Intervista Giulio Koelliker: concerti pop/rock solo sulla carta?

Dal 15 giugno il Governo ha rilasciato le nuove direttive per la ripartenza degli spettacoli dal vivo, con una serie di limitazioni, alcune ancora da interpretare e chiarire in via definitiva, che se da una parte lasciano aperto lo spiraglio per piccoli eventi con pubblico per lo più seduto, dall’altra ancora non sembrano poter soddisfare le esigenze delle produzioni che si occupato di musica pop/rock, soprattutto per gli Artisti mainstream…
Noi, non è mistero, siamo piuttosto ottimisti in merito, convinti – e speranzosi – che presto la situazione sanitaria globale possa cambiare in meglio anche in maniera inaspettata e quindi, come diretta conseguenza, un ritorno alla “normalità” avverrà prima di quanto si pensi.
In uno scambio “privato” di opinioni Giulio Koelliker, professionista di grande esperienza e universalmente stimato nel settore, si è dimostrato più “cauto” di noi nel leggere ed interpretare l’immediato futuro, in questo specifico settore. Abbiamo quindi pensato di rendere servizio utile trascrivendo quella che poi è diventata a tutti gli effetti un’intervista esclusiva.

Giulio Koelliker

ZioGiorgio.it: Giulio, sei persona di esperienza nel settore, come vedi lo scenario dei prossimi mesi, soprattutto in relazione alla possibilità di ripartite dal 15 Giugno? Fai parte della categoria degli scettici?

Giulio Koelliker: scettico? In parte lo sono, ma vorrei però spiegare bene il mio punto di vista. Prima di tutto io parlo per quello che è più o meno da sempre il mio ambito, quindi il mondo dei concerti rock e pop. Questo genere di eventi, con le limitazione che abbiamo ad oggi, diventano molto difficili da gestire secondo me, sia a livello logistico, sia organizzativo che di budget.
Quindi, se da una parte è bene dare messaggi positivi e possibilisti, dall’altra è anche sensato guardare alla realtà dei fatti. Siamo però in una situazione che – sia detto chiaramente – è in continua evoluzione e che potrebbe cambiare repentinamente in meglio nei prossimi mesi, chi può dirlo…

ZioGiorgio.it: qualcuno si sta organizzando per fare delle cose, cercando soluzioni per fronteggiare le restrizioni. Si tratta di folli?

Giulio Koelliker: certo che no, e questo non può farmi che piacere, sono contento che alcuni miei colleghi riescano a districarsi tra leggi e limitazioni, ma dal mio punto di vista occorre stare bene attenti a cosa accettiamo oggi perché poi, per esperienza, difficilmente ce ne liberiamo domani…

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ZioGiorgio.it: a cosa ti riferisci?

Giulio Koelliker: penso ad alcune delle procedure e degli obblighi a cui siamo costretti a sottostare in questo periodo di emergenza, obblighi e limitazioni che potrebbero rimanere anche in futuro perché in Italia, purtroppo, così vanno le cose. Non sarebbe una novità che una legge o un decreto “speciali”, introdotti in concomitanza di situazioni particolari siano poi rimasti sulle nostre spalle. Mi viene in mente cosa successe nei tristemente noti fatti di piazza San Carlo a Torino nel 2017, senza entrare troppo nei particolari…
Però, vorrei fare un passo indietro, perché per me esiste un altro punto e che mi sta molto a cuore.
Ancora prima di parlare degli aspetti puramente tecnico/organizzativi vorrei capire come sia possibile accettare di andare a vedere un concerto ambito pop/rock dove hai una platea tutta seduta, con distanziamenti di un metro e con un pubblico con mascherine. Insomma, credo che si possa convenire con me che questo non sia uno scenario molto elettrizzante, o quantomeno è qualche cosa di molto diverso a quello a cui siamo abituati.
E’ anche vero che poi il responso ultimo lo deve dare il pubblico, ma io come Direttore di Produzione non sarei così soddisfatto di offrire un prodotto del genere ad un pubblico pagante.
Si può decidere di fare un’altra cosa, con modalità differenti, ma ad oggi non ho un’idea precisa in merito a quale possa essere un’alternativa. Forse può essere l’estate dei concerti Jazz, della musica classica, ma non è propriamente il mio settore, quindi non mi sbilancio più di tanto.

