Lucca Summer Festival per noi di ZioGiorgio è diventato ormai un appuntamento irrinunciabile, per almeno un paio di motivi. Il primo è che giochiamo praticamente in casa, il secondo è che, personalmente, conosco piuttosto bene Piazza Napoleone, fin dai lontani giorni in cui ancora schiacciavo bottoni nei mixer… In questo senso, quindi, mi risulta comodo e divertente ascoltare impianti differenti e fonici differenti, proprio per comprendere al meglio scelte e soluzioni.
Quest’anno abbiamo scelto la data di Eros Ramazzotti, un concerto mixato come da un po’ di anni a questa parte dal buon Andrea Corsellini, personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni ed amplificato come lo scorso anno da un sistema Outline, ma in una configurazione diversa rispetto al 2018 e con l’utilizzo dell’appena nato Super-Fly.
Insomma, non è che siamo noi ripetitivi, ma quando mescoli (è proprio il caso di usare questo termine…) una band di grandissimi professionisti, un fonico capace ed un sistema audio di comprovata qualità, è facile che il risultato sia ai massimi livelli. Così anche a questa tornata ci siamo goduti un grand bel sound fin dal soundcheck, molto omogeneo e con una bella pacca coinvolgente che non fa mai male, quando i suoni di base sono ben fatti…
Concedeteci però per una volta una menzione particolare per i musicisti, tutti di altissimo livello e con un fantastico Giorgio Secco alla chitarra (mano destra incredibile) e Eric Moore alla batteria, una vera e propria macchina, inarrestabile, anche durante il soundcheck!

Da sx: Andrea Corsellini fonico FoH e il suo assistente Daniele Carillo.
Come avete potuto comprendere in questo articolo ci occuperemo esclusivamente degli aspetti audio con diversi spunti interessanti poiché, non ce ne vogliano gli amici “luciai”, in contesti come questo – in situazione festival e senza lo show completo al seguito – non c’è poi molto da dire in merito alle luci, spesso sacrificate per motivi di tempo ed allestimento…
Partiamo nel nostro giro di interviste dal fonico FoH Andrea Corsellini.
ZioGiorgio.it: Andrea, di solito ci vediamo in produzione compete, qui sei ad un festival, situazione differente, cosa cambia nel tuo lavoro?
Andrea Corsellini: è una mezza produzione, una dimensione ormai abituale anche per artisti mainstream come può essere quella di Eros. Nulla di sconvolgente, in primis perché devo dire ne troviamo parecchie anche all’estero e siamo piuttosto avvezzi a questo genere di situazione, e poi perché comunque, anche se mezza produzione, non ci manca nulla a livello di dotazione tecnica, siamo comunque al top. Diciamo che si può considerare più una 3/4 di produzione insomma…
ZioGiorgio.it: di certo trovate sempre impianti diversi. Come ricerchi il tuo suono e come organizzi il lavoro?
Andrea Corsellini: non di rado troviamo lo stesso sistema che usiamo anche in tour e le cose sono decisamente semplificate, ma devo dire che in festival di questo livello – come il Lucca Summer Festival – la qualità è comunque sempre molto alta.
Come mi organizzo praticamente? Il mio mix finisce in un Lake che ho nel rack in regia e Daniele Carillo che è il System Engineer mandato da Agorà quest’anno a seguirmi, un po’ con le sue orecchie ed esperienza ed un po’ con le mie indicazioni, fa gli aggiustamenti del caso per far suonare tutto come deve suonare lo show di Eros.
ZioGiorgio.it: Piazza Napoleone è abbastanza atipica larga e corta. Come ti sei trovato con l’Outline montato quest’anno?
Andrea Corsellini: anche se eravamo molto vicini il C-12 mi ha fatto un’ottima impressione qui in piazza a Lucca e devo dirti che mi piacerebbe ascoltarlo anche in situazioni più ‘classiche’, con la regia almeno a 35 metri dal fronte. Per quello che ho sentito ha un’ottima timbrica e una tromba molto ‘Hi-Fi’ che a me piace molto. Tutto molto bene anche per quel che riguarda il resident system engineer [Lorenzo Patellani] che collaborando con Daniele Carillo ha tarato molto bene il PA.
ZioGiorgio.it: mi pare di capire che la tua regia è più o meno la stessa…
Andrea Corsellini: di hardware ho i transient designer per la batteria, gli SPX 2000 per i riverberi, sempre per la batteria, il TC 6000 per le voci, sax e chitarre acustiche, il Focusrite ISA 430 “producer Pack” sulla voce del cantante ed un Waves maxxBCL sul bus di uscita. Per il resto tutto interno alla DiGiCo Sd7 Quantum.
