Nonostante le numerose difficoltà date dal fenomeno Covid-19 che di fatto ha danneggiato l’intera filiera dell’entertainment, molte aziende hanno voluto comunque continuare a investire in innovazione e ricerca, proponendo nuove soluzioni. Oggi abbiamo messo sotto esame il nuovo G7-BeaSt di SGM, una fixture che rappresenta una novità assoluta, sia in termini di design, sia per quanto riguarda nuovi modi di utilizzo in grado di stimolare la creatività dei Lighting Designer.
“Un nome un programma” verrebbe da dire, e la “bestia” (il cui nome è frutto della combinazione Beam e Strobe), non ha di certo deluso le mie aspettative. Curiosi? Continuate a leggere…
IL PRODOTTO
G-7 BeaSt è una testa mobile che racchiude due differenti utilizzi: un beam con un richiamo al passato per via dell’utilizzo di una ampia parabola riflettente, e una strobo/blinder ottenuta da un array circolare composto da LED bianchi ad alta potenza e capace di riprodurre effetti pixel, strobe o blinder. Particolarità di questa fixture è il riflettore parabolico che consente di concentrare i molteplici riflessi in un unico fascio di luce coerente e solido.
Per gli amanti dei numeri parliamo di una sorgente LED bianca da 360 W in combinazione con un array LED SMD da 440 W e un’emissione luminosa di 85.000 lux a 10 metri per il fascio principale e una strobo in grado di raggiungere 50.000 lumen. Con 102 lumen per watt, G-7 BeaSt risulta il prodotto più efficiente del catalogo SGM.
La tecnologia ThermalDrive consente una gestione termica avanzata dell’apparecchio tramite l’utilizzo di sensori e di un software appositamente studiati che mantengono le temperature ottimali delle componentistiche LED garantendo la massima affidabilità nel tempo. Inoltre l’algoritmo predittivo di miscelazione del colore di SGM confronta i livelli di decadimento dei LED per ottenere una resa cromatica ottimale. Infine, il sistema ThermalDrive include una regolazione del calore all’avanguardia frutto della combinazione tra una gestione passiva e raffreddamento attivo ad aria forzata. Il risultato è un’alta efficienza dei LED con una qualità stabile nel tempo.
Altra particolarità è il sistema DryTech, il processo di deumidificazione brevettato integrato di SGM che elimina l’umidità ed espelle le molecole corrosive derivanti dall’aria inquinata. Inoltre garantisce un livello di protezione contro polvere e sabbia, garantendo allo stesso tempo una protezione contro i getti d’acqua diretti.
Parlando di estetica, al primo sguardo G-7 BeaSt dà una sensazione di alta affidabilità e pulizia. Le maniglie, ben congegnate per favorire una presa solida e sicura, si trovano nella parte bassa della base per consentire montaggio e trasporto agevoli nonostante il peso. Il display OLED risulta estremamente intuitivo da utilizzare, con un menù ben strutturato, di semplice navigazione e comprensibile.
LE SPECIFICHE
- Ottiche
Beam motorizzato: Apertura minima -1°; Apertura massima 30°
Lente fissa: 110°
Diametro lente: 320 mm
Sorgente: LED bianco (6,000K) ad alta potenza – 52 x LED cool white (8,000K) - Fotometria
Efficacia: 102 lm/W
Output con tutti i LED accesi: 50000 lm
Lux @ 10m: 85000 lux
Lux @ 5m: 200000 lux - Dati Fisici
Opzioni colore: Nero – RAL 9004; Custom – qualsiasi RAL; Bianco – RAL 9010
Classe IP: IP66
Dimensioni: 370 x 604 x 432 mm
Peso: 30 kg - Caratteristiche
Pixel: 3 (Beam) + 4 (Strobe Blinder)
Ruota colori: Ruota 1 con 9 colors + open; Ruota 2 con 9 colors + open (CTO incluso)
Dimming: elettronico
Ruota gobo: 6 slot rotanti, indicizzabili e intercambiabili
Array LED: 4 sezioni controllabili singolarmente (strobe blinder); 3 sezioni controllabili singolarmente (beam)
Altro: filtro CTO; Controllo indipendente di Beam e Strobe Blinder
Pan: 640°
Tilt: 190°
Strobo: effetto Ultra-high-speed e Strobe Blinder da 3″ - Consumi
Consumo massimo: 650 W
Consumo in Standby: 40 W
Consumo medio: 500 W - Controllo
Modalità DMX: 4 (18, 22, 29 o 35 canali)
Protocolli supportati: CRMX, W-DMX™ G2, W-DMX™ G3, W-DMX™ G4, W-DMX™ G4S; USITT DMX512; ARDM ANSI E1.20
Pannello di controllo: display grafico OLED con 4 pulsanti; setup via RDM ANSI E1.20; Standalone mode
Wireless DMX: Lumen Radio con RDM - Temperatura di esercizio: -40°C to 50°C
IL TEST SUL CAMPO
Il test prodotto è stato effettuato nel mese di Maggio, in pieno lookdown, in una location obbligata ma circondata da un parco: il terrazzo di casa mia.
