Cari lettori, quest’anno per la prima volta da quando esistiamo, ben 20 anni, vi vogliamo lasciare un pensierino di fine anno.
Abbiamo voglia di scrivere due righe e di condividere con voi qualche riflessione in merito a tutto ciò che è stato questo 2020. Consideriamolo pure come un grido liberatorio, uno di sfogo comune così da cacciare fuori i brutti ricordi e sgomberare la mente per pensieri positivi.
Partiamo da un proposito. Dato che da poche ore questo sciagurato anno si è tolto finalmente dalle palle (eh sì, concedeteci anche un po’ di turpiloquio, a questo giro serve anche quello… n.d.r.) vorremmo cercare di provare a cambiare insieme pensieri e prospettive.
Per chiunque – chi più chi meno – sono stati mesi difficili. D di paura e confusione prima e sgomento e aspettativa poi. Soprattutto per moltissimi di noi sono stati mesi senza lavoro il che significa mesi senza luci, senza casse acustiche, senza show time, mixer e microfoni, senza zaini e valigie in spalla, senza arei, treni e macchinate piene su e giù per l’Italia, senza camion da caricare e magazzini da riordinare ma soprattutto mesi senza musica dal vivo!
Insomma, un anno quasi interamente passato senza ogni piccola cosa che appartiene a questo meraviglioso mondo, il nostro mondo e che presto qualcuno in un modo o nell’altro, ci dovrà restituire!
Confidiamo che la luce alla fine del tunnel è vicina e che il 2021 sia l’anno per ripartire sul serio, ma soprattutto confidiamo sul fatto che qualcuno si dovrà prendere la responsabilità di dirci cosa potremo fare e come, perché tutti noi la nostra parte, nonostante tutto, l’abbiamo fatta.
Un mondo diligente, osservante delle regole e che quando è stato chiamato a dar dimostrazione di professionalità ha dato prova di grandissima capacità e di una organizzazione quasi “imbarazzante” per chi ci osservava dall’esterno.
Il primo pensiero non può che andare al mondo dei tecnici, al quale abbiamo dedicato tutti i nostri sforzi e al quale abbiamo cercato di dare tutto il supporto e lo spazio possibile, per quel che può fare una magazine. Ma vorremo ricordare anche le molte aziende del settore che, nonostante non abbiano ricevuto praticamente nulla dalle istituzioni, a parte qualche cassa integrazione peraltro non sempre pagata, sono riuscite a tener botta, spesso dedicando il tempo “perso” a ricercare e progettare nuove forme di business e nuove possibilità di ingaggio che potranno auspicabilmente allargare gli orizzonti del nostro mondo nel prossimo futuro…
Rimane una domanda, che ci poniamo da qualche tempo ormai e che vorremmo girare a tutti voi: tutto ciò che facciamo può realmente essere considerato “superfluo”. a questo punto del cammino?
Se lo chiamano “entertainment” un motivo ci sarà e noi pensiamo che la salute mentale e fisica delle persone passa anche per un concerto, da un cinema, un teatro una mostra o una qualsiasi altra forma di spettacolo dal vivo.
Ciononostante mai e poi mai in questi mesi abbiamo sottovalutato o peggio minimizzato questa emergenza che, lo ricordiamo, è planetaria e riguarda ancor prima che il mondo economico la salute di tutti noi, ma appena ci saranno le condizioni per cominciare a riorganizzare concerti, incontri, fiere ed eventi il nostro mondo deve ripartire e far vedere cosa è capace di fare!
Quindi, stiamo alle regole, ascoltiamo con fiducia cosa ci dice la scienza, ma il nostro accorato appello è quello di rimanere lucidi, sufficientemente vibranti e critici in merito alle scelte che ci verranno suggerite o imposte ma soprattutto ricordiamo che è un nostro sacrosanto diritto farci ascoltare, avere risposte chiare e pretendere regole ben delineate in merito a cosa potremmo fare e come.
Aggiungiamo che per come si stanno mettendo le cose (fate pure tutti gli scongiuri del caso, ma la storia e scienza stessa ci insegnano che la strada per una risoluzione totale o parziale della pandemia è stata imboccata…) crediamo anche che sia lecito cominciare a conoscere date certe per una ripartenza reale, perché non è semplicemente pensabile poter rimanere chiusi ” a priori” ad oltranza.
BUON 2021 A TUTTI!
Aldo Chiappini
COO & Editorial Manager