ZioGiorgio.it: parlami delle differenze della SD7 “normale” e la “quantum”, visto che le conosci bene entrambe.
Andrea Corsellini: beh, la Quantum è veloce il triplo della precedente ed offre un sacco di tools in più che però per la sala a volte sono quasi superflui. In effetti il primo Quantum in Italia l’ho usato io con Eros ed ho fatto a “cavia” e la Quantum va veramente bene. I calcoli sono molto più veloci e di conseguenza le latenze sono praticamente dimezzate, questo influisce anche sul suono. Il fonico di palco di Eros, Donato Romano, assicura che lui ha percepito miglioramenti anche sul suono a parità di mix, io non ho potuto fare la comparazione A/B perché su questo tour sono partito subito con Quantum, quindi non ne posso essere certo, ma credo sia verosimile.
ZioGiorgio.it: puoi parlarci degli aspetti prettamente legati al mix per questo tour? Qualche differenza?
Andrea Corsellini: in effetti ci sono un paio di cui varrebbe la pena. Come prima cosa il disco nuovo di Eros è stato molto “prodotto” ed in questo senso anche dal vivo abbiamo dovuto ricercare quel sound. Si è reso necessario quindi usare un discreto numero di canali in sequenza, per lo più suoni ed arrangiamenti difficilmente riproducibili dal vivo, nonostante la band sia una band pazzesca.
Questo per me significava ritrovare omogeneità tra i suoni della band e le tracce in sequenza, cosa che sembra semplice ma in realtà non lo è.
La cosa stimolante è che a questo giro l’Artista stesso ha voluto partecipare direttamente alla fase di pre-produzione, spesso anche affiancandomi e confrontandosi con me sugli aspetti tecnici legati al mix ed al risultato.
E’ stato stimolante perché per la prima volta ho dovuto spiegare all’Artista – ed alla fine ci siamo capiti – che per raggiungere un certo risultato dal vivo non si possono usare gli stessi metodi che si usano in studio, perché i grossi PA, pur essendo bilanciati, sono sempre colorati e reagiscono in maniera diversa rispetto a dei monitor in una stanza trattata acusticamente. La riprova è che se metti un CD mixato e masterizzato su un impianto con questi volumi al secondo brano hai frantumato le orecchie a tutto il pubblico in sala! Quindi, si possono usare gli stessi ingredienti ma in maniera differente. Per questo sostengo da tempo che lavorare in studio e lavorare dal vivo si possano considerare due lavori differenti. Il paragone che mi piace usare è che se in studio è come guidare una F1 dal vivo è come fare il pilota di Rally!

Dx sx Lorenzo Patellani e Fernando Rey Mendez di Outline.
Sempre in regia troviamo Lorenzo Patellani e Fernando Rey Méndez di Outline che ci hanno dato ragguagli sul sistema montato e sul percorso dei segnali.
ZioGiorgio: Lorenzo, qual è il tuo ruolo qui a Lucca Summer Festival?
Lorenzo: faccio il PA Manager per Outline a supporto del sistema che è di proprietà di Target Sound, una grossa rental company polacca che da qualche tempo è diventata ‘Outline GTO Partner’. Mi alterno con Paolo Calza a seconda degli impegni, così da non lasciare mai la venue sguarnita anche se nella realtà il sistema, che rimane montato per più di un mese, non ha poi bisogno di particolari interventi, più che altro trattasi di ritocchi da fare insieme ai tecnici che si alternano di volta in volta.
ZioGiorgio: anche lo scorso anno abbiamo avuto modo di ascoltare Outline qui a Lucca ma quest’anno, se non erro, vedo alcune modifiche. Modifiche dovute a cosa?
Fernando Rey Méndez: intervengo io perché lo scorso anno Lorenzo non era presente. La differenza sostanziale è che nell’edizione 2018 per il main usavamo un GTO e il C-12 per gli outfill, mentre quest’anno abbiamo optato per un sistema più compatto ma comunque più che sufficiente per la venue, ossia il C-12 per il main e il nuovissimo Superfly per gli outfill. Questo ci ha permesso di raggiungere un dettaglio ed una capillarità se possibile ancora più elevata. In quanto a pressione poi nessun problema, anche in virtù del fatto che la piazza è sì molto larga, ma anche molto corta.
