Da qualche anno è chiaro ormai come non si possa prescindere dall’argomento RF visto che in molti spettacoli – non solo quelli di fascia alta – le richieste di canali radio sono aumentate non poco, un’esigenza che però va a “cozzare” col restringimento dei range disponibili che tra digitale terrestre, 4G e 5G hanno complicato non poco le cose.
Come muoversi?
Con questo articolo non pretendiamo certamente di fare una guida approfondita ed anzi, come è da nostra indole, preferiremo la pratica piuttosto che lunghe spiegazioni tecniche. Peraltro da molto tempo diverse aziende leader nel campo specifico, attraverso un costante lavoro dei suoi distributori, offrono corsi e giornate formative spesso in forma gratuita.
Insomma, letti questi articoli non diventerete forse degli RF Manager, ma siamo sicuri che saprete fronteggiare con un minimo di destrezza le molte situazioni che si presentano nella vita di tutti i giorni dove, al solito, tempistiche e problematiche tra le più disparate, ci obbligano ad agire con metodo e pragmatismo.
Partiamo proprio dal “A,B,C” per cui affermiamo candidamente che ogni sistema di trasmissione audio wireless (in italiano “senza cavi”) utilizza delle frequenze radio per far arrivare il segnale dal punto A al punto B attraverso due componenti: un trasmettitore ed un ricevitore.
Il trasmettitore codifica e invia il segnale via radio con alcune caratteristiche precise quali Potenza, Frequenza, Banda occupata, Tipo di Modulazione (Solitamente FM), Massima deviazione, Ciclo di funzionamento e altro ancora.
Il ricevitore, invece, riceve e decodifica l’informazione trasmessa e solitamente nei sistemi professionali è dotato di due antenne che in automatico scelgono il segnale che arriva con maggiore intensità (Sistema True Diversity) spesso dopo essere stato riflesso in maniera differente dagli ostacoli circostanti.
La prima caratteristica di funzionamento è la Frequenza di trasmissione.
Fino a pochi anni fa, prima dell’avvento del Sistema DVB-T (Digital Video Broadcasting – Terrestrial), vi era una propria vera giungla dove ognuno si arrangiava come meglio credeva pur di riuscire ad avere la possibilità di una trasmissione e ricezione senza interferenze.
Principalmente le trasmissioni avvenivano (e avvengono tuttora) in VHF (Very Hight Frequencies) che occupa la banda da 30 a 300 Mhz o UHF (Ultra Hight Frequencies) che va da 300 a 3000 Mhz.
La seconda caratteristica è la Potenza di trasmissione che viene misurata in Watt ERP (Effective Radiated Power) e, solitamente, è nell’ordine delle decine di milliwatt (10 mW o 50 mW) mentre per quanto riguarda la Banda occupata essa è fissata come massima a 200 Khz, ma può essere anche meno.
L’utilizzo delle fasce di frequenze in un determinato paese è regolamentato dal Piano Nazionale Ripartizione Frequenze (PNRF), che è soggetto a cambiamenti nel tempo. Molte frequenze utilizzate fino a poco tempo fa sono state privatizzate o bloccate totalmente. L’utilizzo non consentito in caso di limitazioni, o il mancato pagamento della cosiddetta “licenza” nel caso di privatizzazioni può portare all’ammenda e al pagamento di multe molto molto salate.
I musicisti amatoriali, considerate persone private giuridicamente parlando, possono usare sistemi a frequenze radio senza bisogno di registrazione o senza licenza. Le frequenze a disposizione, però, sono molto limitate rispetto a quelle concesse per uso professionale. Creare quindi una struttura radio wireless molto estesa o con numerosi dispositivi può diventare davvero problematico.
Bande di frequenza.
La nostra area di interesse è la famosa “banda centrale“, o UHF, che copre le frequenze da 300MHz a 3GHz. Molti produttori stanno iniziando a costruire soluzioni wireless digitali che lavorano nella banda dei 2,4GHz. E’, comunemente, la banda utilizzate in sistemi Wi-Fi casalinghi e offre pochi canali con ampiezza di banda ridotta. Si possono verificare leggere latenze dovute al gran numero di dispositivi (smartphone, laptop, tablet) che vi si collegano per la navigazione internet.
