Ad un paio di mesi dalle ultime direttive governative relative alla gestione degli eventi live durante la pandemia tutt’ora in corso vogliamo presentarvi quelli che sono stati gli ultimi sviluppi e le iniziative avvenute in territorio italiano, dalla riaperture delle discoteche, una mossa che di fatto pare abbia favorito un incremento del numero di contagi, fino alle poche, per il momento, iniziative live sparse per l’Italia. In questo caso parliamo di una artista – perché nasconderlo – da noi più amate e stimate, Elisa, che ha scelto di mettere in cantiere una serie di concerti a sostegno di maestranze, produzione e crew che contribuiscono ormai da anni al successo della star internazionale.

Foto di Simone Di Luca
Per questo motivo abbiamo contattato nuovamente Giulio Koelliker direttore di produzione dell’artista per farci raccontare il primo dei 7 appuntamenti previsti con Elisa lo scorso 1 agosto 2020 presso il 1 (Tarvisio) e per fare un punto della situazione dopo la recente intervista che potete trovare qui.
ZioGiorgio.it: bentrovato Giulio, ripartiamo dall’ultima volta che ci siamo sentiti. A due mesi di distanza discoteche aperte e pochi eventi live…
Giulio Koelliker: chiaramente continuano a rimanere le mie perplessità rispetto alla gestione del pubblico. Con Elisa abbiamo lavorato bene perché la tipologia di esibizione lo consentiva: 2400 persone tutti a distanza e nessun problema. Con una buona gestione come questa potevamo accoglierne tranquillamente anche 7000. Non credo che il problema sia il numero delle persone, ma piuttosto come la gente si comporta durante lo show. Al contrario, da quello che abbiamo visto nelle discoteche, anche con poche persone succede l’inevitabile. Tutti si indignano perché le hanno chiuse, ma in realtà non le dovevano nemmeno aprire, perché dal mio punto di vista era ovvio ed evidente che andava a finire così.
ZioGiorgio.it:raccontaci meglio questa iniziativa e soprattutto concentriamoci sugli aspetti tecnici.
Giulio Koelliker: abbiamo dato vita ad un evento importante e ne faremo a breve altri sei sempre con Elisa. Questi eventi hanno uno scopo ben delineato: far si che band, crew e produzione potessero tornare al lavoro. E’ stata una decisione di Elisa stessa per noi e l’intero incasso,dopo avere tolto le spese vive viene diviso tra band, crew e produzione.
Per lo show di Fusine eravamo in un festival con un allestimento definito e l’artista si è esibita alle 2 del pomeriggio, quindi con un setup luci minimo. Backline e regia di palco sono di proprietà dell’artista, mentre la regia di sala DiGiCo trovata sul posto è simile a quella che utilizziamo in produzione. Nelle prossime date avremo il limite da 1000 a 1800 persone, con una piccola richiesta luci che verrà fornita localmente e un P.A. sempre fornito localmente.

Foto di Simone Di Luca
ZioGiorgio.it: com’è stato ritornare sul palco per i tecnici e lo staff di produzione soprattutto a livello emotivo?
Giulio Koelliker: a livello emotivo è stato bellissimo, una giornata magnifica e molto emozionante per tutti. Personalmente mi sembrava di tornare alla mia prima esperienza. Per noi è stata una cosa molto emozionante, ovviamente siamo stati tutti molto attenti, con un backstage inaccessibile ai non addetti ai lavori e molto controllato. L’artista è arrivata, scesa dalla macchina, si è esibita e se ne è andata, proprio per evitare qualsiasi forma di contagio e nel pieno rispetto delle normative.
ZioGiorgio.it: feedback del pubblico?
Giulio Koelliker: i fan di Elisa erano contenti di rivedere il proprio artista dal vivo anche se non hanno potuto spostarsi dalla propria postazione. Diciamo che era importante andare a vedere un concerto, le restrizioni non hanno fermato questo desiderio naturale, è una cosa palpabile, nell’aria! Infatti, a margine, come si è saputo ci sono state moltissime lamentele in merito al fatto che i biglietti si esauriscono in trenta secondi, ma questo è inevitabile e non è responsabilità di nessuno, di certo non nostra…
ZioGiorgio.it: quindi ad oggi un ritorno alla normalità per quanto riguarda live ed eventi in genere è ancora improbabile?
Giulio Koelliker: abbiamo capito che non è che non si possano fare degli eventi, noi e come ho saputo altri colleghi, siamo riusciti senza grossi disagi dal punto di vista pratico lavorativo. Di certo è difficile ottenere delle entrate economiche consone, un guadagno che permetta a tutto lo staff coinvolto nei vari tour e negli eventi semplicemente di campare. Nella situazione odierna siamo costretti a tagliare un sacco di personale, e in un tour per forza devi affidarti a forniture locali, un modello che può forse funzionare per cose più piccole ma non per le dinamiche di un tour di un certo livello. Finché non si risolve il problema sul numero di persone che possiamo accogliere sarà difficile dare da lavorare a tutti come succedeva prima della pandemia, questo appare ormai chiaro.
ZioGiorgio.it: insomma, qualche cosa si muove e presto usciremo anche con altri articoli da tour e concerti. Poteva andare ancora peggio?
Giulio Koelliker: peggio di così non saprei, ma probabilmente il peggio è passato, almeno lo spero… Di certo quello che mi ha dato fastidio nel periodo recente è sentire da amici e conoscenti che lavorano in tutt’altri settori frasi del tipo “ma perché non lavori, i concerti si fanno! Mica potete fare solo quelli grossi”. E’ evidente che le persone non conoscano per nulla come funzionano le cose nel nostro settore. E’ ovvio che negli eventi piccoli non c’è bisogno di una macchina di produzione e di maestranze come questa, ma proprio per questo moltissimi sono ancora a casa senza lavoro…
ZioGiorgio.it: vuoi darci infine un tuo punto di vista sugli eventi in streaming?
Giulio Koelliker: è una prospettiva che è stata valutata ma alla fine proprio per quello che è stato lo spirito dell’operazione, abbiamo optato per una esibizione dal vivo. Lo streaming in Italia pone due aspetti da non sottovalutare: il primo è che non abbiamo idea di quanta gente partecipi e, ancora più importante, è il fatto che un evento in streaming è un evento unico, e quindi non inquadrabile come un tour, perdendo così di fatto tutti i vantaggi in termini di economie di scala di uno show itinerante. Sono però cose molto diverse, forse ancora dobbiamo prendere bene le misure con lo streaming…
Inoltre credo che ancora bisogna capire bene come reagisce il mercato italiano, perché, ricordiamocelo, non abbiamo di certo i numeri degli Stat Uniti, giusto per fare un esempio.
Adesso è ancora presto per capirlo e tutti speriamo che dalla prossima primavera tutto torni come prima altrimenti per molti sarà impossibile continuare in questo mondo…
ZioGiorgio.it: morale della favola?
Giulio Koelliker: beh, spero che l’operazione mirata di Elisa che di fatto è un artista che ha cercato di sostenere il proprio entourage, serva a stimolare altri a fare lo stesso per far sopravvivere il settore fino al ritorno alla normalità. Abbiamo capito sul campo che ciò è possibile e può anche funzionare. Noi siamo a disposizione!
La Redazione