ZioGiorgio: Lorenzo, quali sono state le difficoltà maggiori nel sonorizzare questa venue?
Lorenzo: senza dubbio la sua “geometria”. Come vedi è una piazza molto larga e corta con un fronte palco importante e soprattutto bisogna prendersi molta cura anche delle parti più angolate in quanto in tutte le zone c’è pubblico pagante al quale bisogna garantire lo stesso identico risultato che si ha nei posti davanti. In questo senso la scelta del Superfly si è rivelata vincente, un sistema che ha un ottimo controllo della dispersione posteriore – così da non “sporcare” il palco – e che soprattutto è in grado di aprire a 90°, andando così a coprire molto bene le zone laterali. Per dovere di cronaca l’impianto è composto da 9 C-12 più un GTO come downfill per parte e poi 9 + 9 Superfly. Sul palco abbiamo messo due “clusterini” di Mantas che servono più che altro alla regia FoH, che come vedi è molto vicina, e poi 20 DBS 18-2 doppi 18” messi ad arco elettronico e delle LIPF 082 per il front fill.
ZioGiorgio: da cosa è composto il tuo rack di gestione e controllo?
Lorenzo: la parte dell’amplificazione – posta in zona palco – è affidata a 6 finali Powersoft X8 mentre qui in regia c’è un rack drive che ha, come cuore del sistema, il Newton, macchina che conosco molto bene e che mi permette di fare praticamente qualsiasi cosa, a livello di gestione e routing dei segnali. Il Newton infatti riceve praticamente qualsiasi formato gli venga dato “in pasto” dalle regie ospiti e si occupa di fare tutte le conversioni del caso. Noi rilanciamo il programma sonoro ai finali attraverso due feed DANTE, tutti e due in primario, uno ad un carrello finali ed uno all’altro. Ci siamo poi organizzati per creare il sistema a stella col protocollo spanning-three, così da avere una ridondanza in una delle due linee. Poi, per una seconda ridondanza, altri due CAT6 con una “esplosione” ad XLR che vanno AES/EBU in caso ci fossero problemi col DANTE. Tutto preciso al frame, quindi tutto assolutamente non udibile e indolore!
ZioGiorgio: qui passano diversi artisti internazionali, alcuni veramente di alto profilo. Hai visto cose interessanti ed/o particolari da parte dei fonici al seguito?
Lorenzo: un po’ di tutto ad essere onesti. Per quel che concerne il mio lavoro qualcuno si limita a darci un segnale L+R ed altri richiedono configurazioni un po’ meno “usuali” come font-fill e outfill mono, front fill stereo ed anche sub stereo…
ZioGiorgio: Sub stereo!?
Lorenzo: è capitato, magari il fonico metteva il microfono dentro alla cassa della batteria da una parte e quello fuori della cassa dell’altro, segnale del basso linea a dx e mic del basso a sx e via dicendo. Comunque sia, noi siamo pronti a tutto!

Il Direttore di Produzione Giorgio Ioan.
ZioGiorgio.it: Giorgio, Andrea Corsellini diceva che questa si può considerare un 3/4 di produzione! Cosa avete al seguito?
Giorgio Ioan: (ride divertito ndr) Beh, ha ragione, nel senso che comunque abbiamo un bilico intero di materiale, considerando che solo il backline occupa molto spazio. Poi abbiamo mixer luci, mixer palco e sala, splitter etc. etc.
In loco chiediamo uno schermo verticale on stage 5×8 più due laterali 4×7 per ricreare, nel limite del possibile, il concept dello show invernale che era decisamente più complesso…
ZioGiorgio.it: qualità del materiale che incontri in giro?
Giorgio Ioan: trattasi di festival di alto profilo, qui a Lucca poi sono passati tutti i più grandi, e di conseguenza, troviamo sempre materiale all’altezza. Non sono questi i problemi…
ZioGiorgio.it: quali sono i problemi quindi?
Giorgio Ioan: beh, non che ci siamo veri e propri problemi, ma spesso le difficoltà maggiori sono legate alle location. Prossima settimana per esempio saremo in una venue splendida a Carcassone nel sud della Francia dove è previsto un trasbordo con la gru! Sono situazioni in cui le inventi tutte, ti fai un mazzo pazzesco ma poi la soddisfazione è doppia!
ZioGiorgio.it: visto che giri molto e hai un punto di vista preferenziale nel settore
proprio in virtù del tuo ruolo, come vedi questo momento per il settore del live?
