Anche in questo periodo, non certo ricco di eventi, noi del team tecnico di ZioGiorgio abbiamo bisogno, come tutti voi, di “mettere le mani in pasta”.
E’ così che grazie alla disponibilità di Yamaha ed in particolare di Alessandro Arturi (Sales Engineer Commercial Audio), abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano il nuovissimo mixer PM3 che, insieme al PM5, al PM7 e al PM10, formano la famiglia Rivage.
Proprio per la mancanza cronica di concerti – sulla quale evitiamo ogni ulteriore commento – abbiamo montato il PM3 nel magazzino di Extrapalco (un service da sempre amico dello Zio e dove spesso ci rechiamo per i nostri “esperimenti”) proprio per cercare di capire meglio come questo nuovo banco si comporta sul campo, o comunque in una simulazione di una situazione reale.
IL PRODOTTO
A 40 anni dalla prima console Yamaha che ha introdotto e dettato alcuni degli standard del mercato attuale, il PM3 Rivage alza l’asticella grazie all’utilizzo dei preamplificatori ibridi linea-microfonico continuo di nuova generazione che sposano alla perfezione la filosofia “Natural Sound” che da tempo contraddistingue Yamaha nella selezione della componentistica e delle parti meccaniche che determinano la qualità della circuiteria analogica.
La collaborazione con la Rupert Neve Design, permette di ricreare digitalmente le caratteristiche degli storici circuiti a trasformatore SILK, mentre la sezione dei plug-in, offre una selezione con alcuni tra i più celebri utilizzati nelle precedenti consolle, con l’aggiunta dei reverberi Eventide SP2016 e Bricasti Y7. Nel DSP R10 è presente il famosissimo System 6000 di TC Electronic.
La superficie di controllo, che altro non è che un grande telecomando, si presenta con una interfaccia a display multi touch da 15” luminosissimo e ben visibile in ogni situazione.
38 fader, divisi in 3 banchi da 12, più Master A e Master B, permettono un mixaggio pratico e intuitivo.
24 User Key customizzabili, un tasto Home programmabile, un encoder “touch and turn” e l’interfaccia “Selected Channel” posta sul lato destro del pannello di controllo, aiutano a velocizzare le operazioni principali.
Gli encoder principali presenti sul pannello sono dotati di indicatori a LED circolari che mostrano le impostazioni correnti. Da notare, invece, la nuova forma a ferro di cavallo che è stata studiata per offrire una visibilità sempre ottimale e assicura che gli indicatori vicini alla posizione ore 12 non siano nascosti dietro il potenziometro.
La forma dei potenziometri dei fader è stata sviluppata in modo da offrire un profilo che garantisca un controllo confortevole indipendentemente da dove si appoggiano le dita.
Il “cervello” di tutti i sistemi RIVAGE PM è l’engine DSP a 4 slot. Nel nostro caso avevamo montate una card in fibra ottica TWINLANe (protocollo proprietario Yamaha che trasporta fino a 400 canali), una scheda Dante da 144 canali e una scheda Madi. Sotto la DSP era montata la Stage box RPio-222 con 2 stecche da 16 canali fisici intercambiabili (nel nostro caso 16 IN e 16 OUT) più uno slot di fibra ottica, e una card Dante che può essere utilizzata in due modi:
- MOD1 (input splitting) che splitta automaticamente in digitale tutti gli ingressi verso le uscite della card.
- MOD2 (patch libero) 144 canali liberamente patchabili.
Una caratteristica di questo mixer è quella di dividere ogni canale in 4 ingressi differenti:
- Ingresso A
- Ingresso B
- Ritorno macchina (utilizzato per il virtual soundcheck)
- Generatore
Ingresso A e B sono molti utili da utilizzare per esempio nel caso in cui abbiamo un microfono main e uno spare: in questo caso basterà cambiare l’input del canale da A a B, anche grazie a un comando rapido impostato negli User Key, per passare velocemente da un ingresso all’altro utilizzando gli stessi parametri di Eq, Dinamica, mandate e insert, ecc.
