monitor di palco o da PA e i rientri indesiderati di altri strumenti. In questo campo l’obiettivo è di riuscire a catturare il suono originale degli strumenti classici nella maniera meno invadente possibile, e per farlo in modo ottimale da anni Remic Microphones lavora in stretta collaborazione con liutai, artisti e tecnici del suono. Il risultato è una serie di microfoni per ogni tipologia di strumento suddivisi in due macro famiglie: live e studio.

“Siamo consapevoli che questo potrebbe far storcere la bocca a molti di voi che sono abituati ai cosiddetti microfoni universali, utilizzabili in ogni ambiente e su ogni strumento, ma per noi ogni strumento non è lo stesso, così come gli ambienti di ripresa. Sappiamo che i musicisti investono somme ingenti negli strumenti più raffinati e, per lo stesso motivo, riteniamo che dovrebbero anche avere l’opportunità di scegliere la soluzione perfetta per una riproduzione tonale precisa e più raffinata” – Thorkild Larsen, fondatore e CEO di Remic Microphones.

Analizzando attentamente ogni strumento nei diversi ambienti, infatti, i progettisti di Remic Microphones sono stati in grado di generare una mappa della diffusione del suono studiandone le migliori posizioni di amplificazione.

IL PRODOTTO

Il cuore di questi microfoni si basa su un elemento a condensatore di precisione ad alta definizione. Utilizzando le ultime tecnologie, come DBC (Direct Balanced Cartridge), SAM (Soundboard Area Microphone) e ACB (Acoustic Channel Bridging), Remic Microphones è stata in grado di sviluppare questi microfoni, che soddisfano le sofisticate richieste di artisti e tecnici del suono.

Grazie a queste tecnologie, l’azienda garantisce un suono dal vivo migliorato, con una soppressione del feedback acustico mai raggiunto in precedenza. Questo è il risultato di un’ambizione visionaria e dell’impegno intransigente, di Thorkild Larsen, fondatore e CEO di Remic Microphones che è considerato uno degli innovatori audio più lungimiranti del nostro tempo.

“La sensazione di essere in contatto con il tuo strumento ti dà la libertà di agire. Quella stessa libertà è l’opportunità per offrire il meglio al pubblico!” dichiara Thorkild, “Ti diamo la libertà di agire … esprimi la tua arte!”

La serie Remic si divide in:

  • Violino (V5200)

  • Viola (B5201)

  • Cello (C5300)

  • Contrabbasso (D5400)

  • Fiati e Ottoni (W3000)

  • Pianoforte (P6000)

IL TEST SUL CAMPO

Per meglio capire il funzionamento di questa serie di microfoni, lasciamo la parola a Fabio Venturi che ha seguito il tour di Morricone come fonico F.O.H. e che ci racconta i punti di forza di questi prodotti:

Ho usato la versione studio/Live sia per alcuni concerti di Ennio Morricone, sia con la Filarmonica della Scala. Con La Filarmonica ho microfonato anche la spalla (il primo violino). Aveva molti assoli, che hanno richiesto un buon rinforzo. Il microfono si è comportato benissimo sia in termini di resa timbrica che di headroom, nonostante la capsula omni. Inoltre il microfono è stato applicato su un violino di grande pregio del ‘700 (Guarnieri del Gesù) grazie alla qualità della costruzione che mette al riparo il violino da danni dovuti alla meccanica del microfono e/o del cavo. Nell’utilizzo delle sezioni ho avuto un’ottima impressione oltre che per la resa timbrica anche per il posizionamento che lo rende quasi invisibile alle riprese video e lo protegge dai rumori sia causati dal vento che dal professore d’orchestra. Mi ha particolarmente impressionato la resa sui Violoncelli.”

CONCLUSIONI

Tutto sommato sembra davvero un microfono con delle grandi caratteristiche sia dal punto di vista della gestione sonora che strutturale. Il materiale che lo compone non rischia di danneggiare in nessuna maniera lo strumento e la facilità di installazione permette maggiore velocità riducendo al minimo l’errore di posizionamento.

Info: remic.dk

Nicola Trapassi
ZioGiorgio Editor
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