Giorgio Ioan: onestamente credo che ci sia un certo fermento e lo posso dedurre dal fatto che c’è una certa difficoltà nel reperire personale, soprattuto tra rigger, scaffolder, ma anche tecnici specializzarti in genere, chiaro segnale che molti hanno ritrovato occupazione.
Anche noi come Lemon and Pepper, nel nostro piccolo, siamo sempre molto presi dal lavoro, quindi che dire…bene!

Ben due fonici di palco! Da sx Donato Romano e Luca Morson.
Spostiamoci in regia di palco
ZioGiorgio: prima domanda d’obbligo, come mai due fonici di palco con due Mixer?!
Donato Romano: è una esigenza artistica; Eros è molto esigente e preferisce avere due mixer di palco con due fonici uno per la band e uno dedicato al 100% ad lui in modo da essere sempre pronti ad ogni sua richiesta. Luca Morson segue la band ed io seguo Eros
ZioGiorgio: come vi dividete nella pratica il lavoro ed i segnali?
Luca Morson: per quanto riguarda gli Input, stando nel mondo con un sistema che ti farò vedere a breve, per le uscite e gli ascolti, invece, abbiamo un palco completamente silenzioso con una band completamente in IEM (l’unica cassa che suona è il sub della batteria). Utilizziamo un sistema Roland M-48 su 4 postazioni mentre Paolo Costa ha un suo mixer personale.
ZioGiorgio: pochissimo outboard, come viene gestito?
Luca Morson: utilizzo un Midas Xl 42 su cassa e rullo per una questione di richiesta artisitca, utilizziamo un Manley Elop e un System 6000 in condivisione per la voce di Eros mentre Donato utilizza due distressor per i rullanti e un Manley Variable MU sul pianoforte per dare un po’ di colore. Tutto il resto è interno al banco.
ZioGiorgio: cosa succede se una consolle ha un problema?
Luca Morson: La richiesta da parte di Agorà è stata di essere super flessibili nel caso uno dei due banchi dovesse avere un problema, portando avanti lo show. Per fare questo lavoriamo in Mirroring ma utilizzando un sistema di routing delle uscite (punto debole della catena) utilizzando “Andiamo” il convertitore AES/MADI da 64 canali di DirectOut con integrata una matrice di routing; Attraverso un software remoto abbiamo creato tre snapshot con tre matrici differenti che che variano il flusso del segnale. Di Default utilizziamo la matrice che utilizza i segnali di entrambi i banchi, in caso di emergenza modifichiamo il flusso tutto da un banco o dall’altro.

Rack di palco con i sistemi Sennheiser per le radiofrequenze ed altro outborad dedicato all’elaborazione del segnale della voce dell’Artista.
ZioGiorgio: cosa mi dite dei nuovi motori Quantum di DiGicCo?
Luca Morson: ne parlavamo proprio l’altro giorno tra di noi e siamo entrambi d’accordo su una notevole differenza a favore di un suono più profondo e dettagliato. Rispetto a prima, all’interno del motore c’è un doppio processore (uno dedicato al controllo e uno alla gestione dell’audio) che alleggerisce notevolmente il lavoro di calcolo della macchina e permettendo una maggiore espansione.
ZioGiorgio: com’è l’ascolto di Eros? IEM o Wedge?
Donato Romano: Eros difficilmente si affida solo all’ascolto IEM perché non ama essere chiuso, perciò abbiamo trovato un compromesso. Nel tour invernale siamo partiti dall’idea di non utilizzare gli Iem e avevamo un sistema abbastanza complesso composto da 2 SB-18 e 6 Kara per lato come Side e due Cluster di 3 Kiva l’uno per il Main con 2 DV-Sub posteriori. Per i Festival, invece, abbiamo deciso di utilizzare anche la cuffia (modello Layla di Jerry Harvey) con un mix predominato da piano e voce supportato da 4 Wedge D&b M2 due centrali in mono con solo la voce e due più esterni stereo con un mix della Band. A concludere abbiano due side che troviamo sul posto.
ZioGiorgio: parliamo di frequenze, come le gestite?
Luca Morson: Grazie ad Agorà siamo riusciti a “sparpagliare” le frequenze su diversi range in modo da lavorare più tranquillamente. Voglio fare una nota positiva sul sistema Axient Digital ADX2 FD a doppia frequenza che utilizziamo con Capsula Beta 58 per il microfono Main e Spare di Eros.
La Redazione