ZioGiorgio.it: veniamo alle limitazioni di pubblico. Credi non possano funzionare neppure per qualche artista minore? All’aperto sono comunque 1000 persone…

Giulio Koelliker: potrebbero funzionare certo. Io però vorrei capire quali sono le location adatte e come si possa gestite in sicurezza la logistica. Perché se parliamo di piazza italiane per esempio può anche essere possibile riuscire a distanziare 1000 persone con qualche accorgimento all’interno della venue, ma non sono convinto che si possa fare altrettanto all’esterno.
Un concerto con mille persone significa movimentarne duemila, mille che entrano e mille che escono e provo ad immaginarmi cosa possa succedere fuori dalla venue stessa, magari in un centro storico, dove è alquanto improbabile prevedere il comportamento del pubblico. Mille persone che devono mangiare, bere, muoversi, arrivare con mezzi di locomozione privati o pubblici, quindi parcheggio, stazioni. Insomma, chi si occupa di gestire i flussi da e verso da venue? Spero bene che non tocchi a noi, noi inteso come Produzione, Promoter o comunque qualcuno legato all’organizzazione diretta del concerto, perché a quel punto sarebbe una cosa sicuramente insostenibile.
Ti dico quella che è la mia personalissima idea in merito alla questione sanitaria generale, che è poi quella che dobbiamo tenere in grande considerazione. Un’idea che è quasi un augurio! Se nei prossimi mesi con le limitazioni che abbiamo adesso non ci sarà un ritorno importante del virus, allora non saranno le 1000, le 2000 o anche le 5000 persone a fare la differenza…

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Venue di Villa Bertelli in Versilia nel luglio 2019, una location dove saranno “forse” possibili alcuni allestimenti…

ZioGiorgio.it: vogliamo affrontare il discorso budget?

Giulio Koelliker: ad oggi non vorrei toccare il discorso budget, non ho provato neppure a fare dei conti reali sinceramente. Piuttosto penso alle modalità di lavoro, montaggi e smontaggi in primis, che è poi il mio lavoro più nello specifico. Sempre ad oggi si parla di far lavorare i tecnici in condizioni praticamente impossibili. Come fai a dire ai ragazzi che devono lavorare distanziati, con le mascherine fisse col caldo di agosto, che devono disinfettassi le mani ogni volta che toccano qualche strumento o che ci sono limitazioni per andare in bagno? Peraltro non potremmo allestire neppure catering o punti ristoro stadio alle regole. Condizioni inaccettabili.
Ma c’è di più, perché dal mio punto di vista qualsiasi spettacolo fatto con queste limitazioni deve per forza ridurre i numeri della produzione e quindi ingaggiare di conseguenza un numero minore di personale rispetto al numero necessario in condizioni normali, generando un bruttissimo “effetto psicologico” tra colleghi e professionisti…

ZioGiorgio.it: dobbiamo aspettare la prossima primavera secondo te?

Giulio Koelliker: non ho detto questo e devo tornare a ripetermi. Se parliamo di concerti pop/rock – e stiamo parlando oggi a giungo 2020 – io non sono convinto si possa fare una ripartenza vera a queste condizioni ad oggi (giungo 2020).
Da quel che vedo però le cose cambiano in fretta, ogni giorno, ed è possibile che tra qualche mese la situazione sarà ben diversa. Me lo auguro. Credo che si debba guardare al mondo del calcio e come evolverà lo scenario nei grandi eventi sportivi. Se apriranno man mano gli stadi al pubblico e tutto andrà bene allora non c’è ragione perché anche noi, nel nostro mondo, non si possa ripartire nella normalità.
Per questa estate potranno invece trovare spazio degli spettacoli di carattere differente, con pubblico seduto, dove non è prevista di fatto una folla di persone che salta e balla sotto un palcoscenico.
Immagino che ciò possa accadere e che la tutta filiera possa in qualche modo continuare a muoversi.

Un concerto “distanziato”. Ci scusiamo per la qualità dell’immagine, la sola reperibile…

ZioGiorgio.it: ok, sono un cocciuto ed in questo caso un ottimista cronico. In autunno?

Giulio Koelliker: se parliamo di spettacoli al chiuso ad oggi la limitazione scende a 200 persone, e ho detto tutto. Se le cose cambieranno, benissimo, ci metteremo al lavoro, fermo restando che ci vorrà comunque un po’ di tempo per organizzare e mettere in piedi show e tournèe. Ad ogni modo ci faremo trovare pronti!

La Redazione

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