E’ stata comunque l’occasione di usufruire di ampi spazi esterni per osservare al meglio la portata del fascio luminoso, sia in termini di distanza che di apertura, e sono certo di aver regalato al vicinato alcuni momenti di svago e curiosità in un contesto quotidiano per certi aspetti monotono.
La fixture offre quattro differenti modalità di controllo: Simplified a 18 canali, Standard a 22 canali, Extended a 29 canali con in più la gestione fine di alcuni parametri ed Extended+ a 35 canali con 6 canali in più rispetto alla modalità Extended che consentono di gestire in modo indipendente le quattro sezioni dell’array LED. Nonostante la presenza di due fixture in uno e le svariate funzioni, tutto sommato il numero di canali rimane contenuto con un buon rapporto tra usabilità e quantità di effetti.
Prima nota di merito riguarda la “botta” di luce della sorgente principale, che consente di ottenere un fascio solido, ben definito e potente anche quando completamente aperto. Il collimatore è silenzioso e preciso, davvero un sistema ben congegnato e che dà una sensazione differente rispetto allo zoom classico presente nelle teste mobili.
Le due ruote colori con 9 slot ciascuna, offrono un ottimo range di tonalità oltre al CTO, un blue congo ben visibile e alcuni colori off-standard utili come Lime, Lavander e le versioni light o deep dei colori primari. La ruota gobos a 6 slot, uno dei punti di forza di questo prodotto, offre in combinazione con il collimatore, i tre sostegni della lente anteriore e l’array LED, effetti davvero originali e creativi, anche quando si utilizza la fixture con la sorgente a vista rivolta verso il pubblico. Gli effetti gobos presenti sono Split Orange/Congo, Split Cyan/ White, Double opening, Search light, Bar e Frost.
La funzionalità strobo/blinder data dai 52 LED che compongono l’array è veramente ben curata a livello DMX, grazie alla presenza dei parametri Dimmer, Duration e Rate e la presenza di molti effetti che vanno dal Random Pixels fino all’Halogen Attack and Decay passando per gli effetti Lighting, Spinning, Flicker e infine la gestione individuale di 4 differenti aree dell’array.
CONCLUSIONI
Con G-7 BeaSt, SGM è riuscito ad alzare l’asticella soprattutto a livello creativo, andando oltre la classica sorgente, oltre il classico concetto di gobo e riuscendo a raggruppare in un’unica fixture un beam vero con una vera strobe/blinder, senza sacrificare le funzionalità e aumentando di fatto le possibilità di utilizzo date soprattutto dalla combinazione tra le due tipologie di prodotto.
L’utilizzo risulta molto intuitivo, con funzioni semplificate e ben congegnate che permettono all’utente di non perdersi tra le centinaia di canali DMX presenti in altri prodotti che spesso non hanno dato i risultati che invece ho constatato con il BeaSt.
Non ultimo il fattore outdoor e protezione dalle intemperie, di cui SGM è stato uno dei pionieri e che oggi vede una gestione ancora più efficiente, grazie alle tecnologie DryTech e ThermalDrive.
In definitiva siamo di fronte ad una fixture adatta per eventi dove sono necessarie lunge gittate, una qualità del colore senza compromessi e perchè no, anche per utilizzi architetturali, uno dei pochi mercati che potrebbe sopperire all’attuale difficoltà nel mondo dello spettacolo.
Davvero un bel prodotto che sicuramente non passerà inosservato nei confronti dei tanti Lighting Designer che non vedono l’ora di riprendere la propria attività al più presto, con show ancora più sorprendenti.
Info: www.sgmlight.com
Walter Lutzu – main tester
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