LE SPECIFICHE
- DSP Engine: DSP-RX-EX/ DSP-RX/ DSP-R10
- Displays: 15″ touch panel x 1
- Fader Bas: 12-faders x 3 bays
- Channel On Board: 8 IN e 8 OUT
- Selected channels: Dynamics, GAIN, HPF, EQ, PAN, Function Knob
- Custom Fader Banks: Yes (6 x 5 on each bay)
- User Defined Keys: 12 (x 4 banks)
- User Defined Knobs: 1 (4 x 4 banks can be assigned)
- HPF: 20Hz~2000Hz, -6/-12/-18/-24dB/oct Selectable
- PEQ: 4 Band Full PEQ (4 algorithms, RTA overlay support)
- Dynamics: 2 Dynamics every Channel (Gate, de-essere, expander, ducking, Legacy comp or Comp 260)
- DCA Group: 24 (Output DCA support)
- MUTE Group: 12
- USB: 4 + 1 (Rec, Play)
- Lamp: 2
- Dimension: 1,145 x 385 x 650mm
- Weight: CS-R3: 38kg
IL TEST SUL CAMPO
Purtroppo il periodo non ci ha permesso di testare il mixer direttamente sul campo anche se non vi nascondiamo che ci sarebbe piaciuto metterlo alla prova in una situazione live come ad esempio un festival. Per il momento ci siamo limitati a “giocarci” all’interno del magazzino del Service Extrapalco di Maurizio Borghetti che si è reso disponibile ad ospitarci.
Vogliamo però sottolinearvi le principali caratteristiche e le novità che siamo stati in grado di cogliere anche grazie alla paziente guida di Alessandro Arturi che ci ha seguito passo passo in una lunga video call.
RACK & REC
E’ la parte della gestione dei Plug-In e si divide in plug-in Send e Plug-in Insert: i primi si riferiscono ai plug-in generici in send return con la gestione della patch di IN e OUT; la seconda, invece, gestisce i plug-in insertati direttamente all’interno del singolo canale.
Attraverso la pagina Plug-in assignement, possiamo aggiungere effetti, eq o dinamiche in base al loro “ingombro” di DSP.
La funzione “Range for Insert” permette di gestire lo spazio dedicato ai plug-in send e quelli insert.
PLUG-IN
Tra I principali Plug-in on board troviamo:
EQ
Possibilità di inserire fino a 48Eq grafici a scelta tra:
31 bande, Flex 15, parametric 8 band e 32 o 64 canali di Dan Dugan automix
Grazie alla collaborazione con Dan Dugan Sound Design, infatti, il famoso sistema di mix automatico è integrato fino ad un massimo di 64 canali.
SILK
Grazie ad un accordo con Neve, è stato possibile utilizzare il preamplificatore Yamaha in aggiunta alla DSP per riprodurre esattamente in digitale il circuito Silk di Neve. Il processing avviene direttamente all’interno della stagebox e consiste nell’aggiungere un boost in gamma medio bassa o medio alta e armoniche pari o armoniche dispari in base a due tipologie: “RED” per aggiungere brillantezza e “BLUE” per dare corposità e potenza.
Esiste inoltre un potenziometro “TEXTURE” che modella musicalmente le componenti armoniche per adattarsi nel modo migliore alla sorgente. I vantaggi del processing SILK sono evidenti anche nel modo in cui gli EQ di canale e i plug-in di riverberazione modificano il suono.
SEND TO – SEND FROM
E’ un doppio metodo di utilizzo del classico Flip mode di Yamaha:
- SEND TO flippa i 12 canali della mandata verso il Mix selezionato
- SEND FROM visualizza il canale selezionato verso i 12 Mix
Altra peculiarità unica nei mixer Yamaha è la possibilità di scegliere canale per canale e mix per mix dove spillare il segnale (pre filter, pre eq, pre dynamic 1, pre dynamic 2 o pre fader).
TASTO HOME
Liberamente programmabile in base alla pagina che vogliamo richiamare
MONITOR
Si possono programmare 8 Define differenti ognuno con assegnate fino ad 8 sorgenti differenti tra IN, OUT o MIX. La funzione CUE-Interrupt manda il segnale del Cue sul monitor.
OSCILLATORE
Ha la possibilità di avere il Sine Wave a 2 canali (utilizzato spesso nel broadcast)
TALKBACK
Possibilità di assegnare fino a 8 gruppi differenti di talkback
DELAY COMPENSATION
Lavora su 3 stadi:
- Input Insert – compensazione degli insert sui canali di ingresso
- Output Busses – compensazione di tutti i canali per allinearli in uscita
- Output Inserts – compensazione degli insera sulle mandate.
I 3 tipi di compensazione possono essere accesi singolarmente o insieme
CUSTOM FADER
Possibilità di customizzare fino a 72 canali sulla superficie
UNIT MODE
Questa forse è la novità più interessante! Si può scegliere se avviare il banco in modalità standard o in modalità Theatre: la modalità Theater permette di avere sul singolo canale fino 4 eq e 4 coppie di dinamiche (invece che 1 eq e 1 coppia di dinamiche della modalità standard). Questa funzione utilizzerà sempre un eq e una coppia dinamica alla volta ma permette di salvare nelle scene quale dei 4 stiamo utilizzando.
La modalità Theater aggiunge anche la “libreria attore” all’interno della quale possiamo salvare le equalizzazioni e le dinamiche del singolo attore: questo permette di gestire le eventuali sostituzioni del cast senza dover modificare la struttura di tutto lo spettacolo o di ribattersi tutte le scene per apportare le modifiche.
L’ultima opzione della modalità Thater è quella di poter legare l’ON OFF del singolo canale alla assegnazione del DCA.
PORT TO PORT
Permette di collegare direttamente un ingresso con una uscita senza passare dal banco con la possibilità di regolare gain, phantom, silk e high pass filter.
PREAMPLIFICATORE IBRIDO
Yamaha utilizza dei preamplificatori LINEA-MICROFONICO CONTINUO. Quando il gain varia da -6 a +12 viene utilizzato un ingresso di linea dopodichè, attraverso un relè interno, il circuito passa da linea a microfonico con gain analogico.
TASTO SHIFT
Utilizzato in combinazione con gli altri testi della superficie varia la sua funzione oltre alle funzioni base come permette di selezionare più canali contemporaneamente o di tornare alle impostazioni di default.
RECORDING
Oltre alla pratica registrazione a 2 tracce su memoria USB flash drive, il sistema RIVAGE, supporta la registrazione multi-traccia su una qualunque DAW attraverso il network audio Dante implementato con la scheda HY144-D opzionale.
E’ possibile la registrazione ad alta risoluzione di un massimo di 128 canali a 96 kHz (in/out).
CONCLUSIONI
Siamo in presenza di un mixer semplice ma decisamente completo, flessibile e ideale soprattutto in ambito “festival” ma che si comporta bene anche negli ambiti teatrali più complessi come i Musical. Durante il test sul campo ho potuto apprezzare non solo la qualità delle componentistiche, ma anche del software interno, ben pensato sia in termini di prestazioni, sia per quanto riguarda la gestione e la facilità di utilizzo. La “filosofia” di utilizzo e l’impostazione della superficie sono tipiche Yamaha e quindi familiari a chiunque abbia messo mano negli anni ad un mixer dell’azienda giapponese, ossia la maggior parte se non tutti i fonici in circolazione…
Aspettiamo tempi migliori per poter apprezzarne tutte le funzionalità sul campo.
Info: www.yamaha.com
Nicola Trapassi
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