La registrazione per l’utilizzo di frequenze come professionista può essere fatta presso gli uffici del MISE (Ministro dello Sviluppo dell’Economia) con costi che variano di anno in anno a seconda del tipo di utilizzo e della quantità di canali.
Ovviamente più sistemi utilizziamo e più bisogna fare attenzione ad evitare interferenze o intermodulazioni creando un Piano frequenze sicuro ed efficace.
Come fare?
Nel nostro settore, dato il numero di frequenze richieste per uno show medio/grande, è necessario fare un buon coordinamento utilizzando software come Shure WWB o Sennheiser WSM. Questi programmi pero’ hanno bisogno di importare una Scansione RF del posto dove ci troviamo e da qui, viene fuori l’esigenza di avere uno Scanner, che analizzi lo spettro RF di un certo range di frequenza.
I nostri sistemi, come tutti sappiamo, lavorano in Bande che vanno da 470Mhz a 790Mhz. A partire dal 2022, quando perderemo l’intera banda dei 700Mhz perché utilizzata dal nuovo servizio LTE 5G, saremo corstetti ad operare da 470Mhz a 690Mhz.
Lo Scanner piu’ diffuso è l’RF Explorer, della Seeed Studio, di cui esistono varie versioni, dal Base fino a modelli più completi ed estesi.
Il modello Base, WSUB1G, copre da 240 a 960Mhz, e può essere espanso (tramite la scheda elettronica opzionale RFEM WSUB3G Module) da 15 a 2700Mhz, con l’aggiunta di una seconda presa SMA, per l’antenna per la Banda dei 2,4Ghz.
Chi invece ha bisogno di lavorare con sistemi Digitali che trasmettono a 1,8 o 2,4Ghz, ha necessita di usare il modello ”3G Combo”.
Per chi vuole prestazioni ancora superiori, maggiore dinamica e sensibilità e un RBV più bassa, esiste il WiNRADiO G33WSM, un ricevitore Stand Alone con un range di frequenza coperto da 30 a 1000Mhz, che si connette al computer e che necessita di alimentazione esterna. Il suo software, comprende un S-Meter molto preciso che indica l’intensità del segnale ricevuto, e possiede infiniti Marker da cui si seleziona la portante da ascoltare.
Andando avanti con la nostra panoramica, e salendo ancora di prestazioni, La RF VENUE, propone il suo Scanner in Formato 1U Rack, RackPRO.
Offre Prestazioni quasi da laboratorio con RBV minima di 0,25MHZ, ed e’ dotato di un suo display per la visualizzazione dello spettro. Ha la connessione BNC per l’antenna sul pannello frontale, un range di scansione da 240 a 960MHZ e accetta segnali in ingresso fino a +30DBm.
La Kaltman Creations, propone invece l’RF‐Vue, un tipo di Scanner basato su Tablet Touch Screen. Offre una RBV da 2Khz a 3Mhz e due range di Frequenza, da 470 a 700MHZ e da 50 a 2,5GHZ.
Esiste poi l’analizzatore di spettro Shure AXT 600, che fa Parte del sistema proprietario AXIENT. Copre il Range da 470 a 925Mhz, ha una RBV a step di 25-200-1000KHZ e accetta in ingresso un livello massimo di -20DBm. Viene visto da WWB come unità di scansione e può essere utilizzato in modalità Stand Alone, anche se il suo massimo potenziale lo offre abbinato al sopracitato sistema.
Un’atro prodotto che all’estero sta funzionando alla grande ma che in Italia purtroppo non sta prendendo piede è il Venue Wave Tower.
E’ un sistema con antenna radio collegato alla Wi-fi ad un costo di circa 700€ e installato direttamente nelle venue più utilizzate per gli spettacoli Live.
In pratica il palazzetto o il teatro di turno può comprarlo direttamente, installarlo e collegarlo alla rete in modo che chiunque, in remoto, possa accedervi ed ottenere la scansione più recente delle RF.
E’ molto affidabile e fa risparmiare un sacco di tempo in fase di allestimento perchè, in questo modo, si possono cercare le frequenze disponibili necessarie al proprio Show, direttamente da casa o dall’hotel.
Ovviamente questa è solo una prima “infarinatura” per entrare nel complicato mondo delle Radio Frequenze, spero di aver acceso in voi la curiosità e la voglia di approfondire.
Ci leggiamo presto con nuovi articoli su questo argomento!
Nicola Trapassi
ZioGiorgio Editor
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