Live al tempo del Covid: la scommessa di OTR Live e Max Gazzè

Quasi in controtendenza rispetto alla difficoltà di portare in giro le produzioni live durante l’estate 2020 a causa della pandemia tutt’ora in corso e delle relative restrizioni legislative messe in atto dal governo, OTR Live ha deciso di scommettere comunque sui propri artisti e di accontentare i vari fan sparsi su tutta la penisola.
Oggi vi parliamo nello specifico di Max Gazzè e del suo #ScendoInPalco Tour 2020, che ha deciso di esibirsi in concerti da mille posti a sedere, “rinunciando ai cachet per ridare la dignità del lavoro a chi è fermo”, come ha dichiarato alla stampa lo stesso Artista che, ancora una volta, si è dimostrato attento e sensibile ad un settore che ha frequentato sia da musicista prima (Max è un egregio bassista) e vero e proprio performer poi.
Il tour, partito a metà luglio e conclusosi a fine settembre, è partito dall’auditorium Parco della Musica di Roma, passando per Lucca, Cuneo, Udine, Brindisi, Palermo, Catania, Trento, Perugia e Frosinone il 26 Settembre.

Abbiamo raggiunto alcune delle figure chiave per farci raccontare com’è stata questa ripartenza per certi versi anomala e cosa è cambiato rispetto all’epoca pre-covid. Cominciamo con Mauro di Gioia, responsabile di produzione del tour.

ZioGiorgio: Otr è tra le poche società di produzione che ha deciso di affrontare un tour in un momento delicato come questo. Quali sono stati gli aspetti determinanti che vi hanno spinto a far “girare” i vostri artisti?

Mauro di Gioia: questa risposta la posso dare in base ai comunicati stampa che da direttore di produzione ho ricevuto! Otr, in particolare Francesco Barbaro, ha deciso di ripartire nel momento in cui tutti si fermavano perchè ha sentito il peso della responsabilità di tenere ferma tutta la carovana dei tecnici, dei musicisti e di tutti gli addetti. Dall’input di Barbaro, Max è stato il primo artista che ha accettato l’invito, spinto anche dalla fiducia dettata da anni di collaborazione, dando il via ad una serie di eventi che poi hanno dato forza anche ad altri artisti.

ZioGiorgio: quali misure di sicurezza avet29e adottato per rispettare le direttive in corso sia nei confronti del personale in tour che per quanto riguarda il pubblico?

Mauro di Gioia: vista la grande responsabilità di questa scelta contro corrente, dovevamo essere sicuri di garantire la sicurezza del pubblico e il loro divertimento perché un solo caso avrebbe vanificato tutti gli sforzi fatti. Da parte nostra c’è stata la massima attenzione nel garantire il distanziamento, l’utilizzo della mascherina, la sanificazione e la misurazione della temperatura e distribuzione di gel. Ovviamente questo ha richiesto una apertura porte anticipata e un po’ più di pazienza da parte del pubblico che però è stato ripagato da Max.

ZioGiorgio: come sta andando il tour di Max in termini di partecipazione e comportamento del pubblico?

Mauro di Gioia: considera che con la limitazione imposta di 1000 persone spesso abbiamo dovuto annunciare sold-out! E’ ovvio che durante un concerto in cui sei coinvolto, ci sono anche brani in cui il pubblico tende a farsi prendere dall’euforia provando ad alzarsi o addirittura ad avvicinarsi al palco, ma tutto è sempre stato gestito nel migliore dei modi grazie all’intervento della sicurezza.

ZioGiorgio: avete dovuto effettuare alcune scelte particolari e tagli di budget in termini di tecnica e personale?

Mauro di Gioia: essendo un tour nato proprio per aiutare i tecnici dello spettacolo e i musicisti, non ci sono stati tagli ai budget di nessuno. Abbiamo cercato di risparmiare sulla parte scenografica (video, Led, strutture, ecc) e rimettendo al centro la musica di Max che non ha bisogno di troppi fronzoli.

ZioGiorgio: passiamo allo show vero e proprio. Puoi farci una panoramica sulla produzione e darci qualche numero?

Mauro di Gioia: viaggiavamo in mezza produzione con P.A. e luci sul posto e avevamo una motrice bella piena nella quale trasportavamo anche un incremento di luci floor che caratterizzavano la scena di Max. I tecnici in tour erano 2 backliner (Alessio Pasquazi e Paolo Pratali), fonico di sala Enrico Romanelli, fonico di palco Fabio Lecce e il datore luci Lois Trincanato. Il service era Elly’s music service di Emilio ed Elio Pascucci.
Ci tengo veramente tanto ad elogiare il lavoro e il coraggio di Otr di Barbaro e di Max che hanno dato il via ad una serie di concerti che hanno sembrare quasi normale questa estate.

Enrico Romanelli, fonico F.O.H. del tour, ci spiega il setup in tour e un suo punto di vista sul girare con le restrizioni in corso.

ZioGiorgio: Enrico, in un momento come questo è veramente importante sapere che le cose si stanno muovendo e ci siano artisti in tour. La prima cosa che vorrei sapere è se e come è cambiato il vostro lavoro in questa fase di “cautela”.

Enrico Romanelli: beh sicuramente qualche mese fa non immaginavamo nemmeno lontanamente di poter fare un concerto, e invece eccoci qui, co un tour. Volevo ringraziare innanzitutto, anche a nome degli altri tecnici, Max Gazzè, che si è messo a disposizione ed ha accettato la sfida!
Doveva essere un anno di fermo anche per lui, e in questo periodo c’era in programma la registrazione del nuovo disco. Invece proprio per aiutare tutte le persone che collaborano con lui da anni, ha deciso di rimandare tutto per fare concerti. In un periodo come questo non ha perso occasione per dimostrare ancora una volta tutta la sua sensibilità di artista e di uomo. Chapeau!
Per quanto riguarda invece il discorso lavorativo, le misure introdotte sono un po’ le stesse che si stanno osservando in “quasi” tutte le attività, a partire ovviamente dalla misurazione della temperatura corporea, distanziamento e mascherine, per fortuna da non indossare durante il concerto.
Ecco proprio per raccontarne subito una:  primo concerto dopo mesi e mesi di pausa, arriviamo in auditorium, misurazione della temperatura all’ingresso. Il vigilante mi comunica che non posso entrare, lei ha 37,7, mi dice. Non sapevo se ridere o piangere. A prescindere che mi sentivo bene, non avevo messo proprio in conto questa ipotesi. Aspettiamo qualche minuto, per rifare la misurazione. 37.8, niente la situazione stava addirittura peggiorando. Dopo un po’ arriva la comunicazione che la misurazione si poteva effettuare anche sul polso e non esclusivamente sulla fronte. A questo punto, misuriamo il polso, è la temperatura segna 34. Lei può entrare! beh, 3,8 gradi di differenza, poco male…

ZioGiorgio: ci sono stati dei tagli di budget o comunque degli “aggiustamenti” che dipendono dal minor pubblico presente ai concerti per quanto ti riguarda?

Enrico Romanelli: ovviamente il cachet dello spettacolo è ridotto, perché vien da se che con meno pubblico il tutto deve costare meno, ma anche in questo caso devo citare Max Gazzè, che è stato il primo ad autotassarsi e a rinunciare al suo cachet. Altro ringraziamento va a Francesco Barbaro, manager di max e titolare di OTRLIVE che ha ribadito appunto la volontà di Max di non tagliare alcun compenso.

ZioGiorgio: come sono andate le date fino ad oggi in generale? Come reagisce il pubblico?

Enrico Romanelli: le date stanno andando abbastanza bene, sicuramente vedere il pubblico cosi distanziato non fa un bell’effetto. A parte questo dettaglio, si vede che la gente ha voglia di ripartire e divertirsi.

ZioGiorgio: passiamo agli aspetti tecnici. Puoi descriverci il tuo set up?

Enrico Romanelli: il mio setup è abbastanza scarno, e mi riferisco alla quantità di macchine e non alla qualità. Di solito non uso macchine esterne,tranne un server waves in MADI con una MGB, ma lo uso solamente per l’effettistica. Tutto il resto, lo gestisco con i plugin interni del banco, che è appunto un SSL Live200

ZioGiorgio: puoi dirci qualche cosa in merito al sistema audio?

Enrico Romanelli: il sistema audio è composto da due banchi SSL Live 200 in una configurazione da 64input. Usiamo il protocollo DANTE. A monte della gestione del segnale abbiamo 2 XLIGHT di SSL, una interfaccia che permette di ampliare il limite di 64 canali del protocollo DANTE, portandolo a 256×256 canali a 96khz. Per il resto abbiamo una microfonazione abbastanza standard. Per gli ascolti invece ho scelto un sistema misto di inear sennheiser 2050 e wedge monitor Clair Bros 1AM+.

ZioGiorgio: c’è qualche macchina, plug in o procedura nuova che hai utilizzato ultimamente in via sperimentale?

Enrico Romanelli: non ci sono state nuove sperimentazioni. In realtà ad eccezione del server waves che ho introdotto quest’anno, siamo ripartiti dallo stesso set up dell’anno scorso, per questioni di tempo e di conseguenza per ridurre i costi di allestimento e varie…

ZioGiorgio: Max è da sempre un artista molto attento alle sonorità ed alla qualità audio. Ti ha chiesto qualche cosa in particolare a questa tornata?

Enrico Romanelli: confermo l’attenzione di Max nelle sonorità e nella qualità audio, dico sempre che Max avrebbe potuto fare il fonico tranquillamente, è molto preparato sulla materia. In realtà riguardo alle scelte tecniche mi lascia molta libertà. Ovviamente ne discuto sempre con lui, ma non tanto per i ruoli che ricopriamo, ma spesso per un vero e proprio confronto.

Chiudiamo le interviste con Lois Trincanato, datore luci in tour, che ci racconta setup e concept di questa esperienza.

ZioGiorgio: partiamo a bomba: immagino una ripartenza a budget estremamente ridotto. Come te la sei cavata?

Lois Trincanato: eheheh, immagini bene! Lasciami spendere due parole prima di iniziare per esprimere la mia solidarietà a tutti i colleghi/e che in questo momento difficile non hanno ancora la possibilità di tornare a lavoro. Quelle che facciamo (musica, teatro, eventi in generale) è una professione che si inserisce nel contesto della cultura e dell’intrattenimento, aspetti a mio parere essenziali nella vita delle persone ma che in Italia vengono troppo spesso dequalificati a semplici “compendi” per le serate estive, qualcosa di cui si può fare tranquillamente a meno. E’ invece fondamentale poter vivere esperienze di socialità legate all’arte, ci unisce al di là di tutte le differenze che viviamo nel nostro piccolo mondo dorato “occidentale” e riempie tutto quello spazio che rimane dopo la routine delle nostre vite frenetiche. Mi sento fortunato ad essere tra i pochi di nuovo “on the road” e spero potremmo tutti tornare al nostro lavoro (ma sarebbe forse giusto dire “passione”) il più presto possibile.
Ma torniamo a noi e ai budget ridotti! Ovviamente si, ripartire in queste condizioni comporta drastiche riduzioni sotto tutti gli aspetti economici di un tour, primo fra tutti la richiesta tecnica che inviamo agli organizzatori. Se di norma la coperta è sempre un pelo corta, oggi parliamo di un foulard!

ZioGiorgio: parlami del concept, a cosa ti sei ispirato?

Lois Trincanato: “ispirato” è una parola un po’ scomoda da usare in questo caso, dal momento che le condizioni non sono decisamente propedeutiche a grandi ispirazioni. Diciamo che ho scelto di pensare ad uno show versatile che permettesse di inquadrare bene i brani più da ascolto (senza ausilio di video) ma allo stesso tempo avere l’energia per sostenere i brani più “ballerecci”.

ZioGiorgio: raccontaci il disegno luci

Lois Trincanato: ho preferito scegliere qualcosa di semplice, sia a livello di macchine che di strutture: tre americane (front, mid e back) e i classici “cerini” per il floor. Il tetto e parte del floor viene richiesto in loco, il grosso del floor fa parte della mezza produzione. In quota richiedo 12 Spot/Beam (6 sulla mid, 6 sulla back), 20 Wash LED ( 8 sulla front, 6+6 tra mid e back), 12 DWE e 4 Atomic mentre per il floor abbiamo 6 matrici LED 5×5 per il pixel mapping, 8 robin 100, 4 DWE, 2 Atomic e 6 Spot/Beam.
Non sempre trovo “esattamente” tutta la richiesta ma confrontandomi con i local riusciamo quasi sempre a raggiungere un accordo soddisfacente.

ZioGiorgio: vuoi descriverci il processo di pre-viz, pre-programmazione fino ad arrivare alla regia, come ti sei organizzato il banco ecc…?

Lois Trincanato: per visualizzare lo spettacolo utilizzo Capture. Trovo che sia un ottimo software da usare in pre-produzione sia per il fatto di essere user-friendly sia per la completezza di opzioni (mappature delle texture, video/pixel mapping, filtri colore, ecc..) e di fixtures utilizzabili. Il banco (Avolites Mobile) è configurato in modo da avere negli executors della wing gran parte dei parametri da precaricare prima di ogni brano, mentre nei fader sono registrati i singoli piazzati per i musicisti, chase, pixel mapping e movimenti dedicati per ogni brano. Sul pannello della mobile utilizzo le accensioni dei vari gruppi di fari e i master rate/size nei fader mentre negli executors i movimenti P/T, dimmer shapes, shutter fast/slow, le hazer e i piazzati per i saluti finali.

ZioGiorgio: criticità e magari qualche anedoto?

Lois Trincanato: le criticità fanno parte costantemente del nostro lavoro (orari, trasferimenti, problemi tecnici, ecc…). E’ una cosa che tutti sanno di dover mettere in conto! Diciamo che in questa estate “anomala” tutto è stato ribattezzato “covid”: tour covid, materiale covid, budget covid, ecc…, quindi partiamo già con la consapevolezza di dover affrontare questo momento difficile con spirito di adattamento e pazienza…tanta pazienza!

